Da quasi cinque anni nell’area periurbana di Beira, è attivo un ambizioso progetto di CEFA onlus a sostegno dei piccoli allevatori e della filiera del latte, intervenendo su un contesto con grandi fragilità ma anche elementi di opportunità. Il progetto, di cui CAM è partner, è stato impostato anche grazie alla collaborazione di un gruppo di lavoro trentino di volontari, alcuni dei quali hanno avuto l’opportunità di visitarlo in una missione sul campo a fine 2018.

A metà aprile il gruppo di lavoro ha incontrato il referente in Mozambico del progetto, Andrea Benedini, per un incontro di aggiornamento molto apprezzato anche in vista della fase conclusiva del progetto, entro fine 2022. Condividiamo ora un breve articolo che fa il punto sul progetto, recentemente pubblicato da CEFA.

«La produzione giornaliera di latte è passata da una media di 52L a 100L. In totale le cooperative hanno 5.800 litri di latte da lavorare ogni mese. Siamo pronti per realizzare un nuovo centro per la lavorazione del latte».

Con queste parole Luciano Centonze, responsabile progetti CEFA in Mozambico, inizia il racconto degli ultimi tre anni nella provincia di Sofala:

«Due cicloni e una tempesta tropicale hanno danneggiato le strutture delle cooperative, molto bestiame è deceduto, altri sono dispersi, i ricoveri degli animali abbattuti e così i recinti. I tetti delle cooperative scoperchiati e l’energia elettrica interrotta. Oltre alle minacce climatiche, la pandemia ha limitato lo svolgimento delle attività e causato importanti perdite economiche. Ciononostante le tre cooperative a Dondo, Ceramica e Nhangau, hanno continuato ad operare».

In Mozambico, il progetto ha l’obiettivo di aiutare i piccoli allevatori di vacche da latte, fornendo supporto per rafforzare la struttura organizzativa e operativa delle cooperative.

La produzione del latte è aumentata del 81% grazie all’assistenza tecnica nella gestione e cura degli animali, all’accesso alle colture foraggere, alla fornitura di attrezzature e allo sviluppo delle capacità degli allevatori.

«Un grande risultato legato alle visite regolari alle stalle, alla fornitura di semi di foraggio e alle attrezzature per la produzione di insilati sono stati gli elementi più significativi del progetto. Inoltre, si è puntato sullo sviluppo delle capacità delle cooperative, principalmente attraverso la formazione su misura per rafforzare la capacità organizzativa e operative. Si è anche puntato sulla creazione di comitati di commercializzazione per facilitare i collegamenti con il mercato. Si sono identificati degli operatori affidabili per gestire il centro di lavorazione dalla raccolta alla vendita del latte».

Oggi il progetto ha superato la fase di risposta all’emergenza causata dai cicloni e dal Covid, e siamo entrati in una fase cruciale per garantire la sostenibilità delle cooperative nel lungo termine.

 

Per ottenere questo risultato stiamo realizzando un Centro per la Lavorazione del latte che possa consentire alle cooperative di pastorizzare il latte e conservarlo; trasformare il latte in yogurt e conservarlo; commercializzare i prodotti sul mercato di Beira, capoluogo della Provincia.

Anche grazie all’Agenzia Italia per la Cooperazione allo SviluppoGranarolo, la fondazione Microsocial e tutti i sostenitori e le sostenitrici, questo intervento garantirà un reddito adeguato agli allevatori delle cooperative e darà la possibilità alle stesse di investire per migliorare le attrezzature di lavorazione. Inoltre includere la preparazione di yogurt garantirà un’ulteriore fonte di reddito per le donne formate e aumenterà l’accesso dei bambini ai micronutrienti essenziali del latte.

È una sfida grande quella che vogliamo portare a termine entro l’anno, ma gli allevatori hanno bisogno di questo intervento per vedere una prospettiva di tutti i sacrifici e gli investimenti che stanno facendo. E noi vogliamo essere al loro fianco anche questa volta.

Foto di Giovanni De Luca