Ha aperto i battenti un nuovo sportello di microcredito del CAM. Localizzato a Inhaminga, capoluogo del Distretto di Cheringoma, confinante con i distretti di Caia e Marromeu, lo sportello ha preso a funzionare da inizio febbraio
“Due sono le ragioni che ci hanno spinti a fare questo passo. Anzitutto vi sono i numerosi solleciti che abbiamo ricevuto da parte del Governo e della popolazione del Distretto di Cheringoma, che ci chiedevano di ampliare il nostro servizio di microcredito. Dall’altro lato, si intende ampliare il raggio di azione della nostra associazione verso uno snodo importante come quello di Inhaminga, da un lato poco servito, dall’altro molto bene localizzato, soprattutto rispetto a Marromeu, dove l’attività di credito dipende anche molto dal funzionamento della Compagnia dello Zucchero (Sena Sugar)”, spiega Andrea Patton, responsabile del settore microcredito a Trento.
Victor Manuel Majaua è responsabile dello sportello di Inhaminga. Ha 51 anni, è originario di Luabo, sul lato nord del fiume Zambesi, ma residente da anni a Marromeu. Lavora nel settore del microcredito del CAM dal 2014. A Inhaminga è impegnato con il sostegno di un altro collaboratore, e sotto la supervisione di Benjamim, Responsabile del Settore Microcredito del CAM. “Il lavoro ad Inhaminga sta procedendo bene. Ho tenuto corsi di formazione finanziaria nei mercati, nelle istituzioni e all’interno della comunità. La popolazione attende l’installazione di uno sportello fisico; mi aspetto che appena apriremo l’ufficio, la domanda di prestiti sarà ancora maggiore”, racconta Victor. Grazie all’aiuto di un ex collaboratore del CAM, è stato individuato il terreno dove verrà realizzata la sede di Inhaminga. Si trova nel centro di Inhaminga, nel quartiere di origine coloniale, in posizione strategica.
Cheringoma in breve
Il distretto di Cheringoma, nel quale è situata Inhaminga, si trova nel nord-est della provincia di Sofala. Confina con i distretti di Caia e Marromeu e si estende su una superficie di 6.954 km2.
Come nel resto del Mozambico, la popolazione è giovane e abita soprattutto nelle zone rurali. L’agricoltura e la pesca sono le attività più importanti per le famiglie del distretto.
Nei mesi di febbraio e marzo, il CAM ha finanziato a Inhaminga 30 progetti, per un totale di 1.170.000,00 Meticais (circa 16.000 EUR). La maggior parte di questi prestiti sono dedicati al miglioramento delle condizioni abitative della popolazione, mentre molti sono rivolti al settore del commercio e una piccola parte per attività artigianali.
Come spiega Andrea, metà circa dei beneficiari dei nuovi prestiti sono rifinanziamenti di persone già seguite dalla sede CAM di Marromeu, mentre l’altra è servita a finanziare nuovi beneficiari. Lo sportello di Marromeu, infatti, aveva un bacino d’utenza che si estendeva al di là del distretto, arrivando a comprendere anche alcune persone di Cheringoma.
“Durante questi due mesi abbiamo sperimentato una tecnica che avevamo già messo in atto a Sena quando ancora non era attiva la Caixa Financeira de Caia. Così, una volta alla settimana Victor e Benjamin vanno a Inhaminga per accompagnare i progetti dei nostri beneficiari. In questa sede raccolgono anche eventuali richieste da parte di altre persone, ne fanno l’analisi, e a fine mese ritornano a Inhaminga assieme a Atanasio per completare la procedura. Abbiamo aperto un conto corrente bancario a Inhaminga; alcune persone depositano direttamente su questo conto. Noi eseguiamo il monitoraggio anche attraverso i sistemi di internet banking”, spiega Andrea.
Il prossimo passo sarà l’acquisizione del terreno nel centro di Inhaminga, dove costruire uno sportello fisico. Si procede lentamente, anche per via dell’emergenza covid-19. Finora nei distretti di Caia, Marromeu e Cheringoma non sono stati registrati casi di contagio; è anche vero, però, che non c’è la possibilità di fare i tamponi.
“Abbiamo chiesto a tutti e tre gli sportelli – e quindi a Caia, Marromeu e Inhaminga – di ridurre l’attività di microcredito del 40%. Dobbiamo stare un attimo in stand by e osservare gli sviluppi del contagio”, conclude Andrea.
Articolo di Marianna Malpaga