Caia e il tema della gestione dell'acqua – un role play

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Provare a mettersi nei panni di una famiglia di Caia, o di un regulo, o di un tecnico dell’Ufficio Acqua, o dell’amministratore… e simulare un dibattito su come affrontare il problema dell’accesso all’acqua. E’ questo l’esercizio che è stato proposto mercoledì 29 maggio a due gruppi di studenti dell’Università di Trento nell’ambito del corso CIVIC.A.S. 2013 – Contesti Internazionali in eVoluzione e Cooperazione Allo Sviluppo del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale (CFSI).

Si tratta della quarta edizione di una iniziativa ospitata dai Dipartimenti di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, Ingegneria Industriale e di Sociologia e Ricerca Sociale, e rivolta a tutti gli studenti interessati dell’Università di Trento. L’obiettivo è avvicinare gli studenti dell’Ateneo di Trento ai temi della cooperazione allo sviluppo quale strumento di conoscenza e lettura dei contesti internazionali, mettendo in evidenza le connessioni tra impegno nella cooperazione ed esperienze formative e professionali.

Il gruppo di lavoro “acqua e saneamento” del CAM ha colto l’invito del CFSI preparando per l’esercitazione finale del corso un gioco di ruolo che, dopo una illustrazione del contesto di Caia, ha proposto ai partecipanti, divisi in gruppo, di assumere uno dei ruoli degli attori di Caia sul tema acqua, agendo secondo le indicazioni presentate nelle schede di approfondimento per ciascun gruppo.

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Circa 80 gli studenti coinvolti che hanno “interpretato”: due diversi comitati di gestione di pozzi, due famiglie con status sociali diversi, l’amministrazione di Caia (tecnici dell’ufficio acqua e politici), il regulo (autorità locale tradizionale ereditaria, una sorta di capovillaggio), l’ONG “Consorcio”, gli ingegneri consulenti del Consorcio.

Gli studenti hanno interpretato i ruoli assegnati con vivacità, coinvolgimento e spesso creatività. La presenza in aula dei tutor e dei membri del gruppo di lavoro del CAM quali facilitatori ha permesso di ragionare su quanto emers e commentare i le dinamiche attivate, confrontandole con il caso reale di Caia.

Trentino con – ricerca valutativa sulle esperienze trentine di cooperazione decentrata

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Il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale (CFSI) ha recentemente presentato la pubblicazione “Trentino con. Ricerca valutativa sulle esperienze trentine di cooperazione decentrata (tra comunità)” frutto di due anni di lavoro e edita da poche settimane.

L’Associazione Trentino con i Balcani, l’Associazione Progetto Prijedor e il Consorzio Associazioni con il Mozambico sono impegnati nella realizzazione dei programmi di cooperazione decentrata del Trentino insieme alle comunità di Prijedor (Bosnia Erzegovina), Peja/Peć (Kossovo), Caia (Mozambico) e Kraljevo (Serbia), grazie al sostegno politico e finanziario della Provincia. Tali programmi sono al centro della ricerca valutativa effettuata dal CFSI, che ha cercato di mettere in luce i tratti più significativi delle quattro esperienze di “cooperazione tra comunità”, indagandone caratteristiche in comune e differenze, ricostruendo le radici storiche degli interventi e valutandone le caratteristiche di innovazione.

La cooperazione decentrata è una forma di cooperazione che prevede un forte coinvolgimento degli enti locali del territorio d’origine e la creazione di progetti in partenariato con realtà omologhe dei paesi dove si opera. In Trentino si è deciso di definire la cooperazione decentrata come “cooperazione tra comunità”, per sottolineare la centralità delle relazioni poste in essere. Il ruolo degli enti locali si accompagna all’ampia partecipazione della società civile, che mette a frutto le proprie competenze e professionalità, maturate in ambiti spesso non convenzionalmente legati al mondo della cooperazione. La ricerca ha evidenziato ricadute positive su tutti i territori, su quello trentino come su quelli dove si è operato: sono nate relazioni tra speaker radiofonici, studenti e docenti universitari, agronomi, operatori di strutture per anziani, utenti di centri di salute mentale, guide alpine e molti altri soggetti. La PAT ha iniziato ad impegnarsi nella cooperazione tra comunità alla fine degli anni ’90, ed ha destinato ad essa poco più del 10% dell’ammontare complessivo delle risorse destinate a sostenere progetti di cooperazione internazionale. La ricerca portata avanti dal Centro rappresenta un prezioso lavoro di ricostruzione storica non solo di quattro tra le più significative esperienze di cooperazione internazionale promosse dal Trentino negli ultimi 20 anni ma anche di una vera e propria politica pubblica in cui il Trentino ha dimostrato di rappresentare un’eccellenza nel panorama nazionale e internazionale: la politica trentina di cooperazione decentrata. Aver ricostruito la storia di queste esperienze e le loro peculiarità offre al Trentino uno strumento per farla conoscere al di fuori dei confini provinciali.

La ricerca del CFSI è stata presentata lo scorso 9 aprile a Bruxelles durante l’evento dedicato all’impatto e all’efficacia dei programmi di cooperazione decentrata organizzato dal CFSI, dalla PAT e dall’associazione francese ARRICOD nell’ambito della III Assise sulla Cooperazione Decentrata promossa dal Comitato delle Regioni e dalla Commissione Europea. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 130 persone in rappresentanza delle istituzioni europee, delle organizzazioni delle Nazioni Unite e di enti locali, organizzazioni non governative e centri di ricerca di diversi paesi europei, africani, asiatici e latino americani. L’obiettivo dell’evento era riflettere sull’importanza della valutazione dei progetti quale strumento di apprendimento e di presentare esperienze concrete di valutazione per identificare gli elementi che permettono di leggere efficacia e impatto della cooperazione decentrata sia nei paesi in cui trae origine sia in quelli dove i programmi vengono realizzati.

SCARICA la SINTESI della RICERCA VALUTATIVA “Trentino con”
Vai alla news dell’incontro di presentazione della ricerca valutativa a Bruxelles

Il ritmi del Mozambico conquistano i ragazzi trentini

Joao scuole 1

La scorsa settimana ci ha fatto visita per qualche giorno Joao, un amico mozambicano di Beira, che da tre anni vive in Italia. Joao studia servizio sociale a Genova presso la facoltà di giurisprudenza, ma la sua grande passione è la musica: è cantante, ballerino, musicista e compositore.

Nei tre giorni del suo soggiorno trentino, Joao è stato ospite di alcune scuole della Provincia per degli incontri un po’speciali. Molti ragazzi hanno sentito parlare per la prima volta del Mozambico e dell’Africa sotto una prospettiva nuova: non più solo fame e povertà, ma una realtà fatta di ricchezza, naturale e culturale, di bellezza, allegria e… musica. Infatti, dopo una breve introduzione, Joao ha coinvolto i ragazzi in attività legate al ritmo ed alla musica, attraverso l’uso del corpo e degli strumenti. Superata la timidezza iniziale, le classi si sono lasciate coinvolgere dalla musica africana, diventando loro stessi i protagonisti del ritmo e del suono.

Grazie alla testimonianza ed all’impegno di Joao, i ragazzi hanno potuto incontrare e conoscere un’Africa nuova, sicuramente più bella, viva e meno distante di quella che imparano sui libri di scuola.Joao percussioni mozambicane (2)

Un ringraziamento agli insegnanti di: Scuola dell’Infanzia di Miola di Pinè, Scuola Primaria di Calceranica al lago, Scuola Secondaria di Primo Grado “Savino Pedrolli – Gardolo”, Corpo Bandistico di Caldonazzo e ai volontari CAM che hanno accompagnato Joao nelle attività.

Qui trovate i video delle canzoni di Joao Life in Erasmus e Shine

Barbara Zamboni

Settore rurale: una missione rivolta al passato e al futuro

Erica e FerraoUn gradito ritorno a Caia per la nostra ex collaboratrice Erica Guaraldo, che si è recata in missione dal 28 aprile al 13 maggio 2013.

La missione ha avuto come principali obiettivi:

  • fornire un accompagnamento al nuovo responsabile del settore rurale, arrivato a Caia da un paio di mesi senza aver potuto fare un passaggio di consegne, confrontandosi sulla storia del settore rurale e sulle sfide future;
  • realizzare una valutazione del lavoro svolto negli anni passati nel settore e proporre una linea di intervento che si inserisca nel piano strategico 2013 – 2015 del CAM;
  • raccogliere interviste per il blog 60storie.com, promosso assieme ad altre due organizzazioni per testimoniare i programmi di “cooperazione di comunità” trentini attraverso i racconti delle persone che ne sono protagoniste

CopertinaLibro

Per quanto riguarda il settore rurale, i risultati del lavoro di Erica verranno discussi all’interno del gruppo di lavoro e successivamente nel CDA del CAM a maggio e giugno, sempre assieme all’attuale responsabile Lorenzo Nichelatti.

Oltre ad essere stata responsabile del settore rurale dal 2009 al 2010 Erica Guaraldo ha anche curato per il CAM la pubblicazione Insieme-Juntos, un cammino lungo 10 anni, presentata a settembre 2011 in occasione del decennale del CAM. Chi fosse interessato al volume può contattarci via mail all’indirizzo cam @ trentinomozambico.org