Dal percorso culturale “Incontriamo il Mozambico – luoghi, storia, gente, arte e cultura” promosso a maggio all’interno del programma “Il Mozambico in Trentino” 2013 riprendiamo una poesia che ha colpito alcuni dei partecipanti. Ringraziamo Amarildo per la proposta, Giovanna per la segnalazione e Diego che ha curato questo articolo e le note biografiche sull’autore.
Surge et ambula
Dormes! e o mundo marcha, ó pátria do mistério. Dormes! e o mundo rola, o mundo vai seguindo… O progresso caminha ao alro de um hemisfério E tu dormes no outro sono o sono do teu infindo… A selva faz de ti sinistro eremitério, onde sozinha, à noite, a fera anda rugindo… Lança-te o Tempo ao rosto estranho vituério E tu, ao Tempo alheia, ó África, dormindo… Desperta. Já no alto adejam corvos Ansiosos de cair e de beber aos sorvos Teu sangue ainda quente, em carne sonâmbula… Desperta. O teu dormir já foi mais que terreno… Ouve a Voz do teu Progresso, este outro Nazareno Que a mão te estende e diz-te: – África, surge et ambula! |
Alzati e cammina
Dormi! e il mondo marcia, oh patria del mistero. Dormi! e il mondo avanza, il tempo scorre via… Il progresso cammina nell’alto di un emisfero e nell’altro tu dormi il sonno tuo infinito… La selva fa di te un sinistro eremo dove, sola, di notte, la fiera ruggisce. La terra e l’oscurità hanno qui il loro impero e tu, al tempo estranea, oh Africa, dormi… Svegliati. Ormai nel cielo aleggiano corvi neri ansiosi di cadere e di bere a sorsi il tuo sangue ancora caldo, nella carne di sonnambula… Svegliati. Il tuo sonno è stato già più che terreno… Ascolta la voce del Progresso, quest’altro Nazareno che la mano ti tende e dice – «Africa, alzati e cammina”. |
La poesia ben si presta a rappresentare l’amore verso l’Africa da parte del poeta mozambicano António Rui de Noronha, che cercò sempre di portare avanti una poetica indipendente ed autenticamente africana. Il poeta, nato a Maputo il 28 ottobre del 1909 e morto nella stessa città nel dicembre del 1943 all’età di soli 33 anni, non riuscì mai a realizzare il suo sogno, ovvero quello di pubblicare un libro di composizioni poetiche.
Sicuramente da questo punto di vista non fu favorito dal fatto di trovarsi in un periodo in cui la repressione culturale e l’influenza portoghese erano molto forti.
Nel 1946 – quindi postuma – uscì una raccolta di poemi di Ruy De Noronha intitolata “Sonetos”; la sua opera completa è stata riunita in “”Os meus versos”, pubblicata nel 2006, curata da Fàtima Medonça.
Il poeta mozambicano è considerato uno dei precursori della moderna poesia africana.