da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 19 Ott 2015 | Attività in Trentino
Rilanciamo volentieri l’iniziativa dei nostri soci di ACCRI.
Mostra fotografica “Coltan insanguinato”
A Trento presso il CFSI (vicolo S.Marco, 1)
dal 19 al 23 ottobre (14,00 – 17,00)
La mostra Coltan insanguinato ci porta a conoscere questa filiera e a prendere coscenza del potere che noi tutti abbiamo quando facciamo un acquisto high tech. Le alternative non sono solo conquiste del futuro, ma anche realtà presente.
Tavola rotonda
“L’altra faccia della tecnologia: il dramma del coltan”
A Trento il 23 ottobre ore 18, presso la Sala Conferenze della Fondazione Caritro (via Garibaldi, 33)
Intervengono:
John Mpaliza, The Peace Walking Man, ingegnere informatico congolese
Donata Frigerio, responsabile della campagna Minerali clandestini per Chiama l’Africa
Gianni Alioti, responsabile Ufficio Internazionale FIM-CISL
Facilitatore: Marco Linardi
Per approfondire:
Sono in molti a non conoscere la cosiddetta sabbia nera, il coltan, anche se questo minerale è uno dei componenti fondamentali di videocamere, consolle di videogiochi e dei cellulari che continuano a moltiplicarsi e ad essere oggetto di tanta (smodata) attenzione. Si tratta di una combinazione – da qui il nome – tra colombite e tantalite che serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione.
La carenza di informazione sul coltan diventa però inaccettabile nel momento in cui ci viene svelata l’altra faccia della tecnologia, ossia, in altre parole, quello che sta dietro al nostro telefonino e siamo informati degli orrori che si accompagnano spesso allo sfruttamento delle sue miniere.
L’80% del coltan in circolazione proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, soprattutto dalla zona orientale del Paese, il Kivu, che da vent’anni è al centro di una guerra che ha causato più di 8 milioni di vittime. Si tratta di una guerra voluta ed alimentata per permettere i traffici illegali di questi minerali (coltan, stagno, oro…) estratti da minatori – spesso bambini – in condizioni sub-umane, poi utilizzati nella telefonia, nell’elettronica e nell’informatica.
“Senza le guerre, infatti, non si potrebbe comprare il coltan a 20 centesimi in Congo e rivenderlo a 600 dollari al chilo in Europa”, spiegava in occasione di un incontro con l’ACCRI l’ingegnere informatico congolese e italiano d’adozione John Mpaliza. Soprannominato peace walking man, dal 2009, di ritorno da un viaggio sconvolgente nel suo Paese, gira per l’Italia e l’Europa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tragedie spesso nascoste dietro alla tecnologia.
Il Progetto “L’altra faccia della tecnologia: il dramma del coltan”, che si inserisce nel contesto sopra delineato, avrà proprio l’obiettivo di rendere consapevole l’opinione pubblica, privilegiando i giovani (che sono i principali consumatori di tecnologia), sulla tragica realtà collegata all’estrazione illegale dei minerali destinati alla tecnologia, stimolando il passaggio dalla consapevolezza alle scelte responsabili personali e collettive.
Per la realizzazione di questo progetto l’ACCRI potrà contare sulla presenza in Trentino dello stesso John Mpaliza, in ottobre in Italia per la Congo week, sui docenti individuati negli istituti superiori di Trento e di Borgo, con i quali l’equipe EaS ha già collaborato, che accompagneranno gli studenti nel corso dell’iniziativa quali referenti della stessa per la propria realtà scolastica. Inoltre su alcuni membri di Associazioni che si riconoscono nel Coordinamento vallagarino per l’Africa, con cui si sono già stabiliti i contatti per patrimonializzare l’esperienza realizzata a Rovereto e per proseguire in collaborazione il percorso da loro avviato sul territorio trentino.
PDF di approfondimento s
Coltan insanguinato
Tracciabilità dei minerali
Sitografia
LINK
www.mineraliclandestini.it
www.fairphone.com
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 16 Ott 2015 | Progetti in Mozambico
Dopo 5 anni dalla sua creazione, la “Caixa Financeira de Caia” (CFC) continua a raccogliere grande successo tra i membri della comunità di Caia. Numerosi, infatti, sono i pareri positivi espressi non solo dai rappresentanti istituzionali ma anche dai commercianti del distretto di Caia.
“Uma autêntica história de sucesso” Queste sono le parole di Doussone Npungo, commerciante di accessori e pezzi di ricambio per motocicli. Inizialmente venditore di abiti usati, grazie ai finanziamenti della CFCaia è riuscito a dedicarsi alla vendita di accessori per moto dato l’aumento della domanda in questo ambito, diventando un agente economico di successo nel distretto di Chemba. Grazie ai suoi profitti e grazie ai prestiti dati dalla CFCaia, il signor Npungo è riuscito a costruire un’abitazione in muratura e a comprare un furgoncino che utilizza per la sua nuova attività commerciale di trasporti da Chemba al resto della provincia, aiutando cosi altri membri della sua comunità negli spostamenti.
Anche Nito Lambane, commerciante di Lambane distretto di Chemba, ha sottolineato il cambiamento positivo della sua comunità con l’avvento della CFCaia. I finanziamenti che la CFCaia offre, hanno dato la possibilità di incrementare le attività di allevamento di bestiame e la produzione alimentare con un conseguente aumento del reddito delle famiglie. I profitti ricavati, infatti, vengono utilizzati sia per ampliare le aree da coltivare sia per ridurre la vulnerabilità delle famiglie.
Le attività della CFCaia sembrano non essere solo prettamente finanziarie. Secondo il signor Lambane, infatti, le attività di CFCaia hanno portato grandi insegnamenti a Chemba. Dello stesso parere è il signor Nito Luis Nota, commerciante di abbigliamento. Raccontando la sua personale esperienza, il signor Nota ha raccontato di aver trovato notevoli difficoltà nel rimborsare il credito che gli era stato dato, non solo perché le attività di vendita nel suo negozio erano diminuite, ma anche perché assieme ad alcuni commercianti della zona ritenevano che i termini di rimborso del credito erano abbastanza ristretti, e l’assenza della assicurazione sul credito in caso di morte del mutuatario ancora insolvente, o addirittura in caso di fallimento confermato risulta essere un grande problema, a cui si potrebbe apportare dei miglioramenti. Tuttavia, attraverso le azioni di pignoramento in caso di inadempimento, si è arrivati a migliorare la selezione dei soggetti per l’assegnazione dei prestiti e ad un impegno maggiore nel rispetto dei piani personali di ammortamento.
Inoltre, i servizi finanziari di CFCaia hanno aiutato a combattere la fame attraverso il finanziamento nel settore agrario e commerciale. Grazie ai finanziamenti della CFCaia, il signor Nota ha visto aumentare il volume della fornitura di merce e di conseguenza le vendite, dandogli la possibilità di acquistare una motocicletta che lo agevola negli spostamenti per raggiungere i suoi clienti o portare la sua famiglia all’ ospedale in caso di necessità. Infine, i finanziamenti di CFCaia hanno contribuito al miglioramento delle costruzioni delle attività commerciali, passando dalle precedenti capanne in paglia, alle costruzioni in muratura coperte da lamiere zincate.
Vedi anche:
Una giornata con la Caixa Financeira (aprile 2014)
5 anni con la Caixa Financeira de Caia (agosto 2015)
5 anni con la Caixa Financeira de Caia: le testimonianze – parte 1 (settembre 2015)
5 anni con la Caixa Financeira de Caia: le testimonianze – parte 3 Giancarlo Finazzer, membro del Conselho fiscal (novembre 2015)
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 14 Ott 2015 | Attività in Trentino
Nella sua intervista a GTV, l’attore Andrea Deanesi racconta lo spettacolo I’m not a Tourist e il suo personaggio.
Sul palcoscenico, lui è Paolo, un trentenne un po’ svogliato alle prese con gli ultimi esami universitari che coglie l’occasione di uno stage e parte per il Vietnam. Nella vita reale è Andrea Deanesi, diplomato all’Accademia Palcoscenico del Teatro Stabile del Veneto e docente presso EstroTeatro.
Il mondo della cooperazione per molti è un mondo sconosciuto. E così lo era anche per Andrea, le cui conoscenze sulla cooperazione internazionale non erano molte. Grazie al personaggio Paolo, però, per Andrea il mondo della cooperazione è diventato un pò più chiaro: Il personaggio di Paolo mi ha fatto ragionare su come tutti noi siamo connessi in qualche modo, ed anche sul modo in cui io prendo le decisioni ed alle loro possibili conseguenze.
L’incontro tra Paolo e Phuc (interpretato da Laurent Gjeci) è inizialmente un pò goffo e a modo suo buffo. Tuttavia la relazione che si instaura tra i due non è facile: l’incontro tra culture diverse e soprattutto l’ingenuità di Paolo, fa si che Paolo proponga una soluzione facile al problema di Phuc scontrandosi poi con l’impossibilità di realizzarla. Il cooperante, quindi, non è colui che arriva in un posto e risolve i problemi, ma è colui che coopera, collabora, con chi è sul territorio e conosce la realtà, ma che magari in quel momento non ha la possibilità di risolvere in autonomia il suo problema.
Ma Andrea sottolinea anche la notevole l’attualità dello spettacolo. Lo scontro di culture è alla base dello spettacolo (…) Lo spettacolo è attualissimo e può dare qualche spunto su come vivere nel mondo di oggi dove l’incontro tra culture è quotidiano. È uno spettacolo in cui non si parla della cooperazione di per sé, ma dello spirito della cooperazione. Di cosa la cooperazione voglia fare e di come lo intenda fare. Il personaggio di Paolo mi ha fatto ragionare su come tutti noi siamo connessi in qualche modo.
I‘m not a Tourist è uno spettacolo che parla dell’oggi, che vuole allargare il pensiero. I’m not a tourist non parla solo di cooperazione, ma la usa come miccia per parlare di tanto altro.
Ti aspettiamo a Tione giovedì 22 ottobre per l’ultima replica dello spettacolo!
Per ulteriori informazioni puoi leggere la presentazione del progetto 60 Storie e la presentazione dello spettacolo I’m not a Tourist.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 13 Ott 2015 | Attività in Trentino
Ultima occasione per chi non avesse ancora visto lo spettacolo “I’m not a tourist”!
Giovedì 22 Ottobre alle ore 20:30, si terrà l’ultima replica dello spettacolo teatrale “I’m not a tourist”! presso il Teatro Comunale di Tione.
Prodotto da Estroteatro su drammaturgia di Cinzia Scotton e regia di Mirko Corradini, lo spettacolo trae ispirazione dal blog https://60storie.wordpress.com/ e porta sul palcoscenico la storia di tre ragazzi Elisa, Paolo, e Riccardo che partono per un’esperienza di solidarietà e cooperazione internazionale in Kossovo, Vietnam e Mozambico.
L’entusiasmo della partenza, della scoperta di nuovi paesi e culture è grande; e anche la voglia di mettersi in gioco e di dimostrare le proprie capacità. Ma presto i tre ragazzi si troveranno davanti agli ostacoli della realtà e alla difficoltà di comunicare con culture diverse, facendo cosi emergere mille dubbi e domande.
Ma tra momenti ironici e momenti drammatici, tra vicende professionali e storie d’amore, tra coccodrilli e cavallette fritte, i tre protagonisti diventeranno più consapevoli del mondo che li circonda, ma soprattutto più consapevoli di loro stessi.”
Vi aspettiamo numerosi!
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 6 Ott 2015 | Progetti in Mozambico
Un bell’aggiornamento dal settore dell’acqua!
Anche ora che il progetto “Madzi Athu” di coordinamento di comitati dei pozzi non viene più accompagnato dal CAM, l’associazione Madzi – Athu è in buono stato e continua a suscitare molto interesse ed adesione da parte dei partecipanti. Questo è testimoniato dall’ultimo incontro avuto con il Presidente dell’associazione, il signor António Marceta.
Istituita il 15 agosto 2009 con il supporto del Cam – Consorzio Associazioni con il Mozambico, e composta da 65 membri, l’associazione Madzi – Athu coinvolge attualmente i comitati di gestione di 27 pozzi nei quartieri di Sombrero, Amilcar Cabral, Nhamomba, Nhampunga, Chirimba-1, Malocotera e Daf, dimostrando la crescita dell’associazione, nonché l’impatto positivo delle attività dell’associazione nella vita della comunità.
L’associazione Madzi – Athu garantisce, infatti, la gestione delle pompe idrauliche dei pozzi attraverso la manutenzione preventiva regolare (trimestrale) e la pronta riparazione in caso di malfunzionamento. A tal fine, ogni comitato incaricato della gestione di un pozzo, contribuisce alle entrate dell’associazione con un contributo mensile di 200,00 MT derivante dal canone pagato dai consumatori (circa 40 famiglie), i quali pagano a favore del comitato del pozzo una quota mensile di 10,00MT.
Secondo l’opinione del Presidente e dei membri dei comitati, questa iniziativa è di notevole importanza dato che il contributo mensile degli utenti provvede alla regolare manutenzione e alle eventuali riparazioni, garantendo quindi la distribuzione di acqua alla popolazione, ed evitando cosi le possibili lunghe interruzioni del servizio. Il servizio di manutenzione e riparazione viene effettuato da 3 membri adeguatamente formati in questi anni dal CAM, i quali ricevono dal Madzi-Athu un valore simbolico annuo di 1.000,00MT (20-25 € circa) per il riconoscimento del loro lavoro.
Inoltre, di grande importanza risulta essere la sensibilizzazione al rispetto delle norme di igiene e cura personale effettuata dai membri dei comitati (precedentemente formati dal CAM), i quali organizzano campagne di sensibilizzazione giorno per giorno.
L’espansione della canalizzazione dell’acqua ha permesso, da una parte, l’installazione di “rubinetti privati” per alcune famiglie, e inoltre, l’installazione di “rubinetti pubblici” nel villaggio di Caia. Questo ha portato a una diminuzione di consumatori dei pozzi coinvolti. Il presidente, però, ha sottolineato che questa è una situazione momentanea, dato che, molte famiglie non hanno capacità finanziaria di ordinare in rubinetti privati, e i rubinetti pubblici hanno frequenti guasti, riducendo di conseguenza il loro vantaggio competitivo rispetto alle pompe manuali sui pozzi gestiti dall’associazione.
Grazie agli incontri mensili nel Villaggio di Caia, i 65 membri dell’associazione mantengono attivo il monitoraggio delle pompe idriche manuali, riportando informazioni generali e condividendo i problemi tecnici o gestionali. A questo proposito, durante il loro ultimo incontro alcune problematiche sono state sollevate. Secondo il Presidente, infatti, l’associazione si trova ad affrontare diverse difficoltà, prima fra tutte la mancanza di una sede appropriata. Ad oggi infatti, le riunioni sono svolte in un luogo non autorizzato per lo svolgimento delle riunioni.
Nonostante le difficoltà, la prospettiva dell’associazione Madzi – Athu è quella di espandere la rete dei comitati coinvolti nelle località vicine al villaggio di Caia, al fine di garantire la sostenibilità di sempre più fonti e di migliorare l’accesso all’acqua potabile da parte delle comunità locali.
Articolo di Julai Jone – traduzione e adattamento Claudia Di Dino