Un racconto della nostra tesista Arianna Geminiani, da poco tornata dalla sua prima esperienza in Mozambico. Una storia che parla di sensazioni, di scoperte, di magia africana e di tantissimi colori.
Appena arrivata, la vita a Caia mi è sembrata un po’ monocroma, con tutte le strade polverose, il matope quando piove, le capanne fatte di fango, le baracche del mercato. Mi sembrava tutto un po’ dello stesso colore, il colore della terra. Eppure, dopo averci vissuto tre mesi, ho capito che i colori a Caia sono molti di più.
C’è il rosso del sole infuocato che tramonta all’orizzonte. E il rosso dei pomodori che riempiono i banchetti del mercato dove tante donne cercano di vendere il loro raccolto.
C’è l’arancione dei riflessi del sole sul fiume Zambezi che placido scorre fino all’oceano. E l’arancione della frutta dolcissima, del mango e della papaya.
C’è il giallo dei fiori di bouganville all’entrata dell’ufficio del CAM. E il giallo degli abiti del gruppo di teatro giovanile dell’Mbaticoyane, pronto a recarsi a sensibilizzare le comunità più isolate attraverso le loro rappresentazioni su tematiche sanitarie.
C’è il verde della vegetazione che riprende rigogliosa appena iniziano a cadere le prime piogge. E il verde della machamba, uno dei luoghi chiave per la sopravvivenza di moltissime famiglie, che grazie al lavoro nei campi possono avere qualcosa da mangiare.
C’è il blu del cielo limpido nelle giornate di sole. E il blu delle pareti di alcune escolinhas dove decine di bambini si riuniscono cercando di imparare qualcosa di nuovo giorno per giorno.
La maggior parte delle volte però i colori si mischiano tra di loro, in un insieme variopinto di abiti, di capulane, di colori della pelle. E’ una specie di arcobaleno disordinato che mette allegria e che si crea quando la gente sta insieme e si riunisce, quando coopera e partecipa.
Estamos juntos!