Approvato il Piano Distrettuale di Uso della Terra

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Il 27 dicembre 2012 il Governo del Distretto di Caia ha approvato ufficialmente il Piano Distrettuale di Uso della Terra,  frutto di un lavoro di tre anni prodotto dalla collaborazione tra Servizio Distrettuale di Pianificazione e Infrastrutture, Servizio Distrettuale di Attività Economiche, Direzione Provinciale di Agricoltura, Servizio Provinciale di Geografia e Catasto, DICAM-Università degli Studi di Trento e dal Consorzio Associazioni con il Mozambico.

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Il PDUT- Plano Distrital de Uso da Terra – è “uno strumento di ambito distrettuale e interdistrettuale che stabilisce la struttura di organizzazione spaziale del territorio di uno o più distretti; esso identifica aree per i diversi utilizzi e definisce norme e regole da osservare nell’occupazione e nell’uso del suolo e delle sue risorse naturali” (Legge 19/2007 del 18-07). Il Plano approvato è a tutti gli effetti legge dello stato ed ha validità per 10 anni. Obiettivo generale del Plano è la progettazione condivisa di una struttura spaziale che sia in grado da un lato di migliorare le condizioni di vita della popolazione del distretto, dall’altro di stimolare uno sviluppo socio-economico attraverso un miglior uso delle risorse naturali. Il PDUT è quindi un mezzo importantissimo per regolare la gestione della terra, particolarmente necessario nella situazione di crescente interesse “esterno” verso il territorio del distretto, essendo quello di Caia – come il Mozambico e molti altri paesi africani – soggetto a pressanti sollecitazioni, tra le altre, da parte delle multinazionali di agro-businnes.

Il documento è composto dalle seguenti parti: analisi della situazione attuale, scenari di sviluppo, proposte di uso della terra, cartografia e infine gli allegati. E’ stato prodotto con un intenso lavoro sul campo che ha impegnato il CAM (l’ing. Paolo Cosoli ha coordinato i lavori come responsabile di settore a Caia) ed un gruppo di lavoro composto dai diversi rappresentanti dei soggetti coinvolti (vedi sopra). Il CAM ringrazia in particolar modo il professor Corrado Diamantini e Isacco Rama del gruppo di lavoro di Trento, un gruppo che ha visto collaborare moltissime persone nei tre anni di preparazione del PDUT. Tra queste ricordiamo Alessandro Paletto, Giacomo Sartori, Davide Geneletti e Daniele Vettorato, nonché Franziska Steinbruch che ha collaborato localmente.

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Per un approfondimento sui contenuti del PDUT e sulle sue proposte rimandiamo ad un futuro articolo. Nel mese di febbraio è previsto un incontro di presentazione del Plano rivolto a tutti i membri del Tavolo Trentino con il Mozambico e ad amici e simpatizzanti che già conoscono, almeno in parte, il Distretto di Caia: in primavera sarà invece organizzato un incontro pubblico per la cittadinanza.

Vedi anche l’articolo sulla presentazione di giugno 2012.

Un incontro del gruppo Madzi-Athu (acqua nostra)

OLYMPUS DIGITAL CAMERANel settore acqua, una delle attività più importanti del programma del CAM a Caia è il sostegno di un coordinamento dei comitati dei pozzi.Il progetto “Madzi-Athu” (acqua nostra in lingua sena) mira a riunire i responsabili dei pozzi di alcuni quartieri di Caia per sviluppare una gestione più efficace ed in particolare la capacità di intervenire rapidamente a risolvere le avarie e per la manutenzioneIl resoconto del responsabile di settore Paolo Cosoli di una delle ultime riunioni del 2012 testimonia il funzionamento di questo progetto.

L’incontro mensile del Madzi Athu di novembre si è tenuto presso il regulo Tanga Tanga, all’incontro, oltre ai referenti dei pozzi coinvolti nell’associazione sono stati invitati anche i leader comunitari. Al solito, nella riunione si parla di pagamenti, ritardi, avarie, come in tutte le riunioni. La partecipazione è sempre molto alta, anche se ci sono spesso ritardi sull’orario previsto (bisogna sempre mettere in conto una mattinata piena per questi incontri: se l’ora prevista sono le 7.30, prima delle 8.30-9 non si riesce a fare granché).
Si parla prevalentemente in lingua sena, per facilitare i rappresentanti dei comitè che non parlano portoghese; qualcuno, poi, traduce in Oportoghese nel caso io o altri non abbiano capito.

Anzitutto viene rilevato che, a partire dal mese scorso, tutti i pagamenti della quota mensile (200 MT, circa 5 € per pozzo) che arrivano in ritardo vengono pagati con una multa di 5 Mt/giorno, come inizialmente previsto. Al di là di alcune polemiche dei ritardatari, la misura ha avuto dei consistenti effetti benefici sull’ordine nei pagamenti e nella rendicontazione.

Viene segnalato il rientro del comité di una fonte di Sombreiro, già parte dell’associazione nel 2010, poi uscita per mancato pagamento. La fonte presenta problemi di pulizia e drenaggio, per cui si coglie l’occasione per parlare di saneamento e di come tutte le fonti del Madzi Athu debbano seguire alcune norme di igiene.

Altro argomento di dibattito è stato il prossimo acquisto di uno stock di materiali a Beira, per il quale si è costituita una commissione interna che avrà l’incarico di visitare tutte le fonti, valutarne le condizioni e predisporre gli acquisti ed il preventivo di spesa.

Viene affrontato il tema della progressiva indipendenza dell’associazione, che dovrà imparare quanto prima a gestire autonomamente fondi, entrate/uscite e sostituzioni, a tenere la contabilità e redigere il verbale a fine riunione. Alla domanda sull’appoggio del Consorzio nel prossimo futuro, viene assicurato che si continuerà a seguire le riunioni e a monitorare le attività.

L’associazione, da parte sua, ripropone l’idea di potersi dedicare alla vendita di pezzi di ricambio a costo ragionevole e offrire servizi di manutenzione. Ad un possibile appoggio finanziario del Consorzio, l’associazione si impegnerebbe come contropartita a garantire la pulizia delle fonti ed all’auto-costruzione di opere di drenaggio e delimitazione. Per poter realizzare questo progetto però, l’Associazione dovrebbe dimostrarsi capace di alcuni compiti imprescindibili quali: la manutenzione dei lavori di sicurezza già svolti e la realizzazione di nuovi lavori con fondi e manodopera propri, la gestione positiva delle entrate/uscite dei pezzi di ricambio delle proprie fonti, prima ancora della vendita/manutenzione a conto terzi.

Nel complesso, l’associazione procede bene, nonostante alcuni aspetti presentino ancora ampio margine di miglioramento. Anzitutto sarà necessario continuare a garantire la presenza alle riunioni partecipative, per evitare dispersioni del dibattito e per ‘guidare’ i partecipanti verso una sintesi efficace e la presa di decisioni. Anche l’aspetto previsionale, ossia la stima fra spese e risparmi, rimane un punto critico, anche se alcune persone, presidente e tesoreria in primis, hanno dimostrato buone capacità di analisi ed organizzazione. Infine, sarà di fondamentale importanza riuscire a formare e far funzionare tutti i comité, soprattutto quelli che hanno come responsabili delle donne anziane, le quali presentano più debolezze nella gestione (perché spesso analfabete) e negli interventi tecnici.

Nonostante i problemi, il Madzi Athu è in buono stato e, tra tutte le attività del settore, è in assoluto uno dei progetti più riusciti per efficacia, interesse ed adesione dei partecipanti.

Nuovo mercato di Caia – in arrivo l'elettricità

cartelloPiccoli passi verso l’occupazione del nuovo mercato di Caia: nel mese di novembre 2012 sono infatti state realizzate tutte le infrastrutture per l’allacciamento all’energia elettrica nella zona, requisito fondamentale per poter poi spostare le attività commerciali dalla zona che occupano attualmente. Si sono inoltre spostati volontariamente nelle nuove strutture i primi due commercianti, due sarti che hanno stabilito il loro laboratorio ed esposizione sotto una delle grandi tettoie nell’area destinata al commercio degli indumenti.DSCN1048r

La progettazione e realizzazione dell’area del nuovo mercato per Vila de Caia si configura come una delle fasi  fondamentali di pianificazione attuativa previste dal Piano Territoriale della Villa di Caia, approvato nel dicembre 2006 e realizzato dall’Amministrazione del Distretto in collaborazione con il forte accompagnamento e assessoria tecnica del CAM, e la collaborazione con l’università di Trento.

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Il POTU [piano di ordinamento territoriale e urbanistico] di Caia infatti individua – e prevedeva come prioritaria – la realizzazione di un nuovo grande mercato nell’area a ovest della stazione ferroviaria, prefigurando un polo di sviluppo artigianale e commerciale che faccia da catalizzatore di un più ampio processo di riqualificazione urbana.

DSCN1047rLe costruzioni, iniziate nel 2009 e divise in più lotti, sono ormai quasi completate. Le modalità di realizzazione sono state decise dal Servizio Distrettuale di Pianificazione e Infrastrutture con l’assessoria del Consorzio. Si è deciso di riprendere e valorizzare l’esperienza del progetto di costruzione della Scuola di Agraria, la cui metodologia prevedeva l’utilizzo di micro-imprese locali, in modo da far crescere non solo le infrastrutture del Distretto, ma contemporaneamente le competenze locali in termini di costruzioni e impresariali, oltre che avere un ritorno economico sul distretto utilizzando preferibilmente manodopera e risorse locali. Le micro-imprese locali si sono occupate della costruzione dei singoli oggetti, coordinate da un tecnico per garantire la qualità dei lavori e l’accompagnamento della logistica, naturalmente con la collaborazione e la supervisione dei tecnici distrettuali dedicati alle infrastrutture.

La Provincia di Sofala al lavoro sulla sostenibilità dei progetti CAM

Lo scorso 6 giugno, in occasione della visita a Caia del Presidente del CAM, si è tenuto un incontro con il Governatore della Provincia di Sofala. Nel corso della riunione è emersa la necessità di puntare ad una maggiore e graduale autonomia dei soggetti coinvolti rispetto al Consorzio. Sul punto il Governatore ha sottolineato l’importanza, dopo 12 anni di presenza diretta, di “svezzare il distretto” ed ha proposto l’invio da Beira di una equipe provinciale multi-settoriale che visitasse il programma sia al fine di monitorarne l’andamento, sia per progettare strategie future di sostenibilità condivise con il Governo, affinché questo possa includere le proposte nella sua pianificazione economica e sociale (PES 2013).

L’equipe, formata da nove funzionari provinciali dei diversi dipartimenti, ha visitato tra il 26 e il 28 giugno tutti i progetti – accompagnata oltre che dai responsabili locali ed espatriati del CAM, anche da vari esponenti del Governo Distrettuale – ponendo domande, offrendo suggerimenti e facendo proposte. L’iniziativa ha ottenuto innanzitutto il risultato di avvicinare maggiormente i servizi provinciali al programma del CAM e viceversa, ma anche quello di diffondere la consapevolezza della necessità di rendere autonome e sostenibili le attività finora gestite dal CAM.

La valutazione da parte dell’equipe del lavoro del CAM e del connesso impatto sulla comunità di Caia è stata molto positiva, eccependo soltanto il timore di una eccessiva polverizzazione degli sforzi sulle molteplici attività promosse.

Particolare attenzione è stata posta sulle attività che per loro natura non sono autosostenibili, soprattutto quelle dell’area salute ed educazione, per le quali l’equipe si è proposta di analizzare possibili soluzioni per consentirne la prosecuzione. L’equipe, inoltre, ha mostrato estremo interesse e valutato con attenzione anche il progetto di scuola d’agraria e CDAC.

Le conclusioni di tale lavoro hanno sancito l’importanza di un più ampio dialogo tra i livelli distrettuale, provinciale e attività del CAM al fine di poter accedere a servizi, corsi di formazione ed altre possibilità offerte dalle istituzioni o da enti governativi. Dal tavolo multisettoriale sono emerse, infine, specifiche richieste sia al CAM, per rafforzare l’impegno nella formazione teorica e soprattutto gestionale per tutte le attività messe in campo, sia alle istituzioni, per impegnarsi a valutare la possibilità di assumere gradualmente la responsabilità di specifiche attività.