In occasione dell’inaugurazione a Rovereto di domani condividiamo una parte  dell’intervista a Giada Ramirez, condotta da Abitare la Terra, a cura di Marzio Fait.

 

Giada. Vuoi parlarci di “ClimAlterati”? Com’è nato questo progetto?

ClimAlterati nasce sulla scia di alcuni progetti lanciati negli anni precedenti dai giovani in servizio civile presso alcuni enti del territorio. Ogni anno gli “SCUP” di queste organizzazioni si ritrovano per dare vita a nuove relazioni e provare a sviluppare un tema di interesse comune attraverso strumenti di sensibilizzazione diversi tra loro.
Le edizioni passate, per esempio, hanno portato alla realizzazione di “Coglila”, una campagna di sensibilizzazione sulla cooperazione internazionale; “Vivila in 3D”, un blog sulle tre dimensioni della sostenibilità; e “MAP”, un podcast sulle minacce alla pace.

Quest’anno, a settembre, ci siamo riuniti con alcuni giovani in servizio civile per valutare come proseguire il lavoro fatto dai nostri “colleghi”: tra di noi c’erano gli “SCUP” del Forum trentino per la pace e i diritti umani, del CCI, del CSV, di Associazione Prodigio, CAM, Unitn, Mart e Muse. Fortunatamente ci siamo trovati bene fin da subito, è nata una bella intesa.

La prima cosa che ci è venuta in mente, su cui pensavamo potesse avere senso lavorare, è stato il cambiamento climatico. Ci siamo resi conto che si trattava di un argomento che interessava a tutti, anche se quasi subito sono emerse sensibilità molto diverse: alcuni di noi volevano parlare del rapporto tra cambiamento climatico e persone migranti, altri d’acqua, altri ancora di intersezionalità.
Così, abbiamo ragionato un po’ e abbiamo deciso di combinare tutte queste dimensioni per cercare di analizzare gli impatti dei cambiamenti climatici su gruppi sociali specifici, in particolare quelli più vulnerabili.

E che cosa avete deciso di fare, quindi?

Abbiamo pensato di organizzare una mostra fotografica, ci sembrava lo strumento ideale: volevamo unire la potenza delle parole, raccontando le storie di persone che hanno vissuto il cambiamento climatico sulla propria pelle, alla forza delle immagini.

 

Com’è strutturata la mostra?

La mostra è composta da una decina di pannelli organizzati in una sorta di percorso che dal generale passa allo specifico: prima, lo spettatore acquisisce dati oggettivi sulla crisi climatica; poi approfondisce le storie di alcune persone colpite gravemente dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Al centro un pannello spartiacque, che introduce le testimonianze dirette e indirette, di persone migranti, di persone con disabilità, minori e donne.
Infine, c’è una sezione dedicata al Trentino, che racconta come il nostro territorio stia vivendo il cambiamento climatico, del perché sia importante occuparsene, ma soprattutto di come le persone possano attivarsi per contrastarlo.

Vorremmo diffondere l’idea che il cambiamento climatico non è qualcosa di astratto, che riguarda solo Paesi lontani, ma è già qui, e se non agiamo in fretta, le conseguenze saranno davvero impattanti.

 

Leggi l’intervista completa su Abitare la Terra.

 

Le tappe della mostra saranno:

Evento inaugurale: giovedì 21 giugno 2024, ore 18, Smart Lab, Viale Trento 46, Rovereto;

Dal 21 giugno all’8 luglio allo Smart Lab di Rovereto;

Dall’8 luglio al 31 luglio al Rifugio Fosce di Brentonico;

Dall’8 luglio al 31 luglio al Consiglio Provinciale (Palazzo Trentini) di Trento;

Dal 31 luglio al 13 agosto alla Sala Caritro in Via Calepina 1 a Trento;

Dal 31 luglio al 30 agosto Rifugio Alpenrose, San Lorenzo Dorsino;

Dal 9 al 27 settembre al MUSE di Trento;

Evento speciale: venerdì 20 settembre 2024, MUSE, Corso del Lavoro 3, Trento.