da admin | 29 Set 2020 | Emergenza Covid-19, Progetti in Mozambico
Come ben sapete la riorganizzazione delle attività del CAM in questi mesi emergenza sanitaria globale ha coinvolto anche il distretto di Caia.
Vi abbiamo precedentemente raccontato qui come i nostri collaboratori del settore sanitario e di quello educativo si sono preparati ad affrontare l’emergenza fin dallo scoppio del coronavirus.
Procediamo con un aggiornamento nei due settori, anche alla luce di un aumento dei contagi delle ultime settimane, di cui riportiamo notizia in questo articolo.
SETTORE SANITARIO
L’associazione Mbaticoyane, attiva dal 2008 nell’assistenza sanitaria a Caia, si è fin da subito attivata con una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione al COVID-19 in tutti i punti strategici del distretto di Caia. Gli assistenti domiciliari approfittano delle visite a casa dei malati per fornire informazioni e dimostrazioni pratiche ai malati e alle loro familiari. Continuano anche le dimostrazioni culinarie, in piccoli gruppi o porta a porta, che insegnano come preparare cibi nutrienti per malati, bambini, donne in gravidanza, ponendo attenzione anche alle regole di igiene.
I volontari dell’associazione e quelli del gruppo delle Mae para Mae, oltre a continuare le attività di assistenza domiciliare che non si sono mai fermate, si sono suddivisi sulle tante attività di controllo e prevenzione svolte in collaborazione con il Servizio Distrettuale di Salute: 16 sono impegnati al presidio presso il ponte sul fiume Zambesi con pratiche di igienizzazione dei mezzi e delle mani degli autisti, rilevazione della temperatura, indicazioni sull’uso delle mascherine e supporto ai passanti. Altri sono impegnati con le performance teatrali di sensibilizzazione porta a porta e nei punti comuni all’aperto.
A partire dal 18 settembre è stato inoltre allestito un punto di filtro per l’accesso all’Ospedale distrettuale di Caia dove 7 attivisti si danno il cambio per il controllo delle persone che entrano, con attenzione all’uso delle mascherine, e la misurazione della febbre.
SETTORE SOCIO-EDUCATIVO
Mentre la maggior parte delle scuole del Mozambico ha riaperto nel mese di agosto, non senza difficoltà e preoccupazioni, tutto l’ambito prescolare non è stato autorizzato a ripartire. Pertanto le escolinhas, che avevano interrotto le attività a marzo, sono rimaste chiuse. Ma il mese di settembre sta portando comunque ad un riattivarsi di molte iniziative, tutte organizzate rispettando i protocolli di sicurezza e che prendono l’avvio da momenti formativi e di progettazione necessari per ri-orientare le attività secondo le nuove modalità.
Con il supporto tecnico e finanziario di Terre des Hommes Italia all’interno del progetto EducaMoz, sono state organizzate due giornate di formazione, l’1 e 2 settembre, rivolte al personale delle escolinhas del distretto, che si è tenuto presso l’escolinha DAF del CAM.
La formazione ha coinvolto 21 educatori e 7 tra coordinatori di attività prescolari e autorità locali, in totale 28 persone di cui 13 donne, divisi su due giornate per rispettare il distanziamento sociale. Questa formazione ha riportato valutazioni di gradimento estremamente positive: è grande l’entusiasmo per gli educatori all’idea di ricominciare con le attività pedagogiche, seppure affrontando la sfida di una completa riorganizzazione e cambio di metodo.
A seguito della formazione, gli educatori hanno effettuato una mappatura porta a porta presso le famiglie di tutti i bambini iscritti alle escolinhas, per chiedere se acconsentono ad essere inclusi nel programma delle visite periodiche domiciliari che cominceranno la prossima settimana, spiegare loro come si svolgeranno ed organizzare l’attività al meglio. Tutte le famiglie hanno accolto l’idea con disponibilità ed interesse e anche questo è un bel segno di come l’attenzione allo sviluppo del bambino e alla necessità di dedicare tempo e attenzione siano in crescita.
Nel frattempo stanno ricominciando anche gli incontri di educazione parentale, che in questo periodo si concentrano chiaramente sul fornire informazioni su prevenzione della covid-19. Oggi si è tenuto un incontro all’escolinha DAF che è stato molto seguito.
Continuano intanto anche le consegne dei kit alimentari alle famiglie dei bambini con problemi di denutrizione.
da admin | 24 Ago 2020 | Progetti in Mozambico
Molte famiglie trentine conoscono probabilmente il servizio della “Tagesmutter”. Per chi non la conoscesse, si tratta di una donna che si prende cura, a pagamento, di piccoli gruppi di bambini in età prescolare presso la propria dimora, con modalità e orari flessibili, facilitando in tal modo la vita di molte famiglie lavoratrici; si tratta di un servizio organizzato secondo precise linee guida ed in genere collegato a delle cooperative, che riuniscono le donne offrendo diversi servizi tra i quali la formazione.
Un ruolo simile esiste anche in Mozambico, in particolare nelle città, dove prende il nome portoghese di “Mãe Cuidadora” e anche qui è un punto di riferimento importante per diverse famiglie, considerando anche la carenza di servizi per la prima infanzia (scuole materne). Tuttavia, le mães lavorano in maniera informale e questo comporta dei rischi tanto per il loro lavoro quanto per i bambini e le loro famiglie. Per questo motivo, necessitano di una formalizzazione del loro ruolo, alla quale si è pensato nell’ambito del Progetto “EducaMoz – Per un’educazione prescolare inclusiva e di qualità anche a Caia” – promosso da Terre des Hommes Italia e con il supporto finanziario di AICS Cooperazione Italiana del 2018- da attuarsi in collaborazione con il Ministero degli Affari Sociali in Mozambico – MGCAS– e l’associazione trentina ” Tagesmutter il Sorriso“.
Il progetto ha previsto, per il primo anno, che si svolgesse un’attività di ricerca sul territorio nazionale Mozambicano tesa a conoscere approfonditamente il radicamento di questo servizio sul territorio ed in che modo il servizio formalizzato avrebbe potuto integrarsi con la cultura locale. La ricerca si è svolta in due fasi, durante le quali sono stati intervistati, tramite intervista semi-strutturata, rispettivamente 67 mães cuidadoras e 41 famiglie per tracciarne il profilo e approfondire, da un lato, la motivazione che spinge le mães a scegliere questo lavoro, e dall’altro lato, ad indagare le aspettative dei genitori.
Dalla ricostruzione dell’indagine è emerso che, generalmente le mães sono donne adulte (il 48% delle intervistate ha un’età compresa tra i 40-59 anni) e un basso tasso di scolarizzazione (solo il 34% delle intervistate ha completato la 5° o 6° classe). La ragione per cui svolgono quest’attività è l’auto-sostentamento economico. Il guadagno si aggira intorno ai 9-22 euro per bambino al mese, una somma che il 56% delle intervistate integra con il guadagno percepito da un ulteriore lavoro informale, che svolgono parallelamente all’attività della mãe.
Le famiglie intervistate risultano soddisfatte del servizio e sostengono che le mães cuidadoras rappresentano un servizio sicuro, in quanto i bambini sono affidati ad un adulto fidato, flessibile perché accolgono i bambini presso la propria dimora e non hanno degli orari rigidi e accessibile perché sono facilmente raggiungibili da casa. Inoltre, l’affidamento dei bambini alla mãe giova anche ai fratelli maggiori che, non dovendo prendersi cura dei fratelli minori durante le ore lavorative dei genitori, possono frequentare la scuola.
I servizi di base offerti sono l’alimentazione, l’igiene e la sicurezza del bambino; l’aspetto pedagogico rimane invece invisibile. Le mães sono infatti percepite e si percepiscono come bambinaie e non hanno alcuna pretesa educativa. D’altronde, il loro servizio nasce per far fronte alle necessità socio-economiche sia delle famiglie, che hanno bisogno di lasciare i propri figli in mani sicure mentre si trovano a lavoro, sia delle mães che provvedono autonomamente al proprio sostentamento.
Tuttavia, nella letteratura sullo sviluppo della prima infanzia si sostiene che, l’educazione informale alternativa a quella prescolare giochi un ruolo altrettanto importante nello sviluppo integrato del bambino e che, pertanto, non va sottovalutata l’influenza educativa esercitata da figure come le mães cuidadoras sui bambini in questi primi anni di vita.
Non avendo però riscontrato alcun elemento pedagogico nel fenomeno d’interesse, si è ritenuto opportuno posticipare il riconoscimento delle mães al terzo anno di progettualità e proseguire lo studio per la definizione di standard minimi di riferimento, prepedeutici al riconoscimento formale. A tal proposito, si è svolto un workshop al quale hanno partecipato 26 enti tra istituzioni e organizzazioni che si occupano dello sviluppo della prima infanzia, tra cui la sudafricana Early Care Foundation, MINEDH, SDGCAS Kamavota, UP, Instituto Mwana, IFPP, CARE, PATH, Zizile IDC, Wona Sanana, Childlife, che insieme hanno elaborato i seguenti standard minimi:
Tema |
Standard minimi |
Sicurezza, salute, igiene e nutrizione |
Ambiente sicuro, ovvero garantire la sicurezza dello spazio, attraverso:
· Un recinto intorno alla casa
· Oggetti pericolosi e taglienti fuori dalla portata dei bambini
· Fornelli, forno, braci e pentole calde fuori dalla portata dei bambini
· Pozzo, recipienti di acqua, latrine e fossa per i rifiuti sono correttamente tappate |
Ambiente igienico e sano, attraverso:
· Latrina tappata e disponibilità di acqua per l’igiene e la pulizia
· Esistenza di una fossa per i rifiuti fuori dalla portata dei bambini
· Tip-tap (rubinetto tradizionale) o rubinetto con sapone o cenere
· Animali (in caso ci siano galline, maiali, papere) sono chiusi in un recinto per garantire la pulizia del cortile della casa
· Non presenza di stagni nel cortile |
Alimentazione sana e nutritiva (in caso la mãe cuidadora è responsabile della preparazione del cibo):
· Esistenza di un menù quotidiano sano e nutritivo, con alimenti variati e equilibrati
· Bambini alimentati in accordo con l’età, sia per le quantità e tipi di alimenti
· Esistenza di un bidone di acqua bollita e trattata da bere
· Condizioni corrette per la conservazione degli alimenti. |
Attività pedagogiche |
Organizzare un ambiente stimolante per i bambini, che sia:
· Uno spazio per il gioco sicuro, pulito, arieggiato e con ombra se all’aperto
· Con materiali e giochi in buono stato, puliti, ben organizzati e accessibili
· La mãe cuidadora produce regolarmente nuovi giochi e materiali pedagogici
· Il bambino può sperimentare, tentare, sbagliare e tentare di nuovo
· Il bambino può giocare da solo ma anche comunicare e interagire con altri bambini |
Uso di una routine quotidiana che comprenda:
· Colazione, pranzo, merenda / attività libere / attività di gruppo / racconti di storie /giochi e danze / momento di riposo
· Le attività sono gestite in modo che permettano un buon apprendimento del bambino |
Questi principi sono stati in seguito testati nell’esperienza pilota svoltasi a partire dal gennaio del 2020 nella provincia di Maputo, per la quale è stata inoltre messo a disposizione un sistema di micro-fondi per l’acquisizione per generare forme di auto-impiego femminile ed aumentare i servizi di qualità prescolare. Il fondo è stato poi utilizzato per l’acquisizione dei kit durante l’esperienza pilota (kit di igiene, kit di pronto soccorso e kit di materiale pedagogico e con gli strumenti per l’autoproduzione di materiale).
Il processo di riconoscimento delle mães non è ancora concluso ma il CAM continua a sostenere Terre des Hommes nel portarlo avanti, perché crediamo fortemente che questo progetto possa contribuire a due obiettivi che ci stanno a cuore:
- garantire un potere sociale ed economico alle donne;
- consolidare l’idea che non solo la famiglia e gli asili sono responsabili dello sviluppo dell’infante, ma l’intera comunità.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 11 Giu 2020 | Emergenza Covid-19, Progetti in Mozambico
Si è svolta nelle scorse giornate l’attività di controllo nutrizionale specifica per i 68 bambini che erano stati segnalati all’ambulatorio nutrizionale del Servizio Distrettuale di Salute dopo le giornate di screening di inizio marzo.
Durante la sospensione delle scuole per l’emergenza covid-19, che in Mozambico vige da metà marzo, gli educatori hanno seguito questi bambini e le loro famiglie (vedi articolo) consegnando mensilmente (in aprile, maggio e giugno) un kit alimentare per il sostegno nutrizionale.
Nei giorni scorsi la situazione dei bambini seguiti è stata monitorata nelle diverse escolinhas: si è occupata del controllo direttamente la nutrizionista Amida Ossufo Saide del SDSMAS. Notizie positive per tutti i casi più difficili: i 7 bambini che erano stati valutati con denutrizione grave sono tutti migliorati, così come 31 bambini con denutrizione moderata. 30 bambini sono rimasti invece stabili (situazione denutrizione moderata).
da admin | 28 Mag 2020 | Progetti in Mozambico
Nel rispetto delle regole del Governo, le Escolinhas di Caia sono ancora chiuse, ma intanto si lavora a manutenzione e sistemazione degli edifici. E’ partito il cantiere presso la Escolinha DAF per realizzare lo spazio da dedicare a cucina e sala per la merenda!
Di seguito una mini gallery per seguire i lavori, fotografati in quattro diversi step.
Il lavori sono realizzati grazie al prezioso sostegno di Matteo Bonetti.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 6 Apr 2020 | Emergenza Covid-19, Progetti in Mozambico
Dal 23 marzo anche in Mozambico sono chiuse tutte le scuole, come misura per rallentare i contagi e la diffusione del virus Covid-19 e così anche le quattro Escolinhas che il CAM gestisce a Caia hanno sospeso le attività, che significa non solo interrompere le attività educative per 520 bambini, ma anche il sostegno nutrizionale che viene garantito dalla merenda distribuita quotidianamente a tutti i bambini.
In questo periodo dell’anno il sostegno è particolarmente importante, poiché il mais, dal quale dipende fortemente la sussistenza della maggior parte delle famiglie, non è ancora stato raccolto e i prezzi degli alimenti sono alti. Questo certamente per l’oscillazione annuale dei prezzi legata alla stagionalità, ma anche perché inizia a farsi sentire un rallentamento generale dell’economia dovuto all’emergenza Covid-19.
Durante la seconda settimana di marzo tutti i bambini dei 4 asili sono stati sottoposti al controllo nutrizionale annuale. Su 503 visitati, ne sono stati identificati 68 con denutrizione, dei quali 9 con una situazione acuta. Questi ultimi sono stati presi in carico dall’ambulatorio specialistico dell’Ospedale Distrettuale di Caia.
Il CAM ha quindi deciso di attivare un supporto nutrizionale di emergenza, con una attività svolta “porta a porta” da parte degli educatori e specificamente rivolta ai bambini che nella giornata di screening nutrizionale sono risultati soffrire di denutrizione acuta o moderata. Gli educatori consegneranno a ciascuna famiglia un kit alimentare, composto da una serie di prodotti di base, sensibilizzando sull’importanza di utilizzare i prodotti per integrare l’alimentazione del bambino e più in generale sull’alimentazione corretta per i bambini di età prescolare. Attraverso visite periodiche monitoreranno inoltre lo stato di salute del bambino. È stata posta attenzione particolare nel trasmettere l’eccezionalità di questo sostegno, che durerà per il tempo dell’emergenza.
Gli alimenti che verranno distribuiti sono: riso, latte, uova, fagioli, zucchero e farina di arachidi. Da vari anni le arachidi vengono utilizzate nei programmi di supporto nutrizionale per i bambini denutriti in Africa (ad esempio da UNICEF e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite) per il loro importante valore nutrizionale, inoltre sono un prodotto comune nell’alimentazione e nella cucina mozambicana.
In occasione delle visite alle famiglie gli educatori effettueranno anche attività di sensibilizzazione sui temi di igiene e salute in particolare con materiale informativo e spiegazioni sul Covid-19 spiegando anche ai nuclei famigliari dove gli adulti sono più in difficoltà, perché analfabeti o con disagio socio-economico, in cosa consiste la malattia, quali sono i rischi e come prevenire il contagio.
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Nella pagina dedicata all’emergenza Covid-19 in Mozambico puoi trovare tutte le info sul lavoro del CAM in Mozambico durante l’emergenza, notizie aggiornate dal Paese, spunti di riflessione e come sostenerci.