Il Progetto di Promozione della Salute Comunitaria in una tesi di laurea

Il Progetto di Promozione della Salute Comunitaria in una tesi di laurea

Nel 2014 Federica Amatori ha svolto un periodo di studio e ricerca a Caia per la preparazione della sua tesi di laurea magistrale in “Metodologia, Organizzazione e Valutazione dei Servizi Sociali” discussa a Trento il 28 gennaio 2015 dal titolo “Valutazione del Projeto de Promoção de Saùde Comunitària nel Distretto di Caia, in Mozambico“.
In un breve articolo racconta il progetto da lei approfondito e la sua ePannisperienza.

Nel Distretto di Caia, a partire dal 2011, il CAM implementa il Projeto de Promoção da Saùde. Questo intervento è stato pianificato a partire da una mappatura del territorio, dalla quale sono emersi i maggiori problemi che interessano gli abitanti: gravi problemi sanitari dovuti all’inadeguatezza delle condizioni igieniche e all’impatto delle malattie croniche che affliggono un’ampia parte della popolazione.

Nel 2010 a Caia non esisteva una infrastruttura idonea dove si potessero assistere i malati (prima dell’apertura del nuovo ospedale), si contava su risorse umane scarse, le pratiche legate all’utilizzo dell’acqua erano scorrette ed erano altamente diffuse le malattie negligenciadas (malattie “sottovalutate” in quanto non considerate gravi, come le parassitosi), molto debilitanti per la popolazione soprattutto nelle aree rurali; le malattie venivano considerate come un “castigo divino” di cui la persona non ha responsabilità, non si riconoscono così le reali cause e quindi non si tenta di evitare i comportamenti a rischio; il forte legame con antiche e rigide tradizioni induce a stigmatizzare e discriminare i malati, a favorire i matrimoni precoci e le gravidanze indesiderate e a praticare cerimonie e rituali tradizionali.

Su queste problematiche agisce il progetto, attraverso percorsi di formazione che coinvolgono sia gli insegnanti delle scuole primarie, sia i genitori/famigliari (chiamati encarregados) degli alunni degli stessi istituti. La strategia adottata si basa sulla formazione di alcune persone (insegnati ed encarregados) inserite nelle comunità affinché possano, in un secondo momento, sensibilizzare a loro volta i bambini e gli adulti con i quali vengono in contatto. I professori e glDSCN0123i encarregados (boundary partner o attori chiave del progetto) intraprendono così un percorso di cambiamento fino ad adottare nuove pratiche e comportamenti più corretti. Questa scelta si rivela essere ottimale perché gli attori-chiave assumono il ruolo di promotori di cambiamento con altri gruppi, ovvero alunni e altri genitori.

Le persone che hanno partecipato al corso di formazione sui temi della salute (edizione 2014 – quarto anno), hanno assunto un ruolo protagonista anche nella valutazione che ho organizzato: hanno raccolto dati e informazioni nei villaggi e nelle scuole (numero di alunni che si reca a scuola pulito, numero di genitori con corpo e abiti puliti, numero di case spazzate e ordinate, numero di latrine in casa con il relativo grado di pulizia ecc.), sostenendo interviste e compilando questionari. Ciò che abbiamo voluto indagare è se gli insegnamenti proposti nelle classi e tra i genitori riuscissero, come sperato, a modificare gli abituali comportamenti rischiosi per la salute.

Da quanto osservato sembra che i soggetti che hanno partecipato alle attività proposte dal CAM stiano, dopo questi primi anni di attuazione del progetto, intraprendendo un percorso verso il consolidamento e la diffusione di competenze legate alla salute. Sono diversi i risultati ottenuti sulle due categorie di beneficiari diretti, professori ed encarregados. Il processo di crescita sembra essere stato maggiore e più efficace tra gli encarregados piuttosto che tra i professori. Le motivazioni che possiamo dare sono due: il gruppo di encarregados è stabile sin dal 2011 ed è stato costituito su libera iniziativa dei suoi membri tramite un’auto-selezione delle persone più motivate; la formazione promossa nelle comunità si basa sui principi della peer education, garantendo un maggior grado di coinvolgimento negli insegnamenti e una condivisione delle priorità affrontate. DSCN0472Di conseguenza, gli encarregados si sono dimostrati maggiormente capaci di promuovere efficaci iniziative di sensibilizzazione nei propri villaggi e di individuare i bisogni sui quali agire in modo prioritario, avviando in questo modo un percorso pratico di apprendimento tra le famiglie.

Non possiamo comunque negare che anche da parte dei professori formati ci sia stata una crescita a livello di competenze e capacità e che i loro insegnamenti alle proprie classi di alunni abbiano lievemente modificato alcuni comportamenti rischiosi. Questa costatazione porta a ipotizzare che, con una modifica dell’impostazione delle attività che coinvolgono gli insegnanti, si possano ottenere migliori risultati, pari a quelli visti tra gli encarregados. IFederican conclusione, la valutazione eseguita ci dà modo di sperare che, anche una volta concluso l’intervento del CAM a Caia, le persone su cui il progetto ha lavorato in modo diretto abbiano le capacità di continuare a diffondere il nuovo approccio alla salute, affinché si riduca la diffusione di alcune malattie e migliori lo stato di benessere collettivo.

Voglio concludere dicendo che questa esperienza è stata veramente interessante, arricchente e stimolante e mi ha lasciato una gran voglia di ripartire per conoscere mondi diversi, con il pensiero che possano essere altrettanto affascinanti quanto la realtà di Caia e del Mozambico.

(Immagini di Federica Amatori e Enrico Pietroboni).

Progetto di sostegno all'avvio del nuovo Ospedale di Caia verso la conclusione

Progetto di sostegno all'avvio del nuovo Ospedale di Caia verso la conclusione

hos.077rGrazie alla disponibilità dei partner dell’accordo politico del 7 maggio 2011 (Ambasciata d’Italia in Mozambico, Provincia Autonoma di Trento e Provincia di Sofala) che hanno concordato una proroga di circa 8 mesi alla conclusione, il progetto di sostegno all’avvio del nuovo Ospedale di Caia si avvia alla chiusura con un buon risultato in termini di raggiungimento di obiettivi.

Il progetto costituisce un impegno eccezionale per il CAM a Caia – per la sua portata e per l’ambito di intervento (nonché in termini progettuali) – ma nasce proprio all’interno del lavoro comunitario multisettoriale che viene portato avanti da più di 10 anni a Caia, come un completamento quasi indispensabile.

Nel 2010, l’aggravarsi della situazione sanitaria del distretto, con il peggioramento dell’assistenza garantita dalle strutture pubbliche ed il ritirarsi di alcune ONG che appoggiavano il Servizio Distrettuale, aveva portato il CAM ad interrogarsi sulla necessità di intervenire in un settore così cruciale per lo sviluppo del distretto, essendo evidente come le difficoltà nell’ambito della salute abbiano ripercussioni su tutti gli altri settori di attività e programmi di intervento. Il nuovo ospedale, concluso da anni in termini infrastrutturali, non era ancora operativo in quanto mancava di tutto il materiale per allestirlo; la struttura nuova era rimasta quindi inutilizzata dal 2008. Inoltre, la situazione sanitaria nel Distretto era ulteriormente peggiorata a partire dalla fine del 2009, momento in cui gli edifici del Centro di Salute di Caia (CSC) furono chiusi e smantellati per ristrutturazione.

hos.087Dopo la firma dell’accordo e l’avvio del progetto nel 2011, il 2012 è stata l’annualità centrale e decisiva del progetto, quella durante la quale si arriva all’apertura dell’ospedale ed al suo avvio, nonostante le tante difficoltà tecniche, logistiche, strutturali.

L’inizio del 2013 è stato invece caratterizzato da una intensa attività di verifica e valutazione, dopo alcuni mesi dall’apertura dell’ospedale, per individuare assieme alla direzione dell’Ospedale gli aspetti strutturali o gestionali da potenziare in conclusione del progetto di appoggio. Nel frattempo alcune attività, come il corso per infermieri sostenuto a Beira o la presenza del chirurgo espatriato, si sono concluse positivamente (vedi anche l’articolo dedicato alla dottoressa Alessandra).

Grazie alla firma, il 20 agosto 2013, dell’accordo per la proroga del progetto da parte del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, si potranno concludere entro dicembre le ultime attività di supporto alla gestione dell’ospedale, nonché allestire alcune parti che risultano ancora carenti.

Atè logo dottoressa Alessandra!

Atè logo dottoressa Alessandra!

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Ha concluso la sua attività a Caia Alessandra Cattani, medico chirurgo del CUAMM – Medici con l’Africa, che ha lavorato per l’allestimento e l’avvio del nuovo ospedale di Caia e per la formazione del personale.

Alessandra, 38 anni di Faenza, è arrivata a Caia a dicembre 2011, e dopo vari mesi di impegno nell’organizzazione del nuovo ospedale – inaugurato il 2 giugno 2012 (con tempi davvero rapidi considerando il contesto e la necessità di equipaggiare completamente la nuova struttura) – si è subito “messa al lavoro” in sala operatoria, avviando il reparto di chirurgia, finalmente attivo a Caia. Ora il distretto dispone di un vero e proprio ospedale e non più di un “centro di salute”.

Alessandra purtroppo è dovuta assentarsi da Caia per vari mesi tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 ma a conclusione del suo mandato, il 7 maggio, a due anni dalla firma dell’accordo ufficiale tra Provincia Autonoma di Trento, Provincia di Sofala ed Ambasciata d’Italia in Mozambico, lascia un ospedale “aperto, ben avviato e organizzato, funzionante e che sta fornendo un servizio continuativo e direi di qualità, […] nonostante problematiche non ancora completamente risolte e in parte fisiologiche, se si tiene conto della natura di un ospedale rurale che non gode dei vantaggi strutturali e logistici di uno di città”, come scrive nella sua relazione conclusiva.

“L’Ospedale di Caia è stato ben equipaggiato […] e ben organizzato: i servizi predisposti in modo da favorire il flussogramma dei pazienti, l’attività delle sale operatorie organizzata in modo da permettere la gestione delle urgenze chirurgiche in qualsiasi momento, in modo coordinato con gli interventi in elezione e le visite ambulatoriali o la piccola chirurgia, il Pronto Soccorso aperto 24 ore su 24, la maternità provvista di tutte le strutture di base necessarie per il trattamento dei parti normali e complicati, nonché per la cura del neonato…
Ovviamente ci sono state, soprattutto all’inizio, e continuano ad esserci problematiche e criticità in gran parte di tipo logistico, legate all’ubicazione dell’ospedale (periferia, lontananza dai grossi centri urbani) e dal grado di sviluppo della cittadina.”

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L’appoggio del CAM all’ospedale di Caia, dopo la partenza di Alessandra, continuerà fino a fine 2013 con appoggi specifici per equipaggiare alcune parti dove ancora esistono carenze (tra cui la lavanderia e la cucina).

Prima di partire Alessandra ha voluto salutare Caia non con un festa ma, con lo stile semplice e umano che la contraddistingue, attraverso una lunga passeggiata nei quartieri della cittadina, facendo visita a molti ammalati, a tanti amici e all’intera comunità di Caia contenta e commossa di salutare la dottora “muzungo”.

Takuta Alessandra e a presto!

Festeggiata a Caia la giornata mondiale della lotta contro l'HIV-AIDS

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Sabato 1 dicembre è stata festeggiata anche a Caia la giornata mondiale della lotta contro l’HIV-AIDS. In prima linea nella sfilata e nelle iniziative proposte sono stati gli attivisti dell’associazione Mbatikoyane, molti dei quali sono assistenti domiciliari che operano con  il CAM in varie località nei dintorni di Caia.

Dopo la sfilata, con partenza dal nuovo Ospedale di Caia (inaugurato a giugno), l’iniziativa è proseguita nel campo sportivo dove si sono tenuti discorsi, spettacoli teatrali, musica tradizionale, il tutto sul tema della sensibilizzazione sanitaria e la lotta all’HIV-AIDS, un tema purtroppo molto vicino alla popolazione del distretto, dove i tassi di sieropositività sono altissimi.

Il primo gruppo teatrale ad esibirsi è stato proprio il gruppo “Mae para maes” attivo all’interno dell’associazione Mbatikoyane e formato in particolare da donne, molte delle quali sieropositive e attiviste nella prevenzione materno-infantile.

Nel pomeriggio presso la Casa della Salute, sede dell’associazione Mbatikoyane e luogo di attività inserito in quello che diventerà presto il nuovo mercato di Caia, si è tenuto un altro momento significativo per le attività del CAM nel settore socio-sanitario. Sono stati infatti consegnati 19 attestati di frequenza alle donne che hanno frequentato quest’anno il corso di cucina e nutrizione tenuto, come ormai da molti anni, da Dona Madalena. Un gruppo era composto da madri che presso la Casa della Salute frequentavano il corso di alfabetizzazione.

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Infine, altro avvenimento importante della giornata, la consegna al gruppo di attivisti dell’assistenza domiciliare di 12 nuove biciclette per sostituire i mezzi già usurati dal quotidiano utilizzo in quartieri lontani e grandi. Le biciclette sono state finanziate da un gruppo di dipendenti della Cassa Rurale di Trento come segno di amicizia per il loro collega Federico, da poco impegnato nell’accompagnare la banca di microcredito a Sena (Caixa Financeira de Caia).

Inaugurato l’ospedale di Caia

Inaugurato l’ospedale di Caia

Sabato 2 giugno la comunità di Caia ha festeggiato con calore ed emozione l’attesissima apertura del nuovo ospedale, inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Emilio Armando Guebuza durante la sua visita nel distretto.

Dopo il tradizionale rito di propiziazione degli spiriti, seguito dal taglio del nastro ad opera del Presidente della Repubblica, la delegazione – composta tra gli altri dal Governatore di Sofala Carvalho Muaria, dal direttore della Cooperazione italiana Mariano Foti, dal direttore del Cuamm don Dante Carraro e dal presidente del CAM Paolo Rosatti – ha visitato tutti i reparti dell’ospedale.

Il nuovo ospedale è stato allestito ed avviato grazie alla collaborazione di più soggetti, sancita dall’accordo firmato nel maggio 2011 tra Provincia di Sofala, Provincia Autonoma di Trento e  Cooperazione Italiana – Ambasciata d’Italia in Mozambico. Ad implementare il progetto, fianco a fianco con i servizi sanitari locali, il Consorzio Associazioni per il Mozambico di Trento insieme a Medici con l’Africa Cuamm.

L’ospedale, che serve unapopolazione di circa 130.000 abitanti che vivono nel distretto rurale di Caia, ma è anche punto di riferimento per 3 distretti limitrofi, è dotato di circa 100 letti, due sale operatorie, oltre ad una per gli interventi piccoli. Una chirurga di Medici con l’Africa Cuamm, Alessandra Cattani è impegnata nell’avvio della struttura con un ruolo operativo, ma anche di supporto e formazione per il personale locale. Alla vigilia dell’inaugurazione sono stati eseguiti i primi due interventi chirurgici, due parti cesarei: interventi simbolo di speranza, ma anche dell’importanza di puntare sulla salute di mamme e bambini.

L’apertura dell’ospedale è un traguardo di grande significato per l’assistenza sanitaria della popolazione di Caia, un distretto dove in molti, prima di tutto i bambini, soffrono per malaria, dissenteria, malnutrizione, tubercolosi, e dove il tasso di sieropositività è altissimo.

Le sfide continuano ora dentro e fuori l’ospedale: manca ancora personale, sia di base che specializzato, bisognerà garantire assistenza adeguata e fornitura di materiali e medicinali, mentre il tema della salute va affrontato con tutta la comunità attraverso interventi di formazione, sensibilizzazione, rinforzo della rete di assistenza domiciliare. In questo percorso con la comunità di Caia il Trentino è impegnato da oltre 10 anni, attraverso il programma multisettoriale coordinato dal Consorzio Associazioni con il Mozambico attivo – oltre che nell’area socio-sanitaria – nei settori socio-educativo, sviluppo rurale, microcredito, pianificazione e gestione del territorio, acqua e sanitation e con una radio comunitaria.