Mercoledì 22 maggio 2013, alle ore 16.30, prenderà il via l’ultima tappa della Mostra fotografica “Nella pozza di fango come nel divino cielo ugualmente passa la luna”.
Inaugurata in Sala Falconetto a Trento lo scorso febbraio, fotografie sempre diverse sono state presentate nella parrocchia di Aldeno, in marzo e nella scuola secondaria di primo grado A. Manzoni di Trento lo scorso aprile. Ora, con il titolo “Ad ogni altezza esiste un basso che sostiene l’alto”, saranno esposte nella Sala di Rappresentanza del Palazzo della Regione, sede della “memoria storica” della comunità, espressione del confronto, del potere, del dovere delle scelte, necessariamente indirizzate al bene comune.
Verrà riproposto all’attenzione del pubblico il lavoro realizzato nel laboratorio fotografico “A Munzuku Ka Hina”, lo sguardo degli allievi sulla propria condizione abituale: la vita nella discarica di Hulene, quartiere periferico della capitale Mozambicana e tra gli emarginati della città.
Uno sguardo dalla periferia dunque, ma anche uno sguardo che attraverso l’occhio protettivo dello strumento – macchina fotografica o video camera – sceglie, avvicina, isola e diventa consapevolezza e domanda. Il mezzo, realmente, si fa strumento, diventa opportunità di promozione, risposta alla ricerca di identità, occasione di cre-azione, di riscatto sociale.
La realtà su cui si basa l’indagine dei ragazzi di Hulene, non è una realtà che attira il vasto pubblico, che crea immediata vicinanza, che tranquillizza. L’abbiamo visto nelle espressioni della gente che si avvicinava alle foto in mostra, nelle osservazioni depositate sul registro delle presenze, nelle domande che sorgevano durante il percorso. A che serve vedere queste foto quando la vita è già tanto difficile!?
L’abbiamo visto anche negli sguardi degli alunni, nella prudenza con cui si avvicinavano alla proposta di visitare l’esposizione, nella mancata richiesta di ritornarvi, di estendere l’esperienza ai propri familiari: perché guardare, perché soffermarsi negli sguardi di coetanei che rovistano tra gli scarti di altri per garantirsi la sopravvivenza? Cosa hanno a che fare con noi quelle persone?
Crediamo che sia in questa domanda la risposta che, senza banalizzare, si fa avanti: è l’essere persone, e non bestie, ciò che ci accomuna, è nel fatto che siamo espressione diversa di una stessa umanità, che non possiamo tirarci fuori da ciò che le fotografie mostrano.
E in ogni parte del mondo, nonostante tutto, nonostante le diverse manifestazioni del vivere, sono gli stessi i bisogni e le speranze che emergono, insieme alla capacità di resistere, di promuovere la vita.
Lo esprimono, forse inconsapevolmente, alcuni dei nostri alunni trentini, Silvia, Mattia, Jeremy: “Mi aspetto di vedere bambini che si divertono, anche se non hanno le nostre comodità” “vedrò persone felici, nonostante il posto in cui vivono”, “ballano, sono più bravi di noi!”.
Questa speranza di ritrovare noi stessi negli altri, di scoprire ciò che ci avvicina, insieme a ciò che ci rende unici, di sperimentare alleanze, va alimentata, crediamo, contro ogni tentativo di separazione, di esclusione, di distanza. La Mostra vuole essere un contributo in questa direzione, soprattutto in quest’ultima occasione in cui, parafrasando il titolo e sottolineandone il senso con una Tavola Rotonda aperta al pubblico, si vuole ricordare che, accanto ai rifiuti materiali di cui siamo indubbiamente grandi produttori, non esistono rifiuti “immateriali”, non esistono “scarti”, che l’umanità tutta ha un destino comune.
Tavola rotonda: 23 maggio ore 18.00
Il valore degli “scarti”: contributo alla riflessione sull’emarginazione sociale nel nostro tempo
Interverranno: Roberto Galante – ideatore del laboratorio A Mundzuku ka Hina, Claudia Pretto – giurista, Roberto Clazà – Caritas di Trento, Giacomo Zanonini – del Centro Astalli, promotori e sostenitori dell’iniziativa.
Luisa Giovanna
per l’Associazione promotrice
“A scuola di Solidarietà-la solidarietà si impara”
ORARIO DELLA MOSTRA: lun/ven 10.30-13.00 e 16.30-19.00
sabato 14.00-20.00
Per informazioni: ramgia1@dnet.it cell 339 759 3232
Vedi l’articolo di presentazione del percorso
Locandina completa e presentazione