Giovanna Luisa, membro del Consiglio Direttivo del CAM e Presidente dell’associazione “A Scuola di Solidarietà“, il 26 marzo ha fatto visita alla Escola Solidariedade di Maputo che l’associazione sostiene dal 1993. In questo articolo Giovanna ci parla dell’incontro con i/le giovani della scuola e riporta alcune delle loro testimonianze.
L’Associazione “A scuola di Solidarietà” fa parte del CAM dal suo inizio. Dal 1993, sostiene – prevalentemente con l’offerta di borse di studio – la Escola Solidariedade di Mavalane, una scuola Comunitaria, sorta nella periferia della capitale mozambicana. Oggi (2021) essa conta 3.124 alunni e alunne, affidati/e a 73 docenti.
Inizialmente, le borse di studio hanno promosso la formazione degli insegnanti, poi, gradualmente, sono venute incontro al desiderio di istruzione superiore degli studenti che, pur avendo i requisiti, non avevano i mezzi per frequentare i corsi. I loro nomi completano una lunga lista, che supera di gran lunga il centinaio. Attualmente si tratta di giovani iscritti alla scuola secondaria superiore o alle facoltà universitarie presenti nella capitale. In diverse occasioni, gruppi di viaggiatori provenienti dall’Italia hanno potuto conoscerli, ascoltarli e confrontare esperienze, l’ultima volta pochi giorni fa, il 26 marzo 2022.
“…Il vostro contributo trasforma vite, non solo professionalmente, ma anche come persone” così si è espresso Ailton Tivane, uno dei 18 giovani presenti all’incontro avvenuto in una sala della scuola. Qui ciascuno dei giovani presenti, non senza emozionarsi, ha parlato di sé, portando il proprio vissuto, le proprie aspirazioni, la propria risolutezza ad affrancarsi dalle condizioni di povertà economica e di difficoltà sociale che motiva il contributo offerto.
Al pensiero di Ailton hanno fatto eco altri giovani presenti. Le borse di studio sono state indicate come una “occasione per riempire la società di uomini pensanti e capaci di trasformare l’ambiente familiare”, “un mezzo per ridurre la povertà”, una opportunità per offrire strumenti, diretti sia all’auto imprenditoria sia allo sviluppo del Paese, di cui si riconoscono i problemi e le responsabilità: la diffusa corruzione, la incapacità di cura, la necessità di formazione e la mancanza di lavoro, spesso anche per coloro che hanno un titolo di studio. La scelta della scuola da frequentare, pur corrispondendo per la maggior parte dei giovani e delle giovani presenti, al desiderio di soddisfare una propria aspirazione, non prescinde da una analisi delle esigenze del mercato a cui molti di loro si adattano.
Augurandosi che altri giovani del quartiere possano godere della stessa opportunità, ci incoraggiano a non rinunciare a promuoverla e noi raccogliamo la sfida, convinti che il Diritto allo studio, come ogni Diritto, non possa che essere di tutti, ovunque.