“Uccidimi Adesso”, il podcast di Mudar

“Uccidimi Adesso”, il podcast di Mudar

E’ uscito “Uccidimi Adesso”, un podcast prodotto da oSuonoMio per MUDAR.
Si tratta di un thriller tra Italia e Mozambico pieno di colpi di scena e riferimenti multiculturali.

È stato prodotto in italiano, portoghese e inglese e lo puoi ascoltare qui.

 

DETTAGLI

Damiano è giovane e vive la quotidianità lasciandosi trasportare dagli eventi, fino a quando improvvisamente la vita lo porta in Mozambico. Un luogo che impara a conoscere con gli occhi di un viaggiatore poco esperto. Cerca la ragazza di cui si è perdutamente innamorato e che pare scomparsa. Sulle sue tracce, Damiano attraversa un paese che lo sorprende per il suo dinamismo, i suoi contrasti, la presenza di interessi internazionali e le sfide ambientali e sociali. Ma anche per la musica, l’arte, l’attivismo, la superstizione – sua e degli altri.

Uccidimi Adesso è un podcast che ha l’ambizione di avvicinare il pubblico europeo e quello mozambicano attraverso la reciproca conoscenza culturale, geografica e socioeconomica.
Due mondi che per ragioni diverse attraversano una stagione di grandi cambiamenti. Ed è proprio il cambiamento a rappresentare il cuore del progetto MUDAR, che promuove lo sviluppo urbano e il benessere della popolazione di Beira, in Mozambico, attraverso la formazione della pubblica amministrazione, la digitalizzazione dei servizi e una rigenerazione urbana progettata dal basso.

Non dimenticare di visitare anche il sito di osuonomio.com per sapere di più su di loro.MUDAR, è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea e guidato dalla Provincia Autonoma di Trento, attraverso il programma “Partnership for Sustainable Cities”

Per approfondire i temi del progetto segui @mudarbeira su Instagram e Facebook o visita il sito www.mudarbeira.org.

 

Vera umanità: un’esperienza a Beira

Vera umanità: un’esperienza a Beira

Le riflessioni di Riccardo Reggidori, studente dell’Università di Trento da poco rientrato da un periodo di ricerca sul campo a Beira.

Un paio di anni fa ad un congresso sulla cooperazione e la geopolitica nel continente africano, sentii per la prima volta parlare del CAM e dei progetti che portava avanti in Mozambico ed a Beira. Fui molto colpito perché a parlarmene era una giovane ricercatrice dell’Università di Trento appena rientrata dalla sua ricerca a Beira. Forse l’entusiasmo della ricercatrice o forse i giochi della vita, dopo quasi due anni tocca a me la medesima “sorte”. E ciò di cui sono felice è che sento di condividere il medesimo entusiasmo che mi aveva colpito quando avevo sentito parlare per la prima volta di Beira.

Beira è una città pacifica e accogliente, come nessuna delle varie città del continente in cui sono già passato. Se penso ad altre megalopoli africane in cui ho vissuto l’immagine che ho, prima facie, è traffico, confusione, rumore. Mentre, se penso a Beira, è pace e tranquillità. Anche se purtroppo, mentre sto scrivendo queste righe, ricevo notizie di disordini da Beira, dalla stessa Beira chi mi ha accolto con la sua profonda pace questa estate. 

La ragione della mia presenza a Beira è stata una ricerca, condotta per conto del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, sui modelli di formazione quadri e costruzione/sviluppo di capacità, della loro efficacia e dei relativi metodi di valutazione nell’ambito dei progetti di sviluppo in Africa sub-sahariana, prendendo come caso di studio il progetto MUDAR. 

A tale scopo, l’attività su campo si è divisa in tre fasi. La fase iniziale è stata un’osservazione delle formazioni tenute dall’Istituto di Formazione in Amministrazione Pubblica e Autarchica di Beira (IFAPA) e destinate alle cariche politiche ed al personale pubblico del Consiglio Municipale della città di Beira (CMB). Durante la seconda fase ho condotto due serie di interviste semistrutturate. La prima serie è stata sottoposta a tutti i formatori di IFAPA, concentrandosi in particolare sullo studio dell’efficacia dei metodi di formazione E-learning diacronici; mentre la seconda è stata sottoposta ad un campione dei funzionari del CMB (circa il 50% dei partecipanti), con l’obbiettivo di individuare eventuali processi di “rimodulazione” delle formazioni. Infine si è condotta un’osservazione partecipante delle attività di mentoring e pianificazione delle formazioni e delle attività di monitoraggio e valutazione condotte all’interno del CMB.

Quello che più ho apprezzato del mio lavoro di ricerca è stato poter lavorare con molte organizzazioni ed enti, sia mozambicani che italiani. Tra questi desidero ringraziare l’Università degli Studi di Trento, per l’opportunità datami, la Provincia Autonoma di Trento ed il Centro per la Cooperazione Internazionale, per la disponibilità e la collaborazione, l’IFAPA di Beira, per l’accoglienza e la fiducia al mio lavoro, ed il Consiglio Municipale di Beira, per la disponibilità e la volontà di partecipazione. Infine, non per captatio benvolentia, il CAM, che come ente implementatore gioca un ruolo fondamentale e allo stesso tempo difficile, sia per le responsabilità che per i problemi che deve affrontare. E che desidero con massima onestà ringraziare poiché mi ha accolto in modo disinteressato, fornendomi costante ed efficace supporto logistico, e non solo. 

Nonostante le difficoltà che ci possano essere, ciò che è fondamentale, a mio parere, è in tutto l’operare umanitario rimanere umani. E io sono contento di vedere in questa organizzazione ancora vera umanità. Umanità nella cena con Giampaolo e Giovanna che mi raccontano degli anni ’90 in Mozambico. Umanità di Marco, il nuovo rappresentate paese, che mi prende in giro per il taglio di capelli fatto al Grande Hotel. Umanità di Julai e Hermenegildo e dei pranzi in loro compagnia nelle baracche di Macuti Miquejo a base di xima, corbina e molho de tomato. Umanità di tutti quei colleghi, di cui non ero collega, ma che mi hanno accolto sempre con grandi sorrisi. 

Umanità che deve rimanere fondamento di un’organizzazione e del suo operato e che auguro rimanga, o anzi che si fortifichi. Perché è dall’umanità, da quell’uomo che insieme con altri uomini si educa insieme e si libera insieme, citando Freire, che nasce il vero sapere, e con esso il vero sviluppo umano. Sviluppo il cui fine non può che essere la pace. Pace come presupposto da cui partire, ma anche, allo stesso tempo, come fine verso cui tendere. Perché come disse Andrea Riccardi, uno dei mediatori della pace del 4 ottobre, quando arrivò in Mozambico nel lontano 1986, “la pace è come l’aria, che quando esiste non si nota, ma quando non esiste, si muore ”.

 

MUDAR: il terzo anno di progetto inizia nel pieno delle attività

MUDAR: il terzo anno di progetto inizia nel pieno delle attività

Anche il secondo anno del progetto Mudar, programma di azione tra Trento e Beira per promuovere lo sviluppo urbano integrato e rafforzare il governo locale, è giunto al termine ed è tempo di bilanci.

Una delle cose che più ha caratterizzato questi ultimi mesi di lavoro è stato il completamento del Descriptive Report relativo all’intervento di riqualificazione del quartiere di Macuti Miquejo: si tratta di uno dei documenti più importanti del progetto MUDAR, poiché racchiude il processo che ha portato l’Università di Trento, responsabile dell’azione, a disegnare un progetto preliminare che rispondesse alle esigenze e ai vincoli della popolazione, attraverso un processo partecipativo multi-stakeholder. Il Comune di Beira, che ha orientato la stesura del progetto, è responsabile della sua esecutività.

È il culmine di un processo lungo e importante iniziato con un’ampia raccolta dati sull’area di Macuti e sul suo funzionamento amministrativo che ha permesso di delineare un ordine di priorità e di portare alla definizione di un progetto a scala di quartiere. Sono state così affrontate questioni cruciali per il miglioramento dell’insediamento spontaneo, come la limitata mobilità al suo interno, gli allagamenti a cui è soggetto, la mancanza di spazi verdi e pubblici e l’assenza di raccolta dei rifiuti.

Gli interventi proposti nel Progetto Pilota occupano una posizione strategica a Macuti e si ritiene che possano affrontare più criticità contemporaneamente. Sono inoltre destinati a costituire un modello replicabile all’interno del quartiere stesso, secondo le priorità indicate nel progetto preliminare, o forse nell’intera Beira. Ciò è possibile grazie alle loro caratteristiche di riproducibilità facile ed economica. Inoltre, costituiscono un terreno di formazione per l’amministrazione locale, non solo nella fase di progettazione degli interventi, ma anche nella loro attuazione e manutenzione.

Il Descriptive Report è stato presentato e formalmente consegnato al Municipio di Beira dal professor Zolezzi, focal point di MUDAR per l’UNITN, l’11 aprile scorso presso il Comune di Beira alla presenza del Sindaco Albano Antonio Carige, delle principali autorità municipali, tra cui gli assessori alla Gestione Urbana, all’Edilizia e Costruzioni, all’Agricoltura e Ambiente, il direttore del Servizio Autonomo di sanificazione (SASB) e dei partner di progetto. L’esperienza di Macuti e il Descriptive report sono stati presentati anche alle conferenze internazionali di Genova “Resilient Territories and New Challenges Conference” (18-20 aprile 2024) e di Lisbona “International Association for Hydro-Environment Engineering and Research” (4-7 giugno 2024).

Un altro importante avvenimento nel mese di aprile è stata la Summer School, svoltasi in Trentino, alla quale hanno partecipato il Sindaco di Beira insieme a 7 rappresentanti comunali e due responsabili della formazione di IFAPA. Tra incontri, scambi e confronti, è stata un’occasione molto importante per far conoscere ai partner mozambicani le realtà trentine, in una dinamica di dialogo orizzontale che ha rafforzato i rapporti e l’amicizia tra le città di Trento e Beira. La summer school ha fatto parte del processo di formazione che MUDAR prevede per rafforzare le capacità gestionali, tecniche e amministrative del comune di Beira. Questo secondo anno di progetto non poteva concludersi meglio.

Se molto è stato fatto, molto deve ancora avvenire, e lo staff di MUDAR guarda al terzo anno con impegno e determinazione: dopo due anni di lavoro con la comunità, le associazioni di quartiere e i tecnici di progetto, inizieranno infatti i tanto attesi lavori di riqualificazione del quartiere di Macuti. Ma non solo: si proseguirà con i cicli di formazione somministrati dal CCI a IFAPA e da IFAPA al Municipio. Inoltre, verrà organizzata una seconda study visit tra autorità locali mozambicane e una delegazione della PAT si recherà in visita a Beira. Grazie alla collaborazione con Informatici Senza Frontiere, si darà avvio alla progettazione di una soluzione digitale che permetterà di migliorare i servizi del Comune rivolti alla popolazione in materia di gestione dei rifiuti.

Insomma, non ci sarà il tempo per rilassarsi! La consapevolezza è che, grazie a questo grande team di progetto, nonostante le difficoltà e gli imprevisti, si raggiungeranno risultati di alto livello.

 

Questo articolo è tratto dalla newsletter semestrale del progetto Mudar, pubblicata in italiano, inglese e portoghese.
Clicca qui per iscriverti.

Video Intervista al Sindaco di Beira, Albano Carige António
Il sindaco di Beira Albano Carige António parla del progetto MUDAR e delle dinamiche di sviluppo urbano della città. 

Bilancio Sociale CAM 2023

Bilancio Sociale CAM 2023

Vi presentiamo la nuova edizione del Bilancio Sociale CAM, con un formato e una grafica rinnovati, per raccontare chi siamo, quello che abbiamo fatto nel 2023, con quali risorse economiche e umane. Il documento comprende anche il bilancio economico approvato dall’assemblea dei soci del 16 maggio 2024 e la relazione dell’organo di controllo.

Tra qualche giorno saranno disponibili presso la nostra sede anche le copie cartacee per chi le desiderasse: 48 pagine ricche di immagini, dati, testimonianze, informazioni.

Per consultarlo online o scaricare il pdf, clicca qui.

Qui trovi anche le edizioni 2019-2020-2021-2022.

 

In un contesto mondiale caratterizzato da un’economia estrattivista, da una crescente emergenza climatica, dall’aumento della povertà e delle diseguaglianze e tragicamente segnato dalla diffusione di conflitti armati, noi crediamo che l’impegno per la Cooperazione Internazionale sia uno dei principali e concreti strumenti per costruire un futuro che offra opportunità di una vita migliore per tutte le persone e un mondo dove i popoli possano convivere in pace.

Gianni Filippi

Presidente CAM

Azioni e formazioni per uno sviluppo urbano partecipato e sostenibile. Un incontro con la delegazione di Beira a Trento

Azioni e formazioni per uno sviluppo urbano partecipato e sostenibile. Un incontro con la delegazione di Beira a Trento

Giovedì 18 aprile alle 18.30 presso Bookique, in via Torre D’Augusto 29 Trento,  si terrà un “aperitivo di incontro”, occasione per conoscere i membri della delegazione del Comune di Beira ospiti a Trento attraverso il progetto Mudar.

 

Mudar è un progetto cofinanziato dall’Unione Europea tra Trentino e Beira per promuovere lo sviluppo urbano integrato e rafforzare il governo locale. Dal 14 al 20 aprile si terrà a Trento e in altre località della provincia una Summer School organizzata dal Centro per la Cooperazione Internazionale, che sarà occasione di scambio tra territori e formazione per parlare di sviluppo locale.
L’aperitivo di giovedì 18 aprile è rivolto a tutti coloro che sono interessati a conoscere il progetto e ad incontrare i rappresentanti del municipio di Beira e i tecnici specializzati in pianificazione urbana ospiti a Trento durante la settimana.

Ingresso libero, per maggiori dettagli contattare info@trentinomozambico.org