Nuovi progetti SCUP: un anno con il CAM in ufficio amministrazione o ufficio progetti

Nuovi progetti SCUP: un anno con il CAM in ufficio amministrazione o ufficio progetti

Stiamo selezionando due giovani per due progetti di Servizio Civile in partenza a giugno!

Hai tra i 18 e i 28 anni? Ti interessano i temi della cooperazione internazionale?

Abbiamo due opportunità per te:

Ti interessa imparare la gestione amministrativa di una realtà non governativa?

Il progetto “CooperiAmm – Conoscere e sperimentare gli aspetti amministrativi nella cooperazione internazionale” è giunto alla sua terza edizione!

Collaborando con il nostro ufficio amministrazione potrai imparare a conoscere gli aspetti di gestione ed amministrazione che permettono il funzionamento di una organizzazione che si occupa di cooperazione internazionale, cioè la parte operativa che spesso è difficile da acquisire nei percorsi formativi.

Se vuoi saperne di più, trovi tutte le info nelle schede progetto sul sito SCUP: sintetica e dettagliata.

Vorresti fare un’esperienza professionale nell’ambito della progettazione e gestione dei progetti

Scopri il nostro progetto SCUP “Project Cycle Management nella Cooperazione Internazionale – Terza edizione”.

Potrai fare parte del team dell’Ufficio Progettazione del CAM ed essere coinvolta/o nella scrittura di nuove progettualità e nel monitoraggio dei progetti in corso. Potrai sviluppare competenze nell’ambito del ciclo di progetto  e conoscere più da vicino la cooperazione allo sviluppo, il Mozambico ed il lavoro del CAM . 

Info nelle schede progetto sul sito SCUP: sintetica e dettagliata.

Entrambi i progetti saranno della durata di 12 mesi e avranno inizio l’1 giugno 2025. L’impegno medio richiesto è di 30 ore settimanali, con un contribuito di € 600 mensili.

Hai tempo fino al 28 aprile per inviarci la tua candidatura.

Prima di candidarti ufficialmente ad uno dei due progetti (trovi qui le istruzione per come iscriverti allo SCUP e per come candidarti) ti invitiamo ad inviare una mail con il curriculum a info@trentinomozambico.org oppure contattarci telefonicamente, in modo da ricevere orientamento rispetto ai due progetti ed eventuale supporto nei passaggi tecnici.

Ti invitiamo ad inoltrare questa informazione a tutte le persone che possono essere interessate!

Labirinto Macuti: fotografie e paesaggi sonori

Labirinto Macuti: fotografie e paesaggi sonori

Dal 2 al 13 aprile 2025 si terrà a Trento, presso Sala Thun di Torre Mirana, in Via Belenzani 3, la mostra Labirinto Macuti: fotografie e paesaggi sonori da Beira.

Fotografie di Paolo Ghisu. Paesaggi sonori di Emanuele Lapiana. Accompagnamento per persone non vedenti e ipovedenti con Fiorenzo Pojer.

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L’Africa è spesso raccontata attraverso narrazioni che fanno rumore, che catturano l’attenzione amplificando drammi, contraddizioni, stereotipi e folclore. Ma in questo fragore si perdono le storie autentiche, i vissuti reali di chi abita il continente e le tracce che compongono la sua memoria storica e sociale.

Questo lavoro, realizzato tra il 2022 e il 2025, ci conduce nel cuore di Macuti, un quartiere costiero di Beira, una delle principali città del Mozambico, affacciata sull’Oceano Indiano. Qui la popolazione cresce a un ritmo vertiginoso, in uno dei paesi a più rapida espansione demografica. In pochi anni è quasi raddoppiata e oggi Macuti conta circa 30.000 abitanti. L’urbanizzazione avanza rapidamente, ma in modo disordinato, senza una pianificazione adeguata.

Attraverso le immagini e i suoni di Labirinto Macuti ci immergiamo in un dedalo di strade, vicoli, canali e case addossate le une alle altre. Il percorso visivo ci guida dalla visione d’insieme del quartiere fino ai dettagli più intimi della quotidianità: momenti di aggregazione, frammenti di vita domestica, scene di lavoro, relazioni umane. Un racconto che restituisce l’anima pulsante di Macuti, lontano dagli stereotipi che spesso deformano la percezione di questi luoghi.

Questi scatti non vogliono stupire né spettacolarizzare, ma raccontare con sincerità la bellezza e la fragilità della vita quotidiana, colta nei suoi gesti impercettibili e nella sua straordinaria cura. Al tempo stesso, mettono in luce sfide sociali e ambientali che non riguardano solo Beira, ma molte città nel mondo: la precarietà delle case, le infrastrutture degradate, la cementificazione e il consumo di suolo incontrollati, la carenza di servizi essenziali quali l’accesso all’acqua potabile, la rete fognaria, e la gestione dei rifiuti.

A questi problemi si aggiunge una minaccia sempre più pressante: gli allagamenti ricorrenti durante la stagione delle piogge, che negli ultimi anni hanno colpito il quartiere con crescente violenza, esacerbati dagli effetti tangibili del cambiamento climatico.

Alcune immagini recano i segni indelebili dei cicloni degli ultimi anni, come Idai nel 2019, tra i più violenti mai registrati in Africa e nell’emisfero sud. Sono ferite visibili nelle case, nelle strade, nelle vite delle persone. Cicatrici che parlano di Beira, del Mozambico, ma anche di noi e delle sfide globali che il nostro tempo ci impone di affrontare.

Con Labirinto Macuti, l’invito non è solo a osservare e ascoltare, ma a perdersi in questa realtà, attraversarne le contraddizioni, ritrovarsi nelle sue sfide, lasciarsi avvolgere dalla sua energia vitale.

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La mostra è un’iniziativa promossa all’interno del progetto Mudarbeira. Un progetto di cooperazione decentrata tra la Provincia autonoma di Trento (PAT) e il Conselho Municipal da Beira (CMB), in Mozambico, cofinanziato dall’Unione Europea, implementato dal CAM in collaborazione con CCI, con le partnership di Università di Trento, Università Zambese, Istituto di Formazione per l’Amministrazione Pubblica e Municipale di Beira.

Evento di inaugurazione martedì 1 aprile ore 17.

Martedì 8 aprile alle ore 19 si terrà un incontro speciale sulla fotografia documentaria, insieme ad alcuni membri di WJ Trento. Si andrà ad esplorare il processo di creazione di un documentario fotografico attraverso il lavoro di diversi autori e le immagini di Labirinto Macuti.

I posti sono limitati, info e iscrizioninfo@mudarbeira.org.

Un cambio di prospettiva: l’esperienza di Michele nel progetto di salute comunitaria

Un cambio di prospettiva: l’esperienza di Michele nel progetto di salute comunitaria

Ciao, sono Michele, dopo essermi laureato in Medicina nell’estate del 2024 ho deciso di guardarmi intorno per capire se ci fosse la possibilità di svolgere un periodo di volontariato all’estero nell’ ambito sanitario, così sono venuto in contatto con il CAM di Trento e ho scoperto che lavorava in Mozambico tramite una serie di progetti tra cui un piccolo progetto sanitario. Il progetto “Follow the Sun” attraverso le Brigadas Moveis mette a disposizione un’equipe per fornire servizi sanitari basici su base mensile, bimestrale o trimestrale nei villaggi appartenenti ai distretti di Caia, Marromeo e Cheringoma che sono distanti dalle unità sanitarie o dagli ospedali distrettuali. Al contempo l’organizzazione porta avanti a Caia, in collaborazione con un’associazione locale, l’attività di Cuidados Domiciliares Integrados ovvero un’attività socioassistenziale di supporto domiciliare che tramite 21 attivisti è in grado di fornire aiuto a un centinaio di persone malate e con esse altrettanti nuclei familiari in difficoltà.

L’ associazione si è dimostrata subito disponibile ad accogliermi e abbiamo avuto modo di pianificare assieme un percorso di due mesi, offrendo così al progetto un ulteriore supporto sanitario.
Con queste premesse sono dunque partito dall’ Italia ai primi di marzo senza grosse aspettative ma con tanta voglia di mettermi in gioco. Giunto a Beira e poi spostatomi a Caia, sto ora ambientandomi. Per ora una delle prima cose che ho capito è lavorare qui richiede un cambio di prospettiva. Siamo abituati, soprattutto in ambito sanitario, ad incasellare ogni processo, pianificare tutto al minimo dettaglio, stabilire algoritmi da seguire; è un metodo che funziona nel nostro contesto e con le disponibilità di risorse italiane. Tuttavia, mi sto rendendo conto che qui a Caia non è altrettanto applicabile. La scarsità di risorse sia in termini di farmaci disponibili che di professionisti della salute così come le avversità metereologiche che le Brigadas devono affrontare pongono sfide impegnative al raggiungimento degli obbiettivi di supporto sanitario: può capire infatti che alcune zone non possano essere raggiunte per mesi a causa delle piogge e anche qualora raggiungibili gli strumenti a disposizione sul campo siano ridotti.

Allo stesso modo, poi, anche l’ attività dei Cuidados è altrettanto impegnativa, soprattutto considerando il periodo di carestia che il Mozambico sta ora affrontando: è difficile incontrare infatti soluzioni efficaci per alleviare la condizione dei malati se questi hanno in partenza l’impossibilità di reperire cibo. Mi sto pian piano abituando ad un senso di impotenza che prima non avevo mai provato; tuttavia, sto imparando qui che anche in questi casi non bisogna abbattersi, bensì prendere atto di ciò che è possibile o non è possibile fare e agire affinché il risultato sia comunque il migliore realizzabile.

Caia, marzo 2025 – Michele Gasparotto

La solidarietà a cena: un grazie a tutte e tutti

La solidarietà a cena: un grazie a tutte e tutti

La cena solidale di sabato 15 marzo è stata un successo. Ha riunito 110 partecipanti e 20 volontarie e volontari, ma ha visto la collaborazione anche di altre persone ed enti che hanno donato fondi e beni per la cena.
Vogliamo ringraziare chi è stato in cucina, con la squadra diretta dal cuoco Ernesto, chi ha collaborato in sala a chi ha preparato e donato le torte e tutti i sostenitori, in particolare Ortofrutta Calliari, Cantine Mezzocorona, Grazia Corradini Postal, Dallasega, Associazione Oratorio Sant’Antonio.
 

Ma che risultati ha dato, economicamente, tutto questo impegno e come si intende investire il denaro incassato?

Abbiamo raccolto 3.500 Euro! E questi sono gli  investimenti che intendiamo fare e di cui vi daremo aggiornamento.

a)  acquisteremo libri in portoghese da introdurre nei nostri quattro asili a Caia per offrire apprendimento della lingua, utilizzo di immagini, incontro con la storia e sviluppo della fantasia;

b) acquisteremo e provvederemo alla manutenzione di due bici-ambulanza per il soccorso ed il trasporto in ospedale delle partorienti e delle persone ammalate che vivono nel Distretto di Caia, lontano dall’ospedale;

c) infine sosterremo la realizzazione delle prossime attività in calendario sul territorio trentino, tra cui la realizzazione di una Mostra per celebrare i 50 anni di Indipendenza del Mozambico (1975/2025)

Di nuovo il nostro grazie e continuate a seguirci per tutte le prossime attività… INSIEME JUNTOS!

 
Foto di Betina Servaes, Elisabetta Cavada, Gianpaolo Rama