Il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale (CFSI) ha recentemente presentato la pubblicazione “Trentino con. Ricerca valutativa sulle esperienze trentine di cooperazione decentrata (tra comunità)” frutto di due anni di lavoro e edita da poche settimane.
L’Associazione Trentino con i Balcani, l’Associazione Progetto Prijedor e il Consorzio Associazioni con il Mozambico sono impegnati nella realizzazione dei programmi di cooperazione decentrata del Trentino insieme alle comunità di Prijedor (Bosnia Erzegovina), Peja/Peć (Kossovo), Caia (Mozambico) e Kraljevo (Serbia), grazie al sostegno politico e finanziario della Provincia. Tali programmi sono al centro della ricerca valutativa effettuata dal CFSI, che ha cercato di mettere in luce i tratti più significativi delle quattro esperienze di “cooperazione tra comunità”, indagandone caratteristiche in comune e differenze, ricostruendo le radici storiche degli interventi e valutandone le caratteristiche di innovazione.
La cooperazione decentrata è una forma di cooperazione che prevede un forte coinvolgimento degli enti locali del territorio d’origine e la creazione di progetti in partenariato con realtà omologhe dei paesi dove si opera. In Trentino si è deciso di definire la cooperazione decentrata come “cooperazione tra comunità”, per sottolineare la centralità delle relazioni poste in essere. Il ruolo degli enti locali si accompagna all’ampia partecipazione della società civile, che mette a frutto le proprie competenze e professionalità, maturate in ambiti spesso non convenzionalmente legati al mondo della cooperazione. La ricerca ha evidenziato ricadute positive su tutti i territori, su quello trentino come su quelli dove si è operato: sono nate relazioni tra speaker radiofonici, studenti e docenti universitari, agronomi, operatori di strutture per anziani, utenti di centri di salute mentale, guide alpine e molti altri soggetti. La PAT ha iniziato ad impegnarsi nella cooperazione tra comunità alla fine degli anni ’90, ed ha destinato ad essa poco più del 10% dell’ammontare complessivo delle risorse destinate a sostenere progetti di cooperazione internazionale. La ricerca portata avanti dal Centro rappresenta un prezioso lavoro di ricostruzione storica non solo di quattro tra le più significative esperienze di cooperazione internazionale promosse dal Trentino negli ultimi 20 anni ma anche di una vera e propria politica pubblica in cui il Trentino ha dimostrato di rappresentare un’eccellenza nel panorama nazionale e internazionale: la politica trentina di cooperazione decentrata. Aver ricostruito la storia di queste esperienze e le loro peculiarità offre al Trentino uno strumento per farla conoscere al di fuori dei confini provinciali.
La ricerca del CFSI è stata presentata lo scorso 9 aprile a Bruxelles durante l’evento dedicato all’impatto e all’efficacia dei programmi di cooperazione decentrata organizzato dal CFSI, dalla PAT e dall’associazione francese ARRICOD nell’ambito della III Assise sulla Cooperazione Decentrata promossa dal Comitato delle Regioni e dalla Commissione Europea. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 130 persone in rappresentanza delle istituzioni europee, delle organizzazioni delle Nazioni Unite e di enti locali, organizzazioni non governative e centri di ricerca di diversi paesi europei, africani, asiatici e latino americani. L’obiettivo dell’evento era riflettere sull’importanza della valutazione dei progetti quale strumento di apprendimento e di presentare esperienze concrete di valutazione per identificare gli elementi che permettono di leggere efficacia e impatto della cooperazione decentrata sia nei paesi in cui trae origine sia in quelli dove i programmi vengono realizzati.
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