#COGLILA!

#COGLILA!

Inizia oggi, 15 ottobre 2019, la campagna di sensibilizzazione #COGLILA!

Cos’è #COGLILA?!

È il risultato finale di un progetto sviluppato da 11 giovani di servizio civile di sei organizzazioni trentine: Associazione Trentino con i Balcani; CAM – Consorzio Associazioni con il Mozambico; Mazingira ODV; Docenti Senza Frontiere; Forum trentino per la pace e i diritti umani; Gruppo Trentino di Volontariato.

Di cosa parla #COGLILA?!

La campagna ha lo scopo di valorizzare le ricadute positive che la cooperazione internazionale ha a livello locale. Un modo nuovo per farlo è senz’altro quello di far ragionare i giovani sulla cooperazione internazionale allo sviluppo, con l’obiettivo di raccontare questo mondo in maniera diversa, visto dagli occhi di chi alla cooperazione si sta avvicinando ora ed è in grado di offrire una narrazione differente.

Qual è il significato di #COGLILA?!

Per raccontare i valori della cooperazione internazionale, si è deciso di giocare sulla similitudine tra la cooperazione, fiore all’occhiello del Trentino, ed un altro prodotto di cui siamo tanto orgogliosi: la MELA!

Infatti la cooperazione internazionale trentina, come la mela:

  • È un’eccellenza trentina: più di un centinaio di soggetti attivi nella sola Provincia di Trento. Dal 2005 al 2019, la Provincia ha dedicato ogni anno lo ,25% del bilancio provinciale per finanziare progetti di sviluppo

  • Ci arricchisce: la cooperazione contribuisce alla crescita economica della nostra Provincia. Non solo attraverso sovvenzioni e finanziamenti dall’Unione Europea e da altre organizzazioni internazionali, ma anche coinvolgendo attori del mondo profit come imprese ed aziende. E l’arricchimento non è solo economico. Negli ultimi 5 anni, più di 550.000 cittadini hanno beneficiato dei corsi di Educazione alla Cittadinanza Globale, uno strumento di partecipazione e comprensione delle sfide globali.

  • La esportiamo in tutto il mondo: tenendo come linea guida i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, le associazioni trentine negli ultimi 5 anni sono state coinvolte in 436 progetti diversi, sparsi in 4 continenti. L’aiuto portato in tutto il mondo è inquantificabile.

Dove trovo #COGLILA?!

Da oggi, 15 ottobre, la campagna #COGLILA circolerà per Trento! 7 cartelloni pubblicitari distribuiti per la città, pubblicità nei cinema e tanto tamtam via social! Sarà inoltre disponibile il sito www.coglila.it per scoprire di più sull’iniziativa e mantenersi aggiornati sulle attività trentine di cooperazione internazionale!

Inaugurazione Matchessa Mãe Lamukane!

Inaugurazione Matchessa Mãe Lamukane!

Il CAM, nello svolgimento delle sue attività ha sempre posto come obiettivo fondamentale la valorizzazione delle risorse locali, in particolare quelle umane, facilitando le opportunità formative e la graduale assunzione di ruoli di responsabilità fino a raggiungere progressivamente l’autonomia nella gestione dei progetti. Un agire comune basato sulla collaborazione e sull’apprendimento reciproco in una visione alternativa alla logica di aiuto e a una concezione del proprio operato come mera presenza “esperta”.

In tale senso, un caso molto riuscito è senz’altro quello dell’Associazione Mbaticoyane.

Nel 2009 gli Assistenti Domiciliari, Cuidados Domiciliarios in portoghese, facenti parte del programma di assistenza e salute del CAM, hanno deciso di riunirsi in maniera autonoma in una associazione composta da operatori e volontari, con lo scopo di integrare il lavoro svolto dai cuidados con attività di formazione, di consulenza e di sensibilizzazione. Da allora con il sostegno del CAM l’associazione Mbaticoyane ha svolto un ruolo attivo nel coinvolgere la comunità intera con attività di consulenza e spettacoli teatrali in grado di sensibilizzare giovani ed adulti

L’ultima ambiziosa iniziativa di Mbaticoyane, approvata ad inizio anno dal governo del Distretto di Caia e che sarà inaugurata con l’inizio di settembre, è l’apertura del Matchessa Mãe Lamukane!

Si tratta di un centro di assistenza medico-sanitaria locato nella città di Beira che avrà una doppia funzione, quella di centro assistenza e quella di bar bianco (senza vendita di alcolici). La modesta struttura che accoglierà l’attività è provvista di uno spazio chiuso dedicato alle consulenze sanitarie ed ai test HIV e da un’altra parte dedicata a bar dove verranno offerti cibi e bevande, verranno fatte dimostrazioni culinarie e si organizzeranno attività di sensibilizzazione in un ambiente più informale. Dai giovani agli adulti, dalle prostitute ai camionisti, una ampia gamma di servizi rivolti alla comunità, consistenti per lo più in somministrazione di test HIV, consulenze più specifiche, organizzazione di spettacoli teatrali su temi sensibili e distribuzione gratuita di preservativi.

L’attività, che è stata inaugurata lunedì 02 settembre, inizierà con la vendita di tè e panini che permetteranno all’associazione di autofinanziarsi. È previsto un ampliamento del menù con la conclusione dei lavori di costruzione di una piccola zona cucina.

Auguriamo ai ragazzi di Mbaticoyane un in bocca al lupo per questa nuova importante esperienza, tanto importante per la comunità e per l’Associazione.

“Il primo mese a Beira!”

“Il primo mese a Beira!”

Da inizio Agosto, al team di Beira si è aggiunta una nuova volontaria! È Arianna Cemin, studentessa trentina che per i prossimi 4 mesi affiancherà la squadra locale del CAM per raccogliere materiale utile per la sua tesi in ambito WASH e per dare il suo sostegno al lavoro di coordinamento tra i molti settori! ?
In seguito riportiamo la sua testimonianza del primo mese di questa sua esperienza!

Arrivata a Beira dopo un lungo viaggio, incontro Paolo all’aeroporto. Mi accoglie con un sorriso, nonostante una valigia non sia arrivata ma tutto normale. Mi immergo subito nell’aria polverosa e pesante di Beira, percorrendo la strada dall’aeroporto alla città rimango con gli occhi incollati al finestrino a guardare le piccole baracche di lamiere e legno che costeggiano la strada. Un primo impatto forte che mi butta immediatamente in un vortice di pensieri.

Mi accolgono i colleghi mozambicani, calorosi e felici di vedermi si dimostrano subito molto disponibili. Dopo poche settimane sono già come una famiglia, in ufficio nonostante il lavoro sia molto e caotico c’è sempre spazio per una risata o una brincadeira.

Il primo week end, Gorongosa be’, c’è poco da dire, magnifico. Riusciamo a campeggiare un paio di notti sotto le stelle africane tra strani suoni animaleschi e chiacchierate filosofeggiate accompagnate da una buona Manica, ormai la mia birra preferita. Safari, fatto; leoni, gazzelle uccelli e chi più ne ha più ne metta spazi sconfinati, circondati da boschi fitti di alberi dal tronco giallo.

La prima settimana è di totale assestamento, prima volta in Africa. È tutto uno scoprire e riscoprire, abituarsi ad odori forti tra immondizie bruciate e cibo che marcisce per strada.

Tutti ti guardano ma non con disprezzo e nemmeno con paura ma con curiosità alla fine siamo pochi muzungo, una minoranza a tutti gli effetti. Purtroppo anche dopo un mese è ancora difficile abituarsi a vedere alcune scene in strada, persone accasciate per terra, visibilmente denutrite, bambini che accompagnano adulti ciechi a chiedere l’elemosina. Alla fine se sei bianco la prima associazione che molti fanno è “bianco=denaro” e non solo, aleggia un certo timore, forse più servilismo intrinseco nell’atteggiamento dei mozambicani. Certo decostruire un concetto che noi bianchi stessi abbiamo creato attraverso la colonizzazione non è di certo facile.

La comunità di expat di Beira mi accoglie da subito con grande entusiasmo ed entro nel vivo di questo piccolo mondo a sé stante che cerca di integrarsi nella società mozambicana. Svariati personaggi di tutte le età e di varie associazioni. Potersi confrontare ed apprendere da chi ormai vive a Beira da molto tempo è una risorsa preziosissima. Essendo curiosa domando qualsiasi cosa e costruisco man mano la storia di questo Paese tra guerre, cicloni e difficoltà. Il ciclone ha di certo segnato un capitolo molto importante per la città, chi lo ha vissuto lo racconta con occhi semilucidi e la paura e lo sconforto aleggia ancora nelle loro parole. Sicuramente i rapporti che sto costruendo mi stanno aiutando a chiarirmi le idee per il mio futuro e a conoscere persone meravigliose, ognuna con la propria storia e con il proprio pacchetto di esperienze.

Un bilancio generale più che positivo, sia a livello lavorativo dove sto apprendendo come sviluppare progetti e sto scrivendo la mia tesi di laurea triennale, sia a livello umano e personale.

Arianna”

Firmato il nuovo accordo di pace

Firmato il nuovo accordo di pace

Nella settimana in cui i rapporti tra le due principali forze politiche italiane peggiorano, il Mozambico si rende protagonista di un processo inverso: un processo di pace.

Il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, leader del Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO) ha infatti siglato questa settimana un accordo di pace con Ossufo Momade, leader della Resistenza nazionale mozambicana (RENAMO), principale partito all’opposizione.

Una data storica per la storia mozambicana che vede, almeno formalmente, concludersi un conflitto che proseguiva dal 1981, prima sotto forma di guerra civile (ufficialmente conclusa nel 1992) e poi sotto forma di ondate di violenza e conflitti armati, susseguitesi anche fino a tempi recenti.

La lotta che ha accompagnato i due partiti durante la loro storia, è legata con la Guerra Fredda in Africa: il Frelimo nasce come movimento indipendentista e comunista mentre Renamo deve la sua creazione agli ideali di liberazione anti-comunista, inevitabilmente sostenuti dagli Stati Uniti d’America. Le politiche socialiste imposte da Frelimo nel periodo successivo alla liberazione dal Portogallo hanno creato malcontento tra la popolazione, permettendo alla Renamo di fare leva su tali sentimenti e promuovere la guerra civile. Se con la pace di Roma del 1992 ci si augurava un miglioramento democratico, così è stato soltanto in parte.

La maggioranza del Frelimo in Parlamento, mai scalfita dal 1992 ad oggi, ha fatto nascere accuse di votazioni manipolate e frodi. Scarsa trasparenza nelle procedure di voto, politiche volte a sfavorire l’opposizione e diversi casi di corruzione hanno reso difficile una convivenza pacifica tra le due forze dal 1992 ad oggi.

Il nuovo accordo, il secondo dopo l’accordo di Roma, vuole quindi porre fine alle ostilità in maniera decisa. Soprattutto in vista delle elezioni politiche previste per il 15 ottobre 2019. Per la prima volta, Renamo potrà competere per il governatorato delle province. L’ottenimento quindi del controllo di quelle dove oggi detiene la maggioranza sarebbe una prova del corretto svolgimento delle elezioni, una base su cui costruire questa ritrovata pace.

Appuntamento dunque ad ottobre.

 

Non è solo solidarietà, è cooperazione

Non è solo solidarietà, è cooperazione

 

Il 2019 non si sta rivelando un anno facile per il mondo della cooperazione internazionale trentina. La proposta del consiglio provinciale di cancellare lo 0,25% del bilancio destinato al settore, proposta a dicembre e che ora si accinge ad essere approvata, ha tenuto organizzazioni e operatori ostaggi e senza certezze per molti mesi.

La proposta nello specifico mira a cancellare l’obbligo di destinare lo 0,25% delle Entrate Ordinarie della Provincia per sostenere attività dirette o indirette a favore della cooperazione internazionale. Di fatto, la Giunta, rimette la scelta arbitraria del finanziamento al Consiglio Provinciale, il quale si assume il compito di decidere anno per anno l’ammontare dei contributi che verranno concessi al settore. È inoltre imposto l’obbligo che la metà dei progetti vengano finanziati da soggetti privati.

È una scelta politica discutibile che sta mettendo a dura prova un settore considerato fiore all’occhiello della Provincia Autonoma di Trento.
56 organizzazioni, tra cui il CAM, hanno deciso di riunirsi per contribuire attivamente alla costruzione di una visione strategica e di politiche in grado di orientare e dialogare con la Provincia stessa. Il 15 giugno è nata dunque FArete!

Lo scorso 23 luglio, FArete ha indetto una manifestazione in piazza Dante, davanti ai palazzi amministrativi, per farsi sentire dalla Giunta e dall’assessore competente e per ribadire l’importanza del lavoro svolto ogni giorno da un folto numero di associazioni distribuite sul nostro territorio che operano in tutto il mondo.

Al momento, gli emendamenti che cercano di introdurre correttivi a tale decisione proposti dalle opposizioni sono stati respinti. Le richieste di applicare il taglio di fondi in misura graduatoria proposta da FArete per permettere alle associazioni di adeguarsi alla nuova ed improvvisa situazione e cercare nuove risorse e nuovi finanziatori, non sono state ascoltate.

La cooperazione è una ricchezza, gli ostacoli politici non possono interrompere il lavoro fatto in tutti questi anni.
Restiamo uniti, restiamo solidali