Vacancy a Caia – responsabile progetto "Sesamo, Ortaggi & Miele – SOMiCa"

Vacancy a Caia – responsabile progetto "Sesamo, Ortaggi & Miele – SOMiCa"

La ONG CEFA sta selezionando un/a Capo progetto per la sua operatività in Mozambico. Durata contratto 12 mesi, rinnovabili. Scadenza candidature 21 ottobre 2017.

Ruolo: Capo progetto
Sede di lavoro: Caia, Provincia di Sofala, Mozambico
Zona intervento: Distretto di Caia (Caia, Murraça, Sena e aree rurali)
Partenza: 01 Novembre 2017
Durata contratto: 12 mesi (rinnovabile)
Tipologia contratto: Privato
Scadenza: 21 ottobre 2017
Progetto: Sesamo, Ortaggi & Miele: Rafforzamento del settore primario nel Distretto di Caia, Mozambico – SOMiCa (10567/CEFA/MOZ)

Responsabilità e mansioni

  • Garantire la realizzazione del progetto ed il raggiungimento dei risultati che lo stesso  si prefigge
  • Monitorare, a cadenze periodiche concordate con il proprio referente, gli indicatori del progetto, valutandone gli scostamenti eventuali e prendendo le misure necessarie alla loro risoluzione
  • Gestire, avendone la responsabilità, il personale espatriato e locale per conseguire i risultati da loro attesi
  • Garantire l’efficienza degli investimenti realizzati in loco
  • Pianificare le attività previste, sia a breve che a medio termine
  • Redigere i documenti e le relazioni sugli stati di avanzamento e predisporre, quando necessario o richiesto dal CEFA e dai finanziatori, le eventuali proroghe/modifiche al progetto.
  • Evidenziare nei report periodici le ‘best practices’’ evinte dalle esperienze maturate nel corso del progetto.
  • Avvalendosi della collaborazione dell’addetto all’Amministrazione del Progetto, assicurare la corretta preparazione ed assegnazione di lavori e servizi oltre che il reperimento di materiali ed attrezzature che si rendessero necessarie alla realizzazione delle attività
  • Stabilire e mantenere efficaci e continue relazioni con i partner locali
  • Instaurare e mantenere buone relazioni istituzionali con i donatori e/o altre Ong/Agenzie funzionali al corretto svolgimento del progetto ed alla sua valorizzazione in ambito locale
  • Collaborare, mantenendoli costantemente informati dell’evoluzione del progetto e delle sue necessità, con il Responsabile Paese del CEFA in Italia e con il Coordinatore del Paese in loco nonché con le persone di supporto tecnico del CEFA in Italia
  • Proporre, quando lo ritiene necessario, nuove proposte progettuali e contribuire attivamente alla preparazione delle stesse
  • Collaborare con il Coordinatore Paese e con il Responsabile Paese in Italia alla ricerca di co-finanziamenti per il progetto
  • Collaborare con il settore Comunicazione, condividendo informazioni e materiale fotografico necessari alla comunicazione istituzionale del CEFA

Requisiti di base

  • Laurea in Scienze Agrarie e simili
  • Esperienza professionale di almeno 3 anni nella gestione di progetti di sviluppo sostenibile riguardanti attività agricole e supporto all’associazionismo
  • Comprovata esperienza nella gestione del ciclo del progetto e in amministrazione.
  • Ottima conoscenza della lingua portoghese (parlata e scritta)
  • Estesa conoscenza informatica (office)
  • Capacità relazionali, di gestione delle risorse umane e di lavoro di gruppo
  • Doti di leadership e capacità di pianificazione strategica
  • Capacità di lavorare in ambiente multiculturale

Requisiti desiderati

  • precedenti esperienze lavorative o di collaborazione nel mondo delle associazioni di volontariato o delle ONG in Africa, preferibilmente in Mozambico;
  • master o specializzazione post-universitaria in cooperazione allo sviluppo / sviluppo socio-economico / sviluppo rurale;
  • esperienza in associazionismo rurale ed organizzazione comunitaria.

Criteri di selezione

  • esperienza lavorativa e professionale maturata nel settore;
  • formazione specifica;
  • motivazioni personali;
  • capacità di analisi critica.

Contatti: Inviare Lettera di Candidatura e CV con l’autorizzazione firmata al trattamento dei dati personali a:  risorseumane@cefaonlus.it  con codice: “Capo progetto – Mozambico”   Ci scusiamo anticipatamente, ma solo i candidati ritenuti idonei verranno ricontattati per un colloquio. La selezione rispetta il principio delle pari opportunità (L. 903/77).

Associazionismo e cooperativismo come motore dello sviluppo territoriale

Associazionismo e cooperativismo come motore dello sviluppo territoriale

Un resoconto dell’importante seminario tenutosi il 7 luglio alla sala delle conferenze di Caia, rivolto ai rappresentanti dei produttori del progetto SOMiCa e ad altri soggetti locali interessati ad approfondire i vantaggi di creare delle cooperative e/o delle associazioni agro-zootecniche.

La giornata è cominciata nelle prime ore del mattino quando i produttori di Sena, Murraça e N’Doro sono saliti in macchina con direzione Caia per assistere alla conferenza “Associazioni e cooperative: sviluppo e legalizzazione” organizzato da CEFA, CAM, Coopermondo e che ha visto la presenza delle autorità locali distrettuali dello SDAE nonché la partecipazione di importanti enti nazionali mozambicani specializzati nel settore del cooperativismo come AMPCM – Associazione Mozambicana per la Promozione del Cooperativismo Moderno ed IPEME -Istituto per la Promozione delle Piccole e Medie Imprese. Nella conferenza sono stati programmati numerosi interventi. Si è iniziato con Tiago da Conceição do Rosario, responsabile dello SDAE – Serviço Distrital de Actividades Económicas e Marica Maramieri, responsabile del settore sociale del progetto SOMiCa, che hanno presentato il programma della giornata e spiegato le visioni e i ruoli potenziali che un ente locale come il distretto di Caia e il progetto SOMICa possono avere nel processo di sviluppo e rafforzamento del cooperativismo. Sono seguite le presentazioni delle organizzazioni presenti,

 Camilla Carabini per Coopermondo, partner del progetto SOMiCa, e Cecilio Menezes Valentim per AMPCM che dopo aver descritto dettagliatamente i passaggi nella costruzione di una cooperativa hanno rimarcato i vantaggi sia economiche che sociali che si possono cogliere nel passaggio: la cooperativa è la migliore alternativa per la produzione e distribuzione della ricchezza. I governi riconoscono il ruolo e il contributo delle cooperative per il rapido sviluppo economico e sociale come previsto dagli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (ODS 2030)“. Concetti questi confermati anche da IPEME che a sua volta ha ribadito l’utilità e l’efficacia di strutture cooperative come strumenti di sviluppo del territorio.

L’insieme degli interventi ha permesso ai produttori di avere un quadro più chiaro delle possibilità che come gruppi hanno per legalizzarsi. Molte sono state le domande da parte del pubblico (produttori, equipe del progetto, tecnici dello SDAE, personale di altri progetti presenti nel distretto) e le spiegazioni dei relatori presenti sono state molto soddisfacenti. Chiaramente il percorso non finisce qui, tramite il progetto SOMICa continueranno le attività per fornire a ogni gruppo gli strumenti per migliorare l’organizzazione e la gestione interna. Ma la conferenza di ieri è stata un passo molto importante all’interno di questo processo!

Qui trovate un articolo in portoghese sulla conferenza:

http://opais.sapo.mz/index.php/sociedade/45-sociedade/45648-sofala-discute-desenvolvimento-atraves-da-criacao-de-cooperativas-modernas-.html

Testimonianza di Chiara Bevilacqua, adattamento di Armin Wiedenhofer

Per una valutazione di impatto del progetto Somica

Per una valutazione di impatto del progetto Somica

Pubblichiamo un breve articolo di Alessia Simoncelli nel quale sintetizza la sua tesi di laurea magistrale del corso in Local Development presso l’Università degli Studi di Padova.

Congratulazioni e complimenti ad Alessia da tutto il CAM!

La Repubblica del Mozambico è ritenuta uno degli stati più poveri al mondo. Nonostante ciò, la Quarta Valutazione sulla Povertà Nazionale redatta nel 2016 dal Ministero di Economia e Consiglio Direttivo di Finanza sugli Studi Economici e Finanziari mozambicani, sottolinea lo sviluppo dei progressi in questo ambito dal 2008 al 2015. Infatti, durante questo lasso di tempo il livello di povertà si è abbassato di ben 6 punti percentuali. Nello specifico, le regioni con un indice inferiore di povertà sono quelle del sud, in prossimità della capitale Maputo. Inoltre, la situazione socio-economica riportata dal sondaggio  del 2015 sottolinea un gap nel livello di benessere tra aree rurali e urbane. E’ presente una forte vulnerabilità economica data soprattutto dal fatto che la forza lavoro mozambicana è impiegata perlopiù in imprese informali e nell’agricoltura di sussistenza. La rapida espansione economica che il Mozambico ha vissuto nelle ultime decadi ha portato un impatto modesto sulla riduzione della povertà, specialmente nelle regioni del nord e del centro. Infatti, il 72% della popolazione è considerata povera multidimensionalmente. Ciò significa che anche se la popolazione vive sopra la linea di povertà (1.90$ al giorno secondo la WB), essa è carente di servizi sanitari, educazione e altro (dati del Rapporto BTI sul Mozambico, World Bank, 2016). Nonostante la Repubblica del Mozambico abbia dimostrato di essere capace di una forte crescita, la situazione socio-economica continua ad essere allarmante in quanto ci sono 10 milioni di persone che vivono in assoluta povertà non avendo la sicurezza alimentare, un impiego, un reddito. Inoltre, la povertà delle zone rurali è una diretta conseguenza della mancanza di sviluppo del settore agrario, del limitato accesso ai mercati, del basso livello di produzione ed esportazione (CESVI et al., Relatorio de Consultoria do Estudo de Cadeias de Valor de Cereais e Oleginosas, 2013).

Il settore dell’agricoltura nel Distretto di Caia

Nello specifico dell’area del caso di studio, la sussistenza della popolazione del Distretto di Caia dipende dal settore primario. L’agricoltura è vista come la chiave per lo sviluppo essendo l’attività economica e di sussistenza principale. La regione è caratterizzata da una tipologia di suolo diversificata, fertile e da un alto livello di biodiversità. Nel 2011 l’UNISDR (Ufficio delle Nazioni per la Riduzione dei Disastri) e il Governo mozambicano hanno condotto uno studio, da cui il rapporto Prefil Distrial, Provincia de Sofala, Distrito de Caia, che ha rivelato che gli intervistati che possedevano della terra avevano la tendenza a non coltivare l’intera estensione, ma solamente lo stretto necessario per la sussistenza alimentare della famiglia e usare il raccolto rimanente vendendolo al mercato del villaggio. Quindi, l’allargamento della superficie coltivata rappresenta una grande opportunità di sviluppo per la popolazione. Nell’ultima decade il settore primario è stato promosso sia dal Governo, sia da alcune organizzazioni finanziarie e da organizzazioni internazionali. Nel Distretto di Caia, le donne costituiscono un elemento fondamentale nel lavorare la terra, mentre gli uomini danno priorità ad altre attività come impieghi occasionali. Di conseguenza, all’interno di un nucleo famigliare coesistono normalmente due tipi di guadagni. Gli agricoltori locali si appoggiano all’Associazione Distrettuale di Contadini, l’UDAC. Le principali tipologie di cereali coltivati sono: mais, canna da zucchero, riso, patata dolce, fagioli, pomodori, cotone, sesamo, ed altre verdure. Secondo il Plano Estratégico de Desenvolvimento do Distrito de Caia (2010-2020), il 41,3% degli aggregati famigliari considerati raccolgono una quantità di cibo inferiore a 0,6 kg al giorno, cioè una peso inferiore al livello minimo di quantità di cibo necessario per la sussistenza.

Caso di studio: il progetto SOMiCa (Sesamo Ortaggi Miele nel distretto di Caia)

Il progetto concepito insieme a CEFA (Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura Onlus), ONG di Bologna capofila dell’intervento, Coopermondo, CAM, e alle controparti locali CDAC e SDAE, mira a contribuire alla riduzione della povertà nelle comunità meno sviluppate della Provincia di Sofala. Nello specifico, prevede di aumentare il reddito di 1600 piccoli produttori di cui 1.000 nella filiera del sesamo, 400 nella filiera orticola e 200 in quella del miele così come il consumo familiare di ortaggi ad integrazione della dieta nel Distretto di Caia. Aiutando così i piccoli produttori nel raggiungimento di mercati più convenienti per l’approvvigionamento degli input agricoli e più redditizi per la vendita diretta del sesamo e del surplus di ortaggi e miele.

Piano di valutazione d’impatto del progetto SOMiCa

Il progetto vuole affrontare le problematiche relative alla bassa resa rispetto alle potenzialità del territorio e alle molte perdite causate dell’impiego di  tecniche agronomiche inadeguate. E’ inoltre difficile reperire sul mercato sementi e mezzi tecnici idonei. Un ulteriore problema  è costituito dal fatto che l’agricoltura è pratica scarsamente remunerativa e poco appetibile per i giovani. Ciò conduce ad un inadeguato ricambio generazionale con basso livello di innovazione e rischio di abbandono delle terre. Una difficoltà a cui il progetto si rivolge è legata ai canali di vendita del sesamo che non garantiscono margini sufficienti ai produttori. Inoltre la dieta alimentare è scarsamente varia, con sacche di malnutrizione e le donne hanno poco potere decisionale a livello familiare, soprattutto sulla gestione del bilancio domestico, nonostante il loro impegno quotidiano nel lavoro dei campi. L’analisi delle figure principali del progetto ha sottolineato che gli aspetti di forza sono dati da elementi come la partnership tra CEFA e CAM, infatti entrambe le associazioni hanno una grande esperienza nel campo dello sviluppo agricolo e comunitario. Un altro aspetto rilevante è la collaborazione con le associazioni locali formando un network capace di aiutare realmente gli agricoltori ad avere più potere di mercato. Le opportunità di sviluppo sono legate alla posizione geografica, sulle rive del fiume Zambesi, e alla fertilità e biodiversità del suolo. Inoltre, la storia agricola del Mozambico ha già visto sviluppare vaste coltivazioni dei sesamo che poi furono abbandonate, ma ciò costituisce un precedente rilevante per un nuovo sviluppo di questo settore. Un ulteriore potenziale risiede nella creazione prevista dal progetto di 50 gruppi agricoli di base e 5 comitati di commercializzazione che consentono ai piccoli agricoltori di unirsi avendo un maggiore potere sul mercato, di creare relazioni positive con i commercianti del settore.  Il progetto dunque si inserisce nel contesto rispondendo ai bisogni della popolazione e rafforzando le associazioni agricole già presenti permettendo, in futuro, di allargare i benefici anche a chi non partecipa direttamente al progetto.

Preso in considerazione il sondaggio di riferimento commissionato da CEFA prima dell’inizio dell’intervento, il piano di valutazione finale del progetto suggerisce come metodo di valutazione più appropriato la Differenza-nelle-Differenze. Esso permette di tenere in considerazione le differenze non osservabili e costanti  tra il gruppo di controllo e quello dei beneficiari. Inoltre il metodo prevede che non sia necessario che i due gruppi abbiano le stesse condizioni di pre-intervento. La metodologia scelta presuppone la stima di un controfattuale che si definisce come l’esito di un intervento sul gruppo di beneficiari confrontato con l’esito dello stesso gruppo di beneficiari in assenza di intervento. Ciò è fisicamente inosservabile, per cui per stimare l’impatto di un intervento è necessario avvalersi di un gruppo di controllo. Tramite il metodo Differenza-nelle-Differenze, la stima del controfattuale è data dal cambiamento negli esiti d’intervento per il gruppo dei beneficiari, attraverso il calcolo del cambiamento degli esiti del gruppo di controllo, quest’ultimo sarà poi sottratto dal cambiamento negli esiti del gruppo dei beneficiari per stimare l’impatto. Tramite questo meccanismo è possibile valutare con più precisione l’impatto  che il progetto SOMiCa avrà trascorsi i tre anni d’intervento.

Sul progetto SOMiCa vedi anche:
Scheda sintetica
Lancio del progetto
Aggiornamento maggio 2016
Aggiornamento luglio 2016
Aggiornamento a febbraio 2017

Una bella giornata all'insegna del sesamo

Una bella giornata all'insegna del sesamo

Dopo settimane di preparativi, lo scorso 10 febbraio, si è svolta la prima dimostrazione di semina del sesamo. All’interno del Centro per lo Sviluppo Agro Zootecnico di Caia (CDAC) a Murraça i partecipanti si sono confrontati con le fasi e le tecniche della coltura del sesamo. Nello specifico hanno potuto sperimentare attivamente il lavoro che serve nella mescolanza dei semi di sesamo con la sabbia, nella preparazione/demarcazione delle machambas (campi) e quindi “nella tecnica del calcolo del compasso” utilizzata nell’allineamento delle file e tra le file dei campi durante la semina.

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Per rendere la trasmissione dei concetti più efficace e contemporaneamente avere una logistica semplice si è deciso di individuare 3 rappresentanti di 9 dei gruppi beneficiari che stanno partecipando al progetto SOMICa costituendo un gruppo di partecipanti formato da 27 persone. Durante la giornata formativa si è constatato che la creazione del gruppo dei 27 ha permesso oltremodo di stimolare la riflessione e il confronto tra i partecipanti aumentando la conoscenza e la coesione tra i gruppi e con la stessa equipe del progetto. Ai 27 è stato chiesto poi di divulgare le conoscenze apprese ai loro compagni una volta rientrati nei rispettivi gruppi.

La giornata è cominciata alle 6:00 del mattino. Primo compito per l’equipe di SOMICa è stato di andare a prendere i partecipanti alla dimostrazione. Una macchina si è diretta verso Sena mentre la seconda è andata a prendere i produttori che vivono a Sombreiro, Phaza, Nhambalo e Chipende. Una volta riunito il gruppo si è potuto così iniziare con la dimostrazione. La partecipazione è stata molta attiva e tutti i 27 hanno mostrato grande interesse e soddisfazione per i contenuti appresi e più in generale per l’organizzazione della giornata: non sappiamo come ringraziarvi per tutto il sostegno che ci state dando. Queste cose non le sapevamo, ora le sappiamo e già domani andremo nelle nostre machambas, con i nostri paletti a seminare” (Una partecipante). La stessa equipe ha espresso un alto grado di soddisfazione per i risultati ottenuti e per il clima collaborativo che si è venuto a creare.

Stanchi e felici a fine giornata a tutti è stato offerto un pasto a base di riso e frango (pollo). Adesso tocca ai 27 girare le conoscenze apprese ai loro compagni/colleghi!

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CEFA onlus e CAM onlus selezionano un animatore comunitario e responsabile attività sociali

4Ruolo: Animatore Comunitario e Responsabile Attività Sociali
Sede di lavoro: Caia, Mozambico
Zona intervento: Distretto di Caia (Caia, Murraça, Sena e aree rurali)
Partenza: 30 marzo 2017
Durata contratto: 12 mesi (rinnovabile)
Tipologia contratto: Provato
Chiusura candidature: 28 febbraio 2017

Responsabilità e mansioni

Organizzare e supervisionare le attività sociali del progetto “Sesamo, Ortaggi & Miele: Rafforzamento del settore primario nel Distretto di Caia, Mozambico – SOMiCa” legate all’associazionismo e al cooperativismo;
Organizzare e supervisionare le attività di capacity building (con particolare riferimento alle tematiche di nutrizione, salute e empowerment femminile);

Partecipare alla organizzazione e supervisione delle attività di sviluppo del microcredito;
Gestire il budget per le attività di propria competenza ed effettuare le operazioni necessarie alla corretta gestione amministrativa delle risorse economiche;
Partecipare alla formazione del personale locale di progetto;
Partecipare alla ideazione e redazione di nuove proposte progettuali nei settori della sicurezza alimentare, ambiente e nutrizione.

Requisiti minimi richiesti

Istruzione: Laurea in Scienze Sociali o Scienze dell’Educazione
Esperienza professionale: Precedente significativa esperienza in posizioni analoghe, con particolare riferimento all’empowerment femminile e orientati alla questione di genere, preferibilmente in Mozambico;
Lingue straniere: Portoghese (ottimo scritto e parlato);
Conoscenza informatica: Ottima conoscenza Pacchetto Office
Altre capacità richieste: Dimostrate capacità di scrittura progetti
Buone capacità di relazione con colleghi, controparti, donatori ed autorità locali
Attitudine al lavoro di gruppo e orientamento al risultato
Dimostrate capacità di coordinamento e gestione del team di lavoro
Capacità di lavorare in ambiente multiculturale

Contatti:
Compilare il modulo e inserire CV con l’autorizzazione firmata al trattamento dei dati personali nella banca dati di CEFA al link: http://www.cefaonlus.it/diventa-volontario/autocandidatura.asp

Ci scusiamo anticipatamente, ma solo i candidati ritenuti idonei verranno ricontattati per un colloquio. La selezione rispetta il principio delle pari opportunità (L. 903/77).