Pubblichiamo un testo di sintesi sulla valutazione del programma “Il Trentino in Mozambico” curata da Fondazione Punto.Sud e presentata ufficialmente a dicembre 2016.
A distanza di quindici anni il CAM e la PAT hanno avviato un percorso di valutazione dei principali interventi realizzati a Caia attraverso il programma “Il Trentino in Mozambico”. I risultati degli interventi valutati (Educazione prescolare, Programma di prevenzione della salute, Assistenza domiciliare, Accesso all’acqua, Interventi di igiene pubblica, Pianificazione urbanistica e distrettuale, Microcredito e il Centro per lo Sviluppo Agricolo di Caia) sono stati analizzati attraverso una lente quadridimensionale che ha messo a fuoco: i benefici alla popolazione locale, l’efficienza/efficacia dei servizi implementati, il ruolo delle strutture comunitarie avviate e le pratiche acquisite ed incorporate dall’Amministrazione di Caia nelle proprie politiche di sviluppo. Le quattro dimensioni di analisi intendevano restituire un quadro complessivo della capacità di governance del territorio acquisita dai vari soggetti durante questi 15 anni e proiettate in relazione alle sfide locali attuali. La domanda valutativa principale ruotava quindi attorno all’effettiva capacità degli attori locali, in primis dell’amministrazione di Caia, di continuare autonomamente gli interventi avviati e, in secondo luogo, all’identificazione delle modalità di collaborazione tra Trentino e Caia che hanno caratterizzato gli interventi.
I risultati sintetici più importanti dei diversi interventi sono indicati nelle slide in allegato, ciò nonostante è utile riportare alcune considerazioni generali:
- negli ambiti d’intervento sociale (educazione prescolare, assistenza domiciliare e in parte nel programma di prevenzione alla salute) i benefici riscontrati nella popolazione target sono stati molto consistenti con cambiamenti rilevanti nei comportamenti (migliori competenze linguistiche dei bambini iscritti al primo anno di scuola elementare, diminuzione del drop out scolastico dei bambini delle fasce sociali deboli, miglioramenti nella compliance nell’assunzione delle terapie da parte dei malati cronici, acquisizione di comportamenti preventivi in ambito igienico sanitario). I servizi avviati (scuole materne, equipe di assistenti domiciliari) hanno sviluppato e impiegano delle pratiche smart frutto di un apprendimento costante e di un’organizzative efficace del lavoro. Pur non avendo raggiunto un’autonomia economica, questi servizi sono gestiti esclusivamente da personale locale. Il lavoro dei servizi è stato accompagnato e sostenuto (in due casi su tre) da organizzazioni comunitarie (associazioni) che hanno garantito una partecipazione attiva della popolazione target al miglioramento della qualità dei servizi e alla loro diffusione (diritto di accesso). L’amministrazione infine, in due casi su tre, ha avviato nuove forme di collaborazione coi servizi menzionati, inserendoli in uno schema di gestione pubblico-privato. In questa prospettiva si è consolidato nel tempo un approccio multi attore in grado di affrontare e dare soluzioni efficienti alle domande sociali emergenti (in un caso con la partecipazione coordinata ed integrata di più servizi quali scuola, sanità e infrastrutture) che vede la partecipazione del privato no profit nel ruolo di gestore dei servizi e della comunità nel ruolo di promotrice dei diritti (mediazione e socializzazione della domanda di-accesso ai servizi). Il contributo di questo approccio di lavoro ha avuto un forte impatto nella riduzione della povertà di ampie fasce della popolazione target di Caia.
- Un secondo ambito d’intervento può essere ricondotto alla collaborazione con il Servizio distrettuale di Pianificazione e Infrastrutture. In questo caso si riscontrano importanti ed ampi risultati nella popolazione target soprattutto nell’accesso all’acqua sicura (attraverso pozzi) e nella costruzione di latrine ad uso familiare. Per quanto concerne l’accesso all’acqua lo schema è simile a quello precedente, con forme di organizzazione comunitaria nate e strutturatesi attorno al bisogno, la gestione del servizio attraverso un’organizzazione no profit e l’amministrazione dedita alla pianificazione degli interventi. Per quanto riguarda invece la ricaduta dei benefici negli interventi di pianificazione urbanistica di Caia (PUC) e del territorio distrettuale (POT), si registrano situazioni differenziate: il piano urbanistico di Caia presenta alcune ricadute positive concernenti la riorganizzazione delle aree urbane di Caia, sia in termini di mobilità/accesso ai quartieri, sia di supporto alla formalizzazione del diritto di proprietà delle aree occupate ad uso abitativo dalle famiglie che di razionalizzazione delle aree di espansione del centro abitato. Meno evidenti, per il momento, le ricadute inerenti alle scelte di dislocazione delle attività economiche, in particolare dell’area del mercato locale in una nuova area. Per quanto riguarda invece il piano distrettuale che traccia i lineamenti principali dello sviluppo del territorio distrettuale, ebbene in questo caso la sua recente approvazione apre un ventaglio possibilità, al momento solo potenziali, di sfruttamento regolato e sostenibile delle risorse del territorio (agricole, paesaggistiche, naturali, ecc.). Entrambi i piani (PUC e POT) rappresentano in ogni caso degli strumenti strategici che permettono di prefigurare ed intenzionare lo sviluppo del territorio in forma armonica e regolata. Oltre a questo aspetto importante il lavoro solto in questi ambiti dal CAM e dall’Università di Trento ha portato a far nascere e consolidarsi il servizio di pianificazione e di infrastrutture (ufficio dell’acqua e servizio di piano) e a formare un team di tecnici, assunti successivamente dall’amministrazione locale, in grado di gestire autonomamente le fasi di progettazione di implementazione degli strumenti programmatori. In questi ambiti l’approccio di lavoro è stato orientato al rafforzamento delle strutture amministrative in modo da metterle in condizioni di agire anticipatamente sui fattori di esclusione e di povertà derivanti dai cambiamenti rapidi al quale il territorio e il centro di Caia sono sottoposti (in primis la crescita demografica).
- Nel terzo ambito di interventi, caratterizzati da componenti economiche, il microcredito e il centro di sviluppo agricolo di Caia, hanno avuto esiti completamente diversi. Il primo ha dimostrato una serie di ricadute positive sulla popolazione e sul tessuto economico locale al di là di ogni previsione, dall’accesso al credito per soggetti economi e famiglie assolutamente escluse dal sistema formale in quanto non bancabili, alla creazione di occupazione stagionale e in parte anche continuativa, fino alla creazione di indotto economico attraverso la domanda di servizi e opere (soprattutto in edilizia). I numeri sono assolutamente impressionanti e si può affermare che il microcredito rappresenta un volano determinate per lo sviluppo economico locale e un approccio di successo (indiretto e valorizzante le risorse già presenti) per il rafforzamento della micro imprenditorialità locale. Attualmente la gestione del microcredito è formalmente in mano al CAM, ma il gruppo locale ha dimostrato ampie competenze e procedure specifiche di lavoro per contenere e ridurre i rischi legati alla gestione del credito e delle risorse monetarie, riuscendo altresì a generare risorse sufficienti per la propria sostenibilità economica. Diversi gli esiti del Centro di sviluppo agricolo di Caia (CDAC); l’ipotesi di coinvolgimento dell’Amministrazione locale e della scuola di Agraria (costruita con fondi PAT) in un programma di sviluppo agricolo non ha sortito effetti rilevanti per l’agricoltura e gli agricoltori. Il sostegno non sempre convito e costante da parte dell’amministrazione locale, lo scarso coinvolgimento del mondo contadino e una gestione non sempre all’altezza degli obiettivi spiegano in buona parte lo scarso successo dell’iniziativa. In definitiva il coinvolgimento dell’amministrazione pubblica locale in progetti di gestione di progetti di sviluppo economico sembra non essere una chiave di successo, soprattutto laddove manca o non viene condivisa una politica di sviluppo specifica.
Per rispondere quindi alla domanda inziale circa il contributo del programma il Trentino in Mozambico alla governance del territorio di Caia possiamo affermare che:
- Negli ambiti sociali d’intervento (educativo prescolare, prevenzione sanitaria e assistenza a malati cronici) l’amministrazione locale e le organizzazioni sociali hanno maturato ampie competenze per leggere e dare risposte concrete ai problemi di povertà locale, prevedendo servizi in grado di facilitare l’accesso e l’inclusione.
L’amministrazione ha altresì incorporato competenze tecniche importanti per identificare e mettere in atto misure volte alla pianificazione e di gestione dei processi di crescita sia demografica che economico-sociale. Attraverso gli strumenti di piano l’amministrazione di Caia è in grado oggi leggere i processi di sviluppo del territorio, di tradurre le domande in scelte strategiche e quindi in programmi sostenibili.
- La domanda di capitali per lo sviluppo economico ed il rafforzamento delle esperienze micro imprenditoriali è stata coniugata felicemente, pur rimanendo orfana di politiche e scelte di programmazione settoriali che possano in qualche modo indirizzare l’impiego. Si auspica da parte dell’amministrazione un maggiore ruolo di indirizzo dei settori economici, in particolare agricolo ed ambientale.
- Una chiara consapevolezza fra gli attori locali dell’utilità/necessità di coordinamento sia per ottimizzare le risorse disponibili, ma soprattutto per assicurare, attraverso l’integrazione, efficacia ed efficienza agli interventi. Si tratta di una consapevolezza concreta che si traduce in una circolarità di lavoro coordinato tra attori dediti alla gestione, alla valutazione e alla programmazione. Un sistema multi attore e multi livello che ha sperimentato e dimostrato risultati importanti proprio per un approccio globale e sistemico ai problemi locali.
- Infine che il metodo della concertazione ha creato uno spazio di inclusione istituzionale per gli attori comunitari che sono nate per la gestione dei servizi. Dal punto di vista del metodo di lavoro, l’efficienza dei servizi è stata costruita su una collaborazione pubblico privato e con un ruolo crescete assegnato alle organizzazioni di comunità. Volendo forzare i significati di questi processi, possiamo dire che il programma del CAM/PAT ha permesso la nascita ed il rafforzamento delle prime forme di società civile e di impresa sociale volte a rendere concrete le risposte di welfare sociale.
In questi quindici anni la cooperazione tra Trentino e Caia ha subito alcuni cambiamenti importanti:
- In un primo periodo l’emergenza della fine della guerra civile ha configurato una collaborazione attenta alle risposte ai bisogni primari.
- Successivamente si è aperta una fase di lavoro comunitario con l’identificazione e il rafforzamento di diversi pubblici e privati,
- Oggi infine Caia sta sperimentando una fase molto rapida di sviluppo economico e di inurbamento caratterizzata da grossi investimenti stranieri assieme a una crescente domanda di lavoro, di salute, di istruzione e di partecipazione alla crescita economica.
Su questo terreno di mercato globale devono misurarsi gli attori locali al fine di trovare le risposte adeguate a garantire inclusione e coesione sociale. La valutazione ha messo in evidenza che Caia (gli attori, in primis l’amministrazione) dispone di competenze e strumenti importanti (politiche specifiche, piani di sviluppo e risorse umane), ma queste non sono ancora completamente sufficienti per affrontare queste sfide. In particolare:
- Il passaggio da un’economica agricola di sussistenza a quella di mercato e da una realtà rurale-marginale a realtà urbana, commerciale integrata in un sistema di relazioni e comunicazioni più ampie e complesse richiede un upgrade di competenze negoziali, di lobby ed advocacy per poter confrontarsi su livelli istituzionali e relazionali più alti. Caia (l’amministrazione) deve quindi poter elaborare i propri piani di dettaglio, cercare visibilità e supporto e infine negoziarli a livello nazionale ed internazionale.
- La ricerca di finanziamenti nuovi richiede ai partner locali (associazioni in primis) di costruire expertise progettuali, di comunicazione e networking utili a intercettare nuove risorse, se non altro per garantire la continuità dei servizi attraverso l’accesso a finanziamenti nuovi.
- L’avvio di una nuova fase di cooperazione con attori nuovi, soprattutto di carattere privato (imprese) richiede un cambiamento di approccio e delle modalità di partenariato. Creare sviluppo e inclusione sociale a partire dalla collaborazione con il monto profit è necessario per dare risposte concrete alla domanda di lavoro e di crescita economia. Urge quindi trovare modelli e i codici etici di collaborazione per avviare con questi attori nuove partnership in grado di assicurare ricadute positive per il territorio di Caia. La mancanza di questi modelli di riferimento potrebbe portare ad una nuova fase di spoliazione dei territori delle loro risorse senza benefici per la popolazione locale.
In questa fase delicata il CAM e la PAT dovrebbero dunque assicurare forme di assistenza tecnica nuove (network, backstopping e relazioni), tali da permettere il consolidamento delle organizzazioni e dei servizi e dei processi di crescita locale per il prossimo decennio.
Per informazioni e per richiedere il testo completo della valutazione contattate cam@trentinomozambico.org
Vedi anche:
https://trentinomozambico.wordpress.com/2016/11/30/tavolo-trentino-con-il-mozambico-una-serata-di-confronto/
https://trentinomozambico.wordpress.com/2013/06/17/trentino-con-ricerca-valutativa-sulle-esperienze-trentine-di-cooperazione-decentrata/