da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 8 Mag 2017 | Notizie dall'Associazione, Opportunità per cooperanti e volontari
CAM sta selezionando un ingegnere o architetto laureato dopo luglio del 2016 per svolgere il tirocinio professionale nel settore della pianificazione territoriale. Previa formazione iniziale a Trento, il tirocinio si svolgerà presso la sede del CAM nel distretto di Caia (Sofala, Mozambico).
Il tirocinio, della durata di 6 mesi (indicativamente da luglio 2017 a dicembre 2017), consisterà nell’accompagnamento dell’ufficio tecnico locale (SDPI) nella redazione degli strumenti di pianificazione urbana dei centri maggiori del distretto di Caia in particolare l’aggiornamento dei piani delle cittadine di Caia e Sena e la realizzazione di quelli di tre centri periferici, interfacciandosi con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento che sta lavorando all’aggiornamento della cartografia.
Per informazioni contattare cam@trentinomozambico.org
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 9 Apr 2014 | Notizie dall'Associazione, Progetti in Mozambico
Pubblichiamo l’abstract della tesi di laurea di Isacco Rama – DICAM-Università degli Studi di Trento, già collaboratore del gruppo di lavoro CAM per la stesura del Plano Distrital de Uso da Terra di Caia. Nel suo lavoro Isacco ha approfondito una proposta di progetto attuativo del Plano, offrendo al distretto uno strumento per migliorare il sistema di fornitura dei servizi lungo un’asse di primaria importanza.
In un contesto caratterizzato dalla arretratezza tecnologica nella pratica agricola, dall’isolamento mediatico e da un endemico stato di povertà della popolazione, diviene di fondamentale importanza l’utilizzo razionale delle risorse pubbliche al fine di indirizzarle puntualmente in strategie di sviluppo.
Nel distretto di Caia (Sofala, Mozambico) il 52% della popolazione ha meno di 14 anni e l’85% delle famiglie, che in maggioranza vive in ambiente rurale, pratica l’agricoltura di sussistenza, in un territorio in cui il suolo urbano e le infrastrutture occupano appena lo 0,9% del suolo mentre più del 90% è costituito da savana, foresta e zone umide.
Con questo lavoro di tesi, si è voluto fornire all’Amministrazione pubblica uno strumento che, prendendo le mosse dalle indicazioni progettuali contenute nel Plano Distrital de Uso da Terra di Caia, possa migliorare il sistema di fornitura dei servizi lungo un’asse di primaria importanza per il distretto, come quello di Gamba–Deve–Licoma, che si estende nella sua parte centrale per 45 km di lunghezza.
A questo scopo, è stato necessario indagare gli aspetti ambientali, socio-economici, infrastrutturali dell’area, per la quale erano a disposizione dati estremamente limitati, tali da non permettere una lettura circostanziata del territorio.
Si è scelto di approfondire i punti di vista della popolazione e degli altri portatori di interesse attraverso un lavoro sul campo fatto di soggiorni prolungati presso le comunità locali, interviste, raccolta dati, rilievo delle emergenze del territorio, e che ha visto l’intensa collaborazione dei tecnici del Serviço Distrital de Planificaçao e Infra-Estruturas di Caia, guidati dal Direttore Pinto Martins.
Dall’analisi dei dati raccolti sono state individuate le aree popolate più critiche, in cui infrastrutture e servizi sono carenti o inadeguati, e quelle che sono invece sufficientemente servite. E’ inoltre emersa l’importanza che riveste il recupero dell’asse stradale, denominato Estrada Distrital n°1, per la mobilità e per lo sviluppo generale dell’area.
In risposta all’analisi critica dell’area e nella consapevolezza che un’adeguata rete di servizi sia un elemento imprescindibile per lo sviluppo generale del territorio, si è formulata una proposta progettuale incentrata sulla riorganizzazione della rete di servizi. Elementi fondamentali di questa proposta sono il miglioramento delle strutture esistenti e il potenziamento di alcune di queste, la formalizzazione del sistema dei mercati locali, l’introduzione di magazzini di stoccaggio del prodotto agricolo, la manutenzione e l’ampliamento della rete dei pozzi protetti, l’elettrificazione dell’area e, di estrema importanza, la rifunzionalizzazione dell’asse stradale. In particolare, si è proceduto al rilievo puntuale degli aspetti di criticità che interessano la strada, sistematizzando i quali si è giunti alla formulazione di quattro soluzioni progettuali specifiche. Si è anche proposto un intervento di ripristino dello strato resistente. Infine, per il progetto stradale, sono stati considerati aspetti di manutenzione ed economici che hanno dimostrato l’efficienza e sostenibilità della scelta operata.
Si prevede che l’implementazione del complesso delle indicazioni progettuali avrà ricadute positive sulla qualità della vita delle famiglie attivando nuove forme di reddito, favorendo il commercio e la produttività agricola. Aumenterà l’accesso alla risorsa idrica ed ai beni presenti sui mercati locali, saranno abbattuti i tempi di accesso ai servizi sanitari e scolastici e garantita una migliore qualità dell’offerta.
Allo stesso tempo, grazie alla riqualificazione della strada, sarà garantita la connettività dell’area anche a livello regionale, favorendo, da un lato, il passaggio di persone e prodotti verso i distretti limitrofi, dall’altro facilitando l’ingresso di investimenti considerati l’altro aspetto fondamentale per uno sviluppo saldo e durevole del territorio.
Isacco Rama – abstract della tesi di laurea intitolata
“Sviluppo Rurale e Assetto del Territorio in Contesti in Via di Sviluppo:
un Piano Attuativo del Plano de Uso da Terra in un Distretto rurale del Mozambico”
Università degli Studi di Trento – Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica
Relatori: prof Paolo Bertola e prof Corrado Diamantini
Discussa a Trento il 28 marzo 2014
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 19 Apr 2013 | Attività in Trentino
Dall’11 al 13 aprile il CAM ha ospitato in Trentino il Direttore Distrettuale del Servizio di Pianificazione ed Infrastrutture di Caia, Pinto Josè Martins. Oltre che un rappresentante del Governo Locale, Pinto è anche un caro amico del CAM (abbiamo raccontato la sua storia in questo articolo).
Il Direttore Pinto è passato in Trentino dopo la partecipazione alla terza Assise sulla Cooperazione Decentrata a Bruxelles (per chi fosse interessato, a questo link un video in inglese che parla dell’Assise) dove è intervenuto assieme al sindaco di Peja-Pec in Kosovo ed ad alcuni rappresentanti del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, che hanno presentato la ricerca valutativa ‘Trentino con’ sulle esperienze trentine di cooperazione decentrata (tra comunità).
Pubblichiamo le immagini di alcuni momenti delle giornate di Pinto in Trentino, in particolare della visita alla Fondazione Edmund Mach-Istituto Agrario di San Michele all’Adige ed al Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento; l’incontro-cena con il CDA del CAM; l’incontro con l’Assessore alla Solidarietà Internazionale e alla Convivenza della PAT Lia Giovanazzi Beltrami; infine la serata ‘Il governo del territorio nello sviluppo locale in Mozambico’, nella Sala Falconetto del Comune di Trento.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 5 Apr 2013 | Attività in Trentino
Venerdì 12 aprile, con la partecipazione dal Mozambico del Direttore del Servizio Distrettuale di Pianificazione ed Infrastrutture Pinto Josè Martins, verrà illustrato al pubblico il lavoro di realizzazione del Piano Distrettuale di Uso della Terra di Caia.
L’iniziativa
La serata, che si terrà alle 18.30 presso la Sala Falconetto del Comune di Trento (Via Belenzani 20) è organizzata dal CAM assieme al Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica (DICAM) dell’Università di Trento, con il patrocinio del Servizio Solidarietà della Provincia Autonoma di Trento e del Comune di Trento.
Interverranno: Paolo Rosatti – presidente del Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus
Pinto José Martins – direttore del Servizio Distrettuale di Pianificazione ed Infrastrutture di Caia
Corrado Diamantini – professore di Tecnica e Pianificazione Urbanistica del DICAM e coordinatore scientifico del PDUT
Isacco Rama – laureando in Ingegneria Edile – Architettura presso l’Università di Trento e membro del gruppo di lavoro del PDUT
Modererà: Pier Giorgio Mattei – responsabile del Servizio Urbanistica e Tutela del paesaggio della PAT
Saluto di apertura: Lia Giovanazzi Beltrami – Assessore alla Solidarietà Internazionale e alla Convivenza della Provincia Autonoma di Trento
Lucia Maestri – Assessore alla Cultura, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Trento
Hanno aderito inoltre: Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento, Fondazione Luigi Negrelli, Campomarzio, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento.
Il Plano de Uso da Terra
Il 27 dicembre 2012 il Governo del Distretto di Caia ha approvato ufficialmente il Piano Distrettuale di Uso della Terra, frutto di un lavoro di tre anni prodotto dalla collaborazione tra Servizio Distrettuale di Pianificazione e Infrastrutture, Servizio Distrettuale di Attività Economiche, Direzione Provinciale di Agricoltura, Servizio Provinciale di Geografia e Catasto, DICAM-Università degli Studi di Trento e dal Consorzio Associazioni con il Mozambico.
Il PDUT – Plano Distrital de Uso da Terra – “stabilisce la struttura di organizzazione spaziale del territorio di uno o più distretti; identifica aree per i diversi utilizzi e definisce norme e regole da osservare nell’occupazione e nell’uso del suolo e delle sue risorse naturali“. Il Plano approvato è a tutti gli effetti legge dello stato ed ha validità per 10 anni. Obiettivo generale è la progettazione condivisa di una struttura spaziale che sia in grado da un lato di migliorare le condizioni di vita della popolazione del distretto, dall’altro di stimolare uno sviluppo socio-economico attraverso un miglior uso delle risorse naturali.
Il PDUT è quindi un mezzo importantissimo per regolare la gestione della terra, particolarmente necessario nella situazione di crescente interesse “esterno” verso il territorio del distretto, essendo quello di Caia – come il Mozambico e molti altri paesi africani – soggetto a pressanti sollecitazioni, tra le altre, da parte delle multinazionali di agro-businnes.
Il documento è composto dalle seguenti parti: analisi della situazione attuale, scenari di sviluppo, proposte di uso della terra, cartografia e infine gli allegati. E’ stato prodotto con un intenso lavoro sul campo che ha impegnato il CAM ed un gruppo di lavoro composto dai diversi rappresentanti dei soggetti coinvolti.
Per saperne di più:
locandina iniziativa 12 aprile 2013
articolo sull’approvazione del PDUT
intervista con approfondimento
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 11 Mar 2013 | Attività in Trentino, Progetti in Mozambico
Intervista al professor Corrado Diamantini e ad Isacco Rama del DICAM-Università degli Studi di Trento che hanno coordinato il gruppo di lavoro trentino impegnato nella stesura del Piano Distrettuale di Uso della Terra.
Come nasce il Plano de Uso da Terra del Distretto di Caia?
Il Plano de Uso da Terra è uno strumento di gestione del territorio previsto dalla Lei do Ordenamento do Território del 2007, la quale a sua volta dà seguito alla istituzione dei Distretti prevista dalla legge sul decentramento amministrativo del 2003. Bisogna però attendere il regolamento attuativo della legge e la redazione del Guião metodológico para a elaboração de planos distritais de uso da terra perché partano le prime esperienze di pianificazione distrettuale. In genere si tratta di piani redatti “a tavolino” da società di consulenza con sede a Maputo, con scarse interazioni con i contesti locali. Il piano distrettuale di Caia per certi versi ha capovolto questa situazione.
In che modo?
Qui bisogna tornare indietro di qualche anno, ossia al lavoro di redazione dei due piani urbanistici di Caia e di Sena, le due città del distretto. Sono piani costruiti facendo leva sulle competenze locali e sulla conoscenza capillare dei luoghi oltre che dei modi di vita e delle esigenze degli abitanti. Per cui il nostro coinvolgimento nella redazione del Plano de Uso da Terra ha comportato l’assunzione delle stesse modalità di lavoro adottate per i due piani urbanistici. In particolare è stato esteso a tutto il distretto il metodo di indagine basato sulle interviste alle famiglie. Ne sono state realizzate oltre 600, in gran parte dai tecnici del distretto. Ne è uscito un quadro puntuale dei problemi e delle aspettative delle famiglie con riferimento a ciascuno dei 23 regulados in cui è suddiviso il distretto. Si è inoltre investito molto nella creazione di una base dati in cui le conoscenze ‘informali’ potessero essere tradotte in conoscenze quantitative. Con questa base dati il lavoro di Piano potrà essere aggiornato facilmente dai tecnici di Caia.
Di che tipo di coinvolgimento si è trattato?
Entrambi siamo stati inseriti nella Equipa Técnica, ossia nel gruppo, formato quasi totalmente da tecnici locali, incaricato di redigere materialmente il piano. E’ stato un atto di fiducia nei nostri confronti, considerata l’asimmetria delle competenze e, prima ancora, nei confronti del CAM. Durante tutto il processo che come abbiamo detto si è svolto il più possibile in sinergia tra Trento e Caia, sono stati realizzati dal CAM numerosi corsi di informatica rivolti alla Equipa Técnica. Va aggiunto che Paolo Cosoli, responsabile di settore, ha fatto parte insieme a Pinto Martins, direttore del Serviço Distrital de Planeamento e Infra-estruturas della Comissão Monitora, che ha svolto una funzione di raccordo tra il Distretto e l’Amministrazione provinciale durante tutta la redazione del piano.
Come avete interagito con l’Amministrazione distrettuale e con l’Amministrazione provinciale?
Il principio che ha guidato tutta la redazione del PdUT, sancito peraltro dalla legge sul decentramento amministrativo, è stato che il Distretto doveva essere il soggetto consapevole delle scelte di piano. Detto così può sembrare un’ovvietà, ma bisogna tenere presente che spesso interviene una sorta di delega ai tecnici perché le implicazioni di tali scelte non sono comprese oppure, cosa peggiore, si accettano scelte eterodirette. Nel nostro caso siamo stati avvantaggiati dal fatto che alcune di queste scelte avevano una rilevanza politica tale da comportare un’attenzione costante su quello che andavamo facendo.
Quali ad esempio?
Innanzitutto quelle relative alle concessioni. Da un lato quelle forestali, che da diversi anni operano nel distretto di Caia interferendo, anche se legalmente, con aree protette e dall’altro quelle agricole. Una concessione agricola risultava, al momento dell’avvio del piano, già assegnata mentre di altre due era stato avviato l’iter di assegnazione per diverse migliaia di ettari.
Ebbene, dal lavoro di mappatura del distretto, che è la prima cosa che è stata fatta, è subito apparso che una delle due compagnie forestali tagliava ovunque, ben oltre la superficie assegnata in concessione mentre tutte le concessioni agricole andavano a sovrapporsi a spazi vitali per la popolazione, come i coltivi per la produzione di sussistenza, le infrastrutture essenziali e le aree abitate.
E quindi?
Le scelte del Plano de Uso da Terra sono sovraordinate rispetto ad altre scelte di destinazione d’uso del suolo, fermi restando i diritti acquisiti. Non era possibile far cessare le concessioni forestali, ma introdurre meccanismi di controllo si. Per le concessioni agricole c’era invece la possibilità di ridefinire la superficie di quelle meno invasive e di bloccare la terza. Cose che poi sono state fatte. Ma per questo è stato necessario un confronto continuo con l’Amministrazione distrettuale e con quella provinciale, culminato un primo mattino con la visita, del tutto inaspettata a Caia, del Governatore della Provincia di Sofala, che oggi è Ministro del Governo mozambicano. In quell’occasione il Governatore si è espresso apertamente a favore dello scenario concordato in sede distrettuale.
L’attenzione a quanto stavamo facendo derivava probabilmente anche dal fatto che era la prima volta che un Plano distrital de Uso da Terra affrontava senza alcuna remora il problema delle concessioni, prospettando una soluzione che, bypassando la Lei da Terra, apre un confronto tra compagnie concessionarie, popolazione e amministrazioni locali.
E all’interno della Equipa técnica quali sono stati i rapporti?
Va detto innanzitutto che la Equipa era formata da tecnici formatisi all’interno del lavoro di redazione dei piani di Caia e di Sena. Tecnici che successivamente hanno condotto alcune campagne di interviste e hanno preso parte al lavoro di mappatura del distretto con rilevamenti diretti sul terreno. A loro si deve gran parte del rilevamento dei servizi di base, dei mercati, delle strade… L’interlocutore principale, in materia di validazione dei rapporti e di scelte di piano, è stata però la Comissão monitora.
A parte le concessioni, qual’è stato il tema del piano in cui vi siete sentiti più coinvolti?
Quello della distribuzione della popolazione. Era pensiero comune, all’interno dell’Amministrazione distrettuale, che fosse in atto una concentrazione della popolazione lungo l’asse Caia-Sena, che insiste lungo lo Zambesi. E questo perché lì ci sono i servizi, c’è la strada, ci sono le città.
La percezione che invece noi avevamo, ricavata dalle interviste alle famiglie, era diversa e cioè che fosse in atto un radicamento della popolazione nelle aree interne del distretto, lungo alcuni assi. E questo per la disponibilità di terra fertile. Questa percezione è stata confermata dai dati di censimento, che siamo riusciti a ottenere a Maputo, dopo grande insistenza, splittati per regulado.
Questo ha dato la possibilità da un lato di prevedere nel piano un rafforzamento di questi assi e dall’altro di avere buoni argomenti contro l’invasività delle concessioni.
Nel corso del lungo lavoro svolto nel distretto, quali sono state le scoperte più inaspettate o interessanti?
Rimanendo in ambito disciplinare, devo dire (Corrado) che mi ha sempre sorpreso il cambiamento repentino di Caia. La prima volta che ci ho messo piede, alla fine del 2005, era un insieme disordinato di abitazioni tradizionali disposte attorno al cumulo di rovine cui era stato ridotto dalla guerra civile l’insediamento coloniale. Negli anni successivi Caia ha assunto sempre di più l’aspetto di una piccola città e questo a seguito di una continua trasformazione urbanistica ed edilizia. Non pensavo fosse possibile in così poco tempo.
Questa trasformazione appariva anche dagli aggiornamenti delle immagini di Google Maps, dalle quali si poteva ricavare anche il lavoro di attuazione del piano svolto dal Serviço Distrital de Planeamento e Infra-estruturas. Alle volte non tutto coincideva, ma l’esito era comunque efficace.
Per quanto mi riguarda (Isacco) le sorprese più belle mi sono state regalate dal lavoro con i tecnici di Caia e con la gente del Distretto. I numerosi mesi trascorsi, a partire dal 2009, a stretto contatto sia con gli abitanti della cittadina capoluogo che con le famiglie rurali mi hanno costretto ad entrare, anche fisicamente, nelle case e nelle famiglie. Spesso sono stato invitato a pranzo, a cena, a raccogliere gli ortaggi, a visitare l’accampamento del vicino pescatore e ad aiutarlo a raccogliere le reti. In questi molti incontri, anche per evidenti difficoltà linguistiche, la comunicazione avveniva per concetti chiave. Affermazioni semplici e domande dirette attraverso le quali mi è stato possibile sbirciare nel modo di pensare e quindi di essere di queste persone. Ecco, è esattamente questo: la semplicità di alcune scelte e la schiettezza (e anche durezza) dei rapporti tra le persone mi ha più volte colto alla sprovvista e sorpreso. Ho trovato meraviglioso, nella complessità dell’oggi, riuscire a meravigliarmi di una logica semplice, dura e naturale.
Vedi anche l’articolo sulla presentazione di giugno 2012 e l’articolo sull’approvazione del plano.