da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 27 Dic 2024 | Attualità dal Mozambico
Vi aggiorniamo sulla situazione in Mozambico: il Paese sta attraversando un periodo molto complesso, tante persone protestano contro i brogli elettorali e chiedono maggiore democrazia, ma il governo sta rispondendo con violenza, mentre dilagano saccheggi e vandalismo. Vi rassicuriamo sull’incolumità del personale e l’andamento dei progetti, ma il futuro è incerto.
Da settimane in Mozambico, in particolare nella capitale Maputo, si susseguono proteste contro il risultato delle elezioni governative dello scorso 9 ottobre. Negli ultimi giorni manifestazioni e scontri anche violenti si sono intensificati ed aggravati, in seguito alla dichiarazione della Corte Costituzionale che il 23 dicembre ha confermato la vittoria del Frelimo (Fronte di Liberazione del Mozambico) e del suo leader, Daniel Chapo, alle contestate elezioni generali e presidenziali di ottobre.
Oltre che a Maputo anche a Beira, Boane, Chimoio e Nampula, le popolazioni sono scese in piazza, incendiando cassonetti della spazzatura, pneumatici in mezzo alla strada, e sedi periferiche del Frelimo e di alcune istituzioni di giustizia, come a Maxaquene, quartiere urbano di Maputo, dichiarando, di fatto, guerra contro risultati elettorali che ritengono fraudolenti, ingiusti e che non rispecchierebbero la volontà di un popolo che aveva sperato nel cambiamento, dopo quasi cinquant’anni di governo del Frelimo.
Il Frelimo controlla il Paese dal 1975, e secondo l’opposizione e diversi osservatori internazionali ha vinto queste elezioni grazie a estesi brogli elettorali. Nelle frequenti proteste che ci sono state negli ultimi due mesi erano già stati uccisi più di 100 manifestanti.
Al momento il bilancio delle vittime è di almeno 248 morti, sia nelle proteste di strada che negli scontri legati alla maxi evasione di oltre 1.500 detenuti dal carcere centrale di Maputo. Le proteste hanno innescato anche una serie di saccheggi e atti di vandalismo. A Maputo, nella zona di Luís Cabral, diversi magazzini sono stati presi d’assalto, con centinaia di persone che hanno portato via beni come riso, biscotti, latte, pneumatici nuovi e mobili. Alcuni commentatori temono che ci sia una intenzionalità del potere di lasciar accadere il caos.
“Nei luoghi dove i collaboratori CAM vivono e lavorano la situazione è sicura, ed al momento non ci sono interruzioni di energia o di internet come ad ottobre, bisogna però muoversi con attenzione, evitando certi quartieri e zone di Beira,” afferma il coordinatore CAM in Mozambico Marco Andreoni. “Iniziano però ad esserci difficoltà con gli approvvigionamenti di carburante e di contanti, perché dal 23 dicembre le banche sono chiuse per motivo di sicurezza. Ci sono pochi sportelli bancomat ancora funzionanti, con lunghe file. Anche molti supermercati sono chiusi da lunedì.”
Attualmente, oltre alla sede principale a Beira e alla storica sede a Caia, il CAM possiede uffici anche a Marromeu, Inhaminga e a Catandica, nella Provincia di Manica (quest’ultima nuova sede con il nuovo progetto insieme a Progettomondo).

Secondo la Corte costituzionale, Chapo ha ottenuto il 65 per cento delle preferenze (meno del 71 per cento inizialmente dichiarato dalla Commissione Elettorale Nazionale) conquistando 179 seggi su 250. Il Frelimo ha dunque mantenuto la maggioranza nonostante una riduzione dei propri seggi.
I due avversari più noti di Chapo erano il bancario e ingegnere forestale Venâncio Mondlane, formalmente indipendente ma sostenuto dal Partito Ottimista per lo sviluppo del Mozambico (Podemos), e Ossufo Momade, leader della Resistenza Nazionale Mozambicana (Renamo), che storicamente è stato il principale partito di opposizione al Frelimo.
Venâncio Mondlane ha commentato la decisione dall’estero, dove si trova da ottobre: ha lasciato il Mozambico dopo che il suo assistente e il suo avvocato erano stati uccisi mentre raccoglievano i documenti necessari a contestare i risultati elettorali. In tutte questa settimane ha continuato ad incitare i propri sostenitori ad organizzare scioperi e proteste. Con la parola d’ordine “Povo no poder” (Potere al popolo) le iniziative di protesta hanno avuto grande successo tra i giovani, vittime di un sistema che li ha resi più poveri e più frustrati.
La situazione che ha innescato la rivolta contro il partito al potere, sembra essere scappata di mano facilitando atti di violenza e di vandalismo che lo stesso partito Podemos ha dichiarato illegittimi e non giustificabili.
“Le persone che hanno iniziato a protestare a causa dei risultati elettorali, vedendo come il governo non solo non li ha ascoltati ma sta addirittura reprimendo con violenza le manifestazioni, sono ancora più arrabbiate. Sta aumentando il sentimento di ingiustizia, le persone sentendo limitato anche il diritto alla libertà di espressione e manifestazione che è previsto dalla legge”, racconta il coordinatore locale CAM Julai Jone.
L’attenzione degli operatori CAM rimane alta. “Da lunedì sono previste nuove manifestazioni di piazza con una nuova fase denominata Ponta de Lança… che in gergo calcistico significa Fase d’attacco”, riferisce Marco Andreoni.
Secondo l’analisi della giornalista sudafricana Paula Cristina Roque (Daily Maverick – su Internazionale 14 novembre) “il Mozambico non sta subendo un colpo di stato (come ha dichiarato il governo il 7 novembre), ma è in atto una rivolta popolare per chiedere la verità sui risultati elettorali e giustizia per gli attivisti politici assassinati. È una marcia contro la povertà, l’emarginazione, la violenza e l’arroganza del partito al potere. Il Frelimo ha perso legittimità e non ha una soluzione politica per la crisi scatenata dai brogli che hanno caratterizzato le elezioni del 9 ottobre.”
Fonti e approfondimenti:
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 4 Mar 2024 | Attualità dal Mozambico, Segnalazioni
Per il governo Meloni il “Piano Mattei” sarà il pilastro della nuova cooperazione con i Paesi africani. Ma l’obiettivo vero, dicono le organizzazioni della società civile sono le risorse energetiche e il contenimento dei flussi migratori.
Il nostro direttore Isacco Rama ha contribuito all’articolo sul Piano Mattei pubblicato sull’ultimo numero di VitaTrentina.
Un’ampia riflessione con le voci di quattro organizzazioni trentine che operano in Africa: Fondazione Fontana (e FArete), CUAMM Trentino e ACAV.
Leggi l’articolo in pdf


da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 6 Lug 2023 | Attualità dal Mozambico
Recentemente le riviste Internazionale e Altreconomia hanno pubblicato dei reportage dedicati alla situazione del nord del Mozambico e alle conseguenze sociali e politiche dello sfruttamento dei suoi ampi giacimenti di gas.
In particolare, l’Internazionale si è concentrato sui legami tra i giacimenti e le milizie di Al Shabaab, per lo sfruttamento delle risorse, mentre Altreconomia ha analizzato come gli accordi tra Mozambico e altri stati terzi per gli investimenti nel settore del gas stanno togliendo risorse finanziarie allo stato.
Ai seguenti link trovate i pdf degli articoli completi:
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 28 Apr 2023 | Attualità dal Mozambico, Progetti in Mozambico
Andrea Patton, fondatore del progetto di microcredito, commenta le conseguenze del ciclone Freddy che lo scorso marzo ha colpito pesantemente molte zone del Mozambico, con un’analisi sul suo impatto nell’economia dei distretti dove il progetto è attivo.
“Le zone del Mozambico maggiormente colpite dalla violenza del ciclone sono state le Provincie di Sofala e Zambezia, dove le piogge torrenziali ed i forti venti hanno causato vittime e danni ingenti alle già precarie costruzioni ed alle coltivazioni. Le autorità competenti si sono viste costrette, inoltre, a scaricare parzialmente l’enorme bacino idroelettrico di Cahora Bassa con il conseguente innalzamento del fiume Zambesi, già a livelli di allerta gialla, e la rottura degli argini a nord di Chemba e lungo tutto il percorso fino alla foce. Le vie di comunicazione, peraltro sempre precarie, sono state interrotte per più giorni e migliaia di ettari di coltivazioni sono stati allagati, con la perdita quasi totale della coltivazione principale, il mais.
I distretti dove opera il CAM nel settore del microcredito, Caia – Marromeu e Cheringoma, hanno risentito pesantemente di questa situazione. In particolar modo Caia e Marromeu hanno sofferto maggiormente, trovandosi adiacenti il fiume Zambesi e con moltissimi campi nelle zone più fertili in prossimità del fiume o dei suoi affluenti. Le comunità di questi distretti, lontane dalle città, vivono soprattutto grazie all’agricoltura e alla pastorizia e di conseguenza le esondazioni hanno privato loro del primo raccolto di mais e causato la perdita di vari capi di bestiame. Non solo. A lato delle coltivazioni principali (mais, sorgo, riso) gli agricoltori coltivano anche il sesamo, definita coltura di “rendimento” poiché destinata totalmente alla commercializzazione. La maggior parte degli agricoltori aveva già trapiantato le piantine di sesamo in pieno campo (operazione che si esegue tra la metà di febbraio e metà di marzo) e pertanto nelle zone allagate anche questa coltivazione è andata perduta. Dopo il venti di marzo stanno cercando di ripiantare nuovamente ma i risultati sono di dubbio esito!
La coltura del sesamo è estremamente importante poiché permette alle famiglie di avere un reddito supplementare che consente loro di poter mandare in primo luogo i loro figli a scuola ma anche di comprare altri prodotti necessari al miglioramento della vita quotidiana. Per capire l’importanza del sesamo basti pensare che annualmente produce introiti nei distretti che sono stimati attorno ai tre milioni di euro.
In questo contesto anche le nostre attività di microcredito si sono venute a trovare in una situazione di precarietà e certamente risentiranno gli effetti del ciclone Freddy. Molti dei nostri beneficiari che avevano ricevuto dei finanziamenti per il settore agricolo sono in difficoltà nel pagamento dei mutui ed anche i commercianti cominciano ad avvertire la stessa problematica. Se gli agricoltori non hanno liquidità per fare acquisti è evidente che anche i piccoli commercianti non vendono i loro prodotti.
Come uffici di microcredito CAM dialoghiamo con i beneficiari in difficoltà e cerchiamo di capire le loro necessità prorogando i piani di ammortamento o ristrutturando il debito in altre forme.
Andrea Patton
Come uffici di microcredito CAM ci siamo mossi immediatamente, dialoghiamo con i beneficiari in difficoltà e cerchiamo di capire le loro necessità prorogando i piani di ammortamento o ristrutturando il debito in altre forme. Nonostante ciò, siamo sempre stati aperti e continuiamo sempre con le nostre erogazioni mensili, senza taglio alcuno e dando fiducia alle persone. Non è la prima volta che il settore del microcredito affronta queste cicliche problematiche e siamo preparati per affrontarle nel miglior modo possibile, coscienti, tuttavia, che qualche perdita la dovremo sopportare anche noi.
Confidiamo che gli agricoltori possano avere un dignitoso secondo raccolto di mais e che si possa recuperare almeno una parte di sesamo che sarà commercializzato verso la fine di giugno, in modo da poter dare un poco di fiato alle economie locali.”
Vedi anche: https://www.trentinomozambico.org/il-ciclone-freddy-colpisce-il-mozambico/
Foto INGC Moçambique
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 15 Mar 2023 | Attualità dal Mozambico
Ancora una volta, nella stagione delle piogge, il Mozambico è colpito da cicloni ed eventi estremi che causano sofferenze e danni. Sabato 11 marzo il ciclone Freddy, proveniente dall’Australia, si è abbattuto sul Mozambico, Malawi e Madagascar.Ad essere colpito maggiormente è stato il Malawi, ma anche la provincia di Zambesia in Mozambico ed altre zone del nord del paese. I danni alle abitazioni sono ingenti, così come il bollettino dei morti provvisorio di circa 200 morti in Malawi e 10 in Mozambico (fonte Reliefweb 15 marzo).
La situazione meteorologica al momento è ancora molto instabile, con forti venti e soprattutto costanti piogge ed allagamenti. Il ciclone ha causato la piena dei fiumi Melosa e Chirre, in Malawi, che hanno riversato acqua nel fiume Zambesi del Mozambico, il quale divide la provincia di Sofala dalla provincia di Tete.
La situazione a Caia
A Caia moltissimi quartieri sono allagati. La sede del CAM ha subito danni nella notte tra il 14 ed il 15 marzo, con il crollo del tetto della machessa nel cortile (spazio coperto utilizzato come sala-riunioni). E’ crollato il tetto di una delle strutture all’escolinha Lar dos Sonhos, ci sono altri danni minori ai tetti di altri asili ed i cortili sono ancora allagati.
Moltissime persone di vari quartieri di Caia sono sfollate presso scuole o altri edifici sicuri e le linee elettriche sono interrotte.
Dati ufficiali del Governo del Distretto di Caia indicano 7.585 persone sfollate presso 18 centri di accoglienza, 4 strade interrotte, migliaia di abitazioni danneggiate o interamente distrutte. 3 unità sanitarie, 24 scuole hanno subito pesanti danni.
La prima fase
Emanuela De Vivo, medico operante a Caia dove è impegnata con il nuovo progetto di salute Follow the SUN riferisce:
“per fortuna non ci sono feriti, ma la situazione è difficile, tante persone hanno perso tutto quello che avevano, abitazioni, negozi, attività nelle quali avevano investito.
Ora si contano i danni e si cerca di recuperare ciò che può essere salvato dalle case inondate.
Al CAM stiamo cercando di capire come muoverci per la prima assistenza e poi ci sarà da pensare alla ricostruzione, a cosa dare priorità. Molte scuole dovranno rimanere chiuse ancora a lungo, perché utilizzate come centri di accoglienza per gli sfollati. Elias Lanquene (coordinatore a Caia e responsabile delle attività in area sanitaria) mi ha riferito che molte di quelle scuole erano già carenti di latrine, le situazione ora è sicuramente difficile.”
Eventi estremi e gestione delle emergenze
Come riportato nel bollettino del Governo di Caia, la forte inondazione del distretto non è dovuta solo alle piogge e ai venti, ma anche all’apertura della grande diga di Cahora Bassa, situata a nord, il più grande impianto idroelettrico dell’Africa Meridionale.
Il ciclone Freddy aveva già colpito Mozambico e Madagascar alla fine di febbraio ed è ritornato in Africa meridionale, seguendo un percorso ad anello raramente osservato dai meteorologi. Freddy sembra pertanto destinato a diventare il ciclone più duraturo mai registrato.
Negli ultimi anni, tempeste tropicali e cicloni stanno diventando fenomeni sempre più frequenti e distruttivi lungo la costa sud-orientale del continente africano, per effetto del cambiamento climatico.
Il CAM è vicino ai famigliari delle vittime e vuole esprimere la sua solidarietà verso tutte quelle persone che hanno perso la loro casa. Força e coragem.
AGGIORNAMENTO 23 MARZO
Il CAM attraverso il gruppo degli assistenti domiciliari sta fornendo kit di emergenza (alimenti e beni di prima necessità) e sta partecipando al gruppo di coordinamento dell’emergenza a Caia (COE, con le autorità governative, IOM, Unicef e WFP) per restare aggiornati sull’evoluzione della situazione e i bisogni. Alla data di giovedì 23 i centri di accoglienza erano 31 (arrivati a 55 con 51.658 persone e 11.235 famiglie, 1.093 orfani, 814 anziani), numeri che variano frequentemente, poiché i luoghi di ricovero vengono smantellati e creati in base alla situazione delle inondazioni. Il fiume Zambesi è ancora 1 metro sopra il suo livello normale.
Leggi anche:
Nella galleria fotografica foto scattate a Caia tra il 13 e il 15 marzo
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 11 Gen 2023 | Attualità dal Mozambico, Storie
In occasione della recente edizione del Corso di Lingua Portoghese e Cultura Mozambicana, abbiamo fatto una chiacchierata con Feleciano Januário, collaboratore del progetto InovAção Circular a Beira, facendoci raccontare ciò che fa e qual è il panorama delle startup della città.
Tra il 2014 e il 2015 Feleciano, allora ventiduenne, ha fondato la sua impresa, Feluja, che offre vari servizi informatici. In seguito ha conosciuto altri giovani imprenditori, incontrati soprattutto in occasione di fiere ed eventi, che hanno sentito la necessità di unirsi e da lì è nato l’incubatore di impresa Hub Link, nel 2017. Hublink, che oggi conta 5 membri fondatori, ha lo scopo di aiutare altri giovani imprenditori ad avviare, ed “accelerare” la loro attività, ponendo attenzione agli aspetti di sostenibilità sociale ed ambientale.
Uno delle iniziative più belle promosse dalla rete nei suoi primi anni di attività sono state le “connessioni”, eventi di scambi di esperienza dove si raccontano testimonianze di successo. La rete di “giovani di Beira per Beira” lavorava bene, all’epoca non erano ancora legati a progetti nazionali o con riferimento alla capitale Maputo, ma avevano intenzione di espandersi nelle vicine province di Chimoio, Tete, Zambese. Poi a marzo 2019 è arrivato il terribile ciclone Idai, che ha devastato la città di Beira, gli uffici, le infrastrutture. Per quasi un mese è mancata l’acqua corrente, la benzina, molte volte l’elettricità e la rete internet. Questa tragedia ha impattato molto sul lavoro di piccoli imprenditori. Alcuni sono riusciti a resistere e in qualche caso a trasformarsi puntando molto sulle piattaforme digitali, e in molti casi sono arrivati anche supporti finanziari ed operativi dall’estero, nei progetti di intervento post-ciclone, ma poi nel 2020 è arrivata la pandemia da covid-19 danneggiando molte attività che erano faticosamente ripartite.
Incoraggiamo l’imprenditorialità tra i giovani per ridurre significativamente la disoccupazione giovanile e la povertà, sostenendo iniziative che contribuiranno a sradicare le disuguaglianze in Mozambico, in particolare a Beira.
Feleciano Januário
Co-fondatore di Hub Link
Feleciano è un giovane che non si ferma mai, oltre alla sua impresa, alla collaborazione con il CAM per il progetto InovAção Circular (IAC), ad essere parte di Hub Link e a lavorare per l’Università Zembeze di Beira è anche delegato provinciale dell’associazione nazionale giovani imprenditori. Attraverso quest’ultimo impegno cerca di agire per dare delle opportunità in provincia di Sofala e in altre zone del centro-nord del Mozambico, visto che la maggior parte degli eventi, delle formazioni, delle opportunità a livello nazionale si tengono a Maputo. La capitale è decentrata e distante per tantissimi giovani imprenditori di altre zone del paese.
Il progetto InovAção Circular, all’interno del quale Feleciano si occupa sopratutto del rafforzamento dei due incubatori e acceleratori di impresa beneficiari del progetto, nei quali ha seguito anche la fase di creazione, e ha tra i suoi obiettivi anche il supporto alle reti femminili di impresa. Non disponiamo di dati affidabili sulle imprese gestite da donna, ma Feleciano racconta che ci sono alcune realtà dinamiche e in crescita con cui il progetto IAC collabora, attive in ambiti quali la produzione e processamento di alimenti (ad esempio una piccola imprenditrice produce e commercializza burro di arachidi), catering, importazione e commercio di pesce, realizzazione di oggetti di riciclo creativo con le lattine.
Buon lavoro a Feleciano, con l’augurio che il 2023 sia un anno di crescita positiva per le tante realtà ad impatto sociale che lui, gli amici di Hub Link e il progetto IAC supportano!