da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 22 Gen 2013 | Attività in Trentino
Sottosopra onlus assieme al CAM mettono all’asta il quadro ‘In due non è solitudine‘, dell’artista trentina Gemma Nardelli Mosna (vedi presentazione sul Trentino). Secondo il volere dell’artista, il ricavato sarà interamente devoluto a sostegno dei progetti di Sottosopra e del CAM in Mozambico.
Tecnica mista su tela, 100×70, cornice metallica nera, senza passepartout e senza vetro.
Base di partenza: 300 €
Se siete interessati all’opera dell’artista di Gardolo, potete contattare il CAM via mail (cam@trentinomozambico.org) o via telefono (+39 0461 232401) per proporre la vostra offerta.
Particolare del quadro
Firma dell’artista
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 22 Gen 2013 | Progetti in Mozambico
Il 27 dicembre 2012 il Governo del Distretto di Caia ha approvato ufficialmente il Piano Distrettuale di Uso della Terra, frutto di un lavoro di tre anni prodotto dalla collaborazione tra Servizio Distrettuale di Pianificazione e Infrastrutture, Servizio Distrettuale di Attività Economiche, Direzione Provinciale di Agricoltura, Servizio Provinciale di Geografia e Catasto, DICAM-Università degli Studi di Trento e dal Consorzio Associazioni con il Mozambico.
Il PDUT- Plano Distrital de Uso da Terra – è “uno strumento di ambito distrettuale e interdistrettuale che stabilisce la struttura di organizzazione spaziale del territorio di uno o più distretti; esso identifica aree per i diversi utilizzi e definisce norme e regole da osservare nell’occupazione e nell’uso del suolo e delle sue risorse naturali” (Legge 19/2007 del 18-07). Il Plano approvato è a tutti gli effetti legge dello stato ed ha validità per 10 anni. Obiettivo generale del Plano è la progettazione condivisa di una struttura spaziale che sia in grado da un lato di migliorare le condizioni di vita della popolazione del distretto, dall’altro di stimolare uno sviluppo socio-economico attraverso un miglior uso delle risorse naturali. Il PDUT è quindi un mezzo importantissimo per regolare la gestione della terra, particolarmente necessario nella situazione di crescente interesse “esterno” verso il territorio del distretto, essendo quello di Caia – come il Mozambico e molti altri paesi africani – soggetto a pressanti sollecitazioni, tra le altre, da parte delle multinazionali di agro-businnes.
Il documento è composto dalle seguenti parti: analisi della situazione attuale, scenari di sviluppo, proposte di uso della terra, cartografia e infine gli allegati. E’ stato prodotto con un intenso lavoro sul campo che ha impegnato il CAM (l’ing. Paolo Cosoli ha coordinato i lavori come responsabile di settore a Caia) ed un gruppo di lavoro composto dai diversi rappresentanti dei soggetti coinvolti (vedi sopra). Il CAM ringrazia in particolar modo il professor Corrado Diamantini e Isacco Rama del gruppo di lavoro di Trento, un gruppo che ha visto collaborare moltissime persone nei tre anni di preparazione del PDUT. Tra queste ricordiamo Alessandro Paletto, Giacomo Sartori, Davide Geneletti e Daniele Vettorato, nonché Franziska Steinbruch che ha collaborato localmente.
Per un approfondimento sui contenuti del PDUT e sulle sue proposte rimandiamo ad un futuro articolo. Nel mese di febbraio è previsto un incontro di presentazione del Plano rivolto a tutti i membri del Tavolo Trentino con il Mozambico e ad amici e simpatizzanti che già conoscono, almeno in parte, il Distretto di Caia: in primavera sarà invece organizzato un incontro pubblico per la cittadinanza.
Vedi anche l’articolo sulla presentazione di giugno 2012.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 22 Gen 2013 | Progetti in Mozambico
Si sono conclusi a dicembre i lavori di realizzazione di una farmacia veterinaria, la prima nel distretto, localizzata a Sena.
Il progetto risponde a una richiesta del SDAE (Servizio Distrettuale di Attività Economiche – competente per l’agricoltura) che, già a inizio 2009, aveva chiesto al CAM un appoggio economico per la costruzione di una farmacia veterinaria a Sena. La cittadina di Sena, nel nord del distretto, è situata nella zona più vocata all’allevamento di bovini (ma anche caprini, ovini e suini), e potrebbe servire anche i distretti limitrofi. Analogamente alla Caixa Financeira de Caia, potrà arrivare a servire Chemba, Mutarara, Morrumbala e Maringue. Un bacino quindi di più di 300 mila persone, che soltanto a Caia conta già qualche migliaio di capi bovini, più un numero indefinito di caprini, suini, ovini e avicole.
L’intenzione del governo, espressa dallo SDAE, è di arrivare alla cifra di 18.000 bovini nel Distretto entro la fine del decennio, numero difficilmente raggiungibile ma che dà l’idea dello sviluppo che sta avendo il settore zootecnico.
L’opera – una ristrutturazione di un vecchio rudere (cfr. immagini prima e dopo i lavori) – è stata realizzata da una delle squadre di piccoli artigiani formati e supportati negli anni dal CAM, coordinati dal tecnico locale Josè Antonio Arehua, forte delle esperienze di accompagnamento delle opere ben più articolate del campus della scuola di agraria e del nuovo mercato di Caia.
Il nuovo edificio è di circa 50 m2, con una stanza grande che servirà da magazzino (per prodotti zootecnici e, eventualmente, agricoli), una stanza che fungerà da negozio vero e proprio ed un’altra stanzetta attrezzata con lavandino, frigo per i farmaci che devono stare al fresco e una sorta di laboratorio (per esempio per preparare le dosi di medicinali liquidi e venderle già pronte).
In ambito veterinario, le necessità principali sono quelle ricondicubili alla lotta ai parassiti della pelle ed a tutte le malattie connesse (compresa la gestione delle ferite cutanee), e tutto il filone del parassitismo intestinale. Per quanto riguarda invece le malattie endemiche, sono presenti la tripanosomiasi per i bovini, la peste suina e la new castle per le specie avicole.
Lo SDAE ha ricevuto in consegna l’edificio e, dal primo gennaio 2013, è responsabile dell’opera e della sua gestione, per la quale è già stato attivato un concorso pubblico (con la richiesta di certi requisiti specifici, come avere nozioni di zootecnia, ecc.). I soldi dell’affitto potranno essere utilizzati per manutenzioni o iniziative formative, sempre nell’area zootecnica.
da Consorzio Associazioni con il Mozambico - CAM | 17 Gen 2013 | Progetti in Mozambico
Nel settore acqua, una delle attività più importanti del programma del CAM a Caia è il sostegno di un coordinamento dei comitati dei pozzi.Il progetto “Madzi-Athu” (acqua nostra in lingua sena) mira a riunire i responsabili dei pozzi di alcuni quartieri di Caia per sviluppare una gestione più efficace ed in particolare la capacità di intervenire rapidamente a risolvere le avarie e per la manutenzione. Il resoconto del responsabile di settore Paolo Cosoli di una delle ultime riunioni del 2012 testimonia il funzionamento di questo progetto.
L’incontro mensile del Madzi Athu di novembre si è tenuto presso il regulo Tanga Tanga, all’incontro, oltre ai referenti dei pozzi coinvolti nell’associazione sono stati invitati anche i leader comunitari. Al solito, nella riunione si parla di pagamenti, ritardi, avarie, come in tutte le riunioni. La partecipazione è sempre molto alta, anche se ci sono spesso ritardi sull’orario previsto (bisogna sempre mettere in conto una mattinata piena per questi incontri: se l’ora prevista sono le 7.30, prima delle 8.30-9 non si riesce a fare granché).
Si parla prevalentemente in lingua sena, per facilitare i rappresentanti dei comitè che non parlano portoghese; qualcuno, poi, traduce in portoghese nel caso io o altri non abbiano capito.
Anzitutto viene rilevato che, a partire dal mese scorso, tutti i pagamenti della quota mensile (200 MT, circa 5 € per pozzo) che arrivano in ritardo vengono pagati con una multa di 5 Mt/giorno, come inizialmente previsto. Al di là di alcune polemiche dei ritardatari, la misura ha avuto dei consistenti effetti benefici sull’ordine nei pagamenti e nella rendicontazione.
Viene segnalato il rientro del comité di una fonte di Sombreiro, già parte dell’associazione nel 2010, poi uscita per mancato pagamento. La fonte presenta problemi di pulizia e drenaggio, per cui si coglie l’occasione per parlare di saneamento e di come tutte le fonti del Madzi Athu debbano seguire alcune norme di igiene.
Altro argomento di dibattito è stato il prossimo acquisto di uno stock di materiali a Beira, per il quale si è costituita una commissione interna che avrà l’incarico di visitare tutte le fonti, valutarne le condizioni e predisporre gli acquisti ed il preventivo di spesa.
Viene affrontato il tema della progressiva indipendenza dell’associazione, che dovrà imparare quanto prima a gestire autonomamente fondi, entrate/uscite e sostituzioni, a tenere la contabilità e redigere il verbale a fine riunione. Alla domanda sull’appoggio del Consorzio nel prossimo futuro, viene assicurato che si continuerà a seguire le riunioni e a monitorare le attività.
L’associazione, da parte sua, ripropone l’idea di potersi dedicare alla vendita di pezzi di ricambio a costo ragionevole e offrire servizi di manutenzione. Ad un possibile appoggio finanziario del Consorzio, l’associazione si impegnerebbe come contropartita a garantire la pulizia delle fonti ed all’auto-costruzione di opere di drenaggio e delimitazione. Per poter realizzare questo progetto però, l’Associazione dovrebbe dimostrarsi capace di alcuni compiti imprescindibili quali: la manutenzione dei lavori di sicurezza già svolti e la realizzazione di nuovi lavori con fondi e manodopera propri, la gestione positiva delle entrate/uscite dei pezzi di ricambio delle proprie fonti, prima ancora della vendita/manutenzione a conto terzi.
Nel complesso, l’associazione procede bene, nonostante alcuni aspetti presentino ancora ampio margine di miglioramento. Anzitutto sarà necessario continuare a garantire la presenza alle riunioni partecipative, per evitare dispersioni del dibattito e per ‘guidare’ i partecipanti verso una sintesi efficace e la presa di decisioni. Anche l’aspetto previsionale, ossia la stima fra spese e risparmi, rimane un punto critico, anche se alcune persone, presidente e tesoreria in primis, hanno dimostrato buone capacità di analisi ed organizzazione. Infine, sarà di fondamentale importanza riuscire a formare e far funzionare tutti i comité, soprattutto quelli che hanno come responsabili delle donne anziane, le quali presentano più debolezze nella gestione (perché spesso analfabete) e negli interventi tecnici.
Nonostante i problemi, il Madzi Athu è in buono stato e, tra tutte le attività del settore, è in assoluto uno dei progetti più riusciti per efficacia, interesse ed adesione dei partecipanti.